ANBI: in Toscana i fiumi come strade, interventi di manutenzione per sicurezza idraulica e tutela ambientale - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 11:26

ANBI: in Toscana i fiumi come strade, interventi di manutenzione per sicurezza idraulica e tutela ambientale

Vincenzi (ANBI): "Nulla di eccezionale per un Consorzio di bonifica, ma la conferma della qualità di una cultura idraulica che fa scuola nel mondo"

di Redazione Corporate

ANBI, un piano da 4,3 miliardi di euro per l’efficientamento idraulico: in Toscana esempi concreti di prevenzione e tutela

In Toscana i fiumi diventano “strade d’acqua” da mantenere e curare con la stessa attenzione dedicata alla viabilità. Così il Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord ha appena concluso un intervento fondamentale sul fiume Versilia, nel territorio di Seravezza (Lucca), dove quasi quattrocento metri di alveo sono stati raddrizzati per ridurre il rischio idraulico e garantire maggiore stabilità alle sponde. "Nulla di eccezionale per un Consorzio di bonifica, ma la conferma della qualità di una cultura idraulica che fa scuola nel mondo", sottolinea Francesco Vincenzi, presidente di ANBI.

L’intervento ha permesso di correggere le due curve del fiume, responsabili di fenomeni opposti ma collegati: la deposizione di sedimenti all’interno delle anse, con la formazione di isole fluviali, e l’erosione delle sponde esterne, causata dalla forza della corrente. Con mezzi meccanici i sedimenti sono stati rimossi dall’alveo e riutilizzati per ricostruire la banchina erosa, senza apporto di materiali esterni, creando così una difesa naturale e sostenibile contro nuove erosioni.

Un’altra operazione si è conclusa in tempi record lungo l’Arno, a Ponte a Poppi (Arezzo), grazie al Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno. I lavori, inizialmente sospesi per tutelare la nidificazione dei gruccioni, una variopinta specie migratoria, sono ripartiti dopo il volo degli uccelli. "Per mettere in sicurezza l’area prima dell’autunno abbiamo accelerato le operazioni movimentando oltre 10.000 metri cubi di sedimenti e ricentrando l’asse dell’Arno", spiega Chiara Lilli, ingegnere del Settore Difesa Idrogeologica. "Siamo riusciti a garantire due obiettivi proteggere gli uccelli che avevano nidificato sulle sponde e al tempo stesso mitigare il rischio idraulico in vista delle prime piene autunnali", aggiunge Serena Stefani, presidente dell’Alto Valdarno.

A Firenze, il Consorzio di bonifica 3 Medio Valdarno interviene sull’Arno anche nei tratti più complessi, grazie a uno speciale escavatore anfibio in grado di operare sotto i celebri ponti del centro storico, patrimonio UNESCO. Con questo macchinario vengono riprofilate le sponde, liberate dalle sabbie e dai detriti accumulati dalle piene, mentre tronchi e rifiuti vengono raccolti e smaltiti. "Un lavoro spettacolare e idraulicamente utile che migliora anche l’aspetto estetico delle sponde nel cuore di Firenze. È proprio il caso di dire che la sicurezza genera bellezza: le capacità operative dei Consorzi di bonifica contribuiscono anche alla tutela del paesaggio e dei siti storici", commenta Paolo Masetti, presidente del Consorzio.

Gli interventi realizzati in Toscana rientrano in una più ampia strategia di prevenzione idrogeologica portata avanti dai Consorzi in tutta Italia, soprattutto in vista della stagione autunnale. "Da tempo proponiamo un piano di efficientamento della rete idraulica nazionale: 858 interventi, per un investimento complessivo di circa 4,3 miliardi di euro, capaci di generare oltre 21.000 posti di lavoro", ricorda Massimo Gargano, direttore generale di ANBI.