Alitalia, ancora ritardi sugli stipendi. Landini: "Non accetteremo esuberi"
Alitalia, nonostante l'accordo Vestager-Giorgetti ci saranno ancora ritardi negli stipendi: e i sindacati non ci stanno
Alitalia, ancora ritardi sugli stipendi. Landini: "Non accetto licenziamenti"
Trovata la sintonia con l’Unione Europea sul caso Alitalia, rimangono ancora alcuni nodi da sciogliere. Uno dei principali è la questione degli stipendi e oggi, 27 maggio, i commissari Gabriele Fava e Giuseppe Leogrande e Daniele Santosuosso hanno comunicato che in data 28 maggio verrà pagato il 50% di essi, il resto entro il 3 giugno. Queste le parole dei commissari: "Stiamo lavorando per accelerare il pagamento del rimanente 50%, che sarà accreditato non appena avremo evidenza circa i tempi di erogazione delle risorse stanziate per la compagnia".
Queste dichiarazioni si sono attirate addosso l’ira di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, in prima linea sul caso. Durante l'incontro di ieri con i sindacati e i vertici di Ita, "i commissari hanno ribadito che ad oggi non sono giunti nelle casse dell'azienda i 100 milioni stanziati dal decreto sostegni bis e neanche i 50 milioni annunciati il mese scorso dal Ministro Giorgetti, il tutto ascrivibile ai tempi della burocrazia". I sindacati hanno ribadito come "la certezza delle retribuzioni sia elemento imprescindibile ed indicativo del rispetto dei lavoratori, e non possano quindi essere tollerati ulteriori ritardi".
Le parti hanno perciò deciso di mantenere aperto il tavolo per procedere al più presto, una volta avuta certezza sull'esigibilità delle risorse stanziate dal governo all'erogazione del restante 50%. All'indomani del semaforo verde di Bruxelles al dossier Ita, il leader della Cgil, Maurizio Landini, chiede al governo l'avvio di "un tavolo per conoscere quello che sta succedendo. Vorrei capire il vero progetto industriale, vogliamo fare una discussione vera e di prospettiva e faremo la nostra parte per evitare che ci siano i licenziamenti", afferma a Rainews24. "Se pensano che il nostro ruolo è fare quelli che gestiscono la riduzione del danno si sbagliano. Noi non siamo nè la Croce Rossa nè il pronto soccorso", avverte Landini.
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