Armani, entro 5-8 anni cessione della maggioranza o quotazione. Le mega ville da St Moritz a St Tropez ai familiari e Dell’Orco - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 13:44

Armani, entro 5-8 anni cessione della maggioranza o quotazione. Le mega ville da St Moritz a St Tropez ai familiari e Dell’Orco

Sul totale della quote della società, Pantaleo Dell’Orco avrà il diritto di usufrutto sul 30% delle quote e il 40% dei diritti di voto

di Sandro Mantovani

Armani, il 100% della società di moda alla Fondazione. A Leo dell'Orco il 40% dei diritti di voto

Alla Fondazione Giorgio Armani (che aveva già lo 0,1%) va il 100% delle quote del Gruppo Giorgio Armani Spa: nello specifico, il diritto di proprietà piena sul 9,9% e quello di "nuda proprietà" sul restante 90%. Su quest'ultima parte grava infatti un diritto di usufrutto assegnato a Pantaleo dell'Orco, ai nipoti di Giorgio Armani e alla sorella. È quanto emerge dal testamento dello stilista.

Entro 3-5 anni vendita Gruppo o quotazione entro 8

La Fondazione Giorgio Armani ha l'onere "a decorrere dal terzo anno ed entro il quinto dalla data di apertura della successione" di cedere al medesimo acquirente del 15% (si tratta del primo step di cessione al Gruppo Lvmh, Gruppo EssilorLuxottica e Gruppo l'Oreal o altro Gruppo cui Giorgio Armani ha lasciato l'onere di vendere entro 18 mesi una partecipazione per l'appunto pari al 15% del capitale) un'ulteriore quota azionaria "per un minimo del 30%" del capitale e un massimo del 54,9%" o, in alternativa, deliberare "la quotazione della società su un mercato regolamentato". E' quanto emerge dal testamento di Giorgio Armani.

Si tratta, dunque, di uno schema a due fasi con terza eventuale: la prima prevede la cessione entro 18 mesi del 15% a uno dei gruppi (Lvmh e co.) e succesivamente - è la seconda fase - dal terzo anno ed entro il quinto cedere allo stesso gruppo un'altra quota azionaria, minimo 30% e massimo 54,9%.

La fase eventuale, qualora non si realizzino queste condizioni, prevede la quotazione in Borsa. Anche qui con una tempistica precisa: non prima del terzo anno dall'apertura della successione, indicativamente il quinto, e comunque entro e non oltre l'ottavo anno dall'apertura della successione. La condizione, si legge nel testamento, riguardo a questo schema è che ci sia l'accordo di Leo (Pantaleo Dell'Orco ndr.).

Le ville da St Moritz a St Tropez a familiari e Dell’Orco

Da St Moritz a St Tropez, passando per l’appartamento nel cuore di Brera a Milano e la tenuta di Broni, nel Pavese, fino alle ville di Pantelleria e Antigua e alle proprietà di New York e Parigi: la galassia di immobili di Giorgio Armani andranno in larga parte ai famigliari, con usufrutto al compagno e braccio destro Leo Dell’Orco e un occhio di riguardo per Michele Morselli, l’ad dell’immobiliare proprietaria di gran parte delle ville. È quanto ha stabilito lo stilista nel secondo dei testamenti depositati presso il notaio Elena Terrenghi, che riporta la data dello scorso 2 aprile.

Disposta la vendita entro 18 mesi del 15% a Lvmh, Essilux o l'Oreal'

La Fondazione Giorgio Armani, decorsi dodici mesi ed entro i primi 18 mesi dalla data di apertura della successione, ha l'onere di "cedere in via prioritaria" ad uno tra Gruppo Lvmh, Gruppo EssilorLuxottica e Gruppo l'Oreal una partecipazione pari al 15% del capitale della società.

Armani, a Dell'Orco 40% diritti voto

Sul totale della quote della società, Pantaleo Dell’Orco avrà il diritto di usufrutto sul 30% delle quote e il 40% dei diritti di voto. I nipoti, Silvana Armani e Andrea Camerana, avranno diritti di voto pari al 15% mentre la Fondazione avrà diritti di voto pari al 30%.

Armani, testamento: "40% partecipazioni EssilorLuxottica a Dell'Orco"

Sulle partecipazioni detenute da Giorgio Armani in EssilorLuxottica, pari a circa il 2%, si prevede che il 40% vadano a Pantaleo Dell'Orco e per il 60% ai famigliari. Lo stilista ha poi conferito 100mila azioni a Michele Morselli, 7500 azioni ciascuno a Daniele Balestrazzi, Giuseppe Marsocci, Laura Tadini e Luca Pastorelli.

"Stile elegante e non ostentato", nel testamento indicazioni per il futuro della maison

La “ricerca di uno stile essenziale, moderno, elegante e non ostentato con attenzione al dettaglio e vestibilità”. Non solo quote societarie e proprietà immobiliari, Giorgio Armani lascia ai suoi eredi chiare indicazioni su come proseguire il lavoro che lo ha reso il ‘re’ globale della moda.

Tra i “principi fondanti” con cui la Fondazione che avrà l’intera proprietà della Giorgio Armani Spa dovrà gestire la società, nel testamento scritto lo scorso 14 marzo lo stilista elenca al terzo punto una “attenta politica di diversificazione e segmentazione dei diversi marchi aziendali, mantenendo coerenza nell'attività stilistica, di immagine di prodotto e di comunicazione”. Al quinto punto figura invece la “attenzione all'innovazione, eccellenza, qualità e ricercatezza di prodotto”.

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