Economia
Assolombarda, un capitano coraggioso cha sappia dire qualche no alla politica
Di un 'capitano' cosi il nord produttivo e tutto il paese hanno un impellente bisogno
Di Dierre
A breve verra' eletto il nuovo presidente della Confindustria Assolombarda Monza e Brianza , un brand esageratamente lungo per citare semplicemente la vecchia 'Assolombarda' , la potente associazione degli imprenditori della grande area milanese. Un'area ,per intenderci, che da' al paese il 50% del Pil prodotto dalla intera Regione Lombardia ,che a sua volta ne produce un intero quarto . Gianfelice Rocca di Teckint ,l'attuale presidente ,ne e' stato un interprete di grande valore.
Appena il lavoro dei tre saggi e' cominciato , alcuni nomi sono cominciati a spuntare. Buona parte timidamente ,per la tradizionale 'paura 'di venire bruciati sulla linea di partenza , come Carlo Bonomi di Synopo , o Andrea dell'Orto vicepresidente dell'omonima azienda di famiglia , altri invece invece per 'chiamata popolare ' considerato il peso e il nome delle aziende che rappresentano come Sergio Dompe' dell'omonima e importante realta' farmaceutica o Tronchetti Provera del Gruppo Pirelli.
Tra candidature vere o 'inventate ' la saga non e' sempre facile da interpretare . Ma la battaglia e' appena iniziata e gia' molti 'rumors' hanno cominciato a esprimere nei corridoi che contano alcune perplessità'.
La domanda che ai più' sale spontanea e' : ' puo' l'Assolombarda , la piu' importante e grande associazione del sistema confindustriale , una realta' che ha piu' dipendenti della stessa Confindustria, rischiare di diventare , con tutto il rispetto , un clone della Confapi milanese?
Si può' avere anche al nord , cosi come successo a livello nazionale con Boccia ,un altro presidente forse troppo 'timido' nel confronto quotidiano con un sistema politico, complicato, eterogeneo e in evoluzione rapidissima?.
Il rischio esiste osservando il profilo di alcune candidature , tutte assolutamente rispettabili ma che , se vincessero , potrebbero sicuramente rappresentare la piccola impresa (una realta' importante e utile nel sistema ) ma che forse avrebbero qualche difficolta' nel dare peso politico consistente a tutta l'Associazione della grande area milanese.
Un peso politico e una visione globale che tutto il sistema di rappresentanza delle imprese ,e il motore del nord in particolare ,richiede a gran voce . Mai con ora e' necessario dare spazio e visibilità' a quella grande impresa che conta molto nel Paese in termini di fatturato , occupati e immagine internazionale .
Non e' banale ricordare come la tradizione di Assolombarda sia sempre stata quella di essere guidata da direttori e manager in rappresentanza di grandi aziende o multinazionali , portatrici di una chiara visione internazionale. Come non dimenticare Ennio Presutti di Ibm, Ottorino Beltrami numero uno dell'allora Sip, Benedini, Squinzi , Bracco.
Senza tralasciare l'attuale numero uno , quel Gianfelice Gianfelice Rocca , capace di riportare l'Associazione sulle prime pagine dei giornali e di far 'volare Milano ' con il suo grande progetto per la città'.
Certo , nel passato qualche espressione similare e di valore si e' avuta nei 'piccoli' , come dimenticare Giorgio Fossa ,attuale presidente del Gruppo Sole 24 Ore o il mai dimenticato Vittorio Merloni , piccolo/grande con la sua multinazionale tascabile presente in tutto il mondo . Entrambi pero' avevano alle spalle uno sponsor quale Fiat, all'epoca la potenza industriale italiana numero uno.
Ecco queste voci di rumors ,che cominciano a soffiare tra i corridoi che contano , chiedono a gran voce un ' Capitano coraggioso ' , un cavaliere bianco che abbia coraggio di dire anche dei no alla politica incalzante .
Un imprenditore visionario che sappia continuare il lavoro dell'attuale presidente . Un numero uno di tanta esperienza che riporti l'impresa e l'associazione sulle prime pagine dei giornali per progettualità, visione internazionale e magari anche per qualche scontro costruttivo con il mondo politico , mai come ora cosi' 'liquido' e difficile.
Di un 'capitano' cosi il nord produttivo e tutto il paese hanno un impellente bisogno.