Economia
Atlantia, l'ok al Milleproroghe affonda il titolo. governo pronto alla revoca

Atlantia torna in fondo a Piazza Affari, lasciando sul terreno il 3% attorno ai 22 euro. L'ok al Milleproroghe di fatto avvicina la revoca delle concessioni e annulla, riducendola drasticamente, la maxi-penale che lo Stato avrebbe dovuto pagare ai concessionari. L'approvazione allontana anche le ipotesi di un accordo alternativo. Il decreto milleproroghe per ora è stato approvato dalla Camera (dovrà ora essere approvato dal Senato) e include l'articolo 35 sul valore ridotto dell'indennizzo in caso di revoca (si passa dai 23 miliardi precedenti a 7 miliardi, che corrispondono all'ammortamento degli investimenti messi a bilancio e non piu' ai mancati introiti (23 miliardi).
L'articolo 13 inoltre prevede che i concessionari presentino entro marzo il piano tariffario secondo il nuovo sistema RAB based proposto dall'Autorità dei Trasporti. "L'approvazione definitiva del decreto Milleproroghe sarebbe negativa - sottolineano gli analisti di Equita - perchè riduce il valore dell'indennizzo in caso di revoca, anche se andrà verificato come si esprimerà la Ue sul tema. Inoltre impone l'applicazione del sistema RAB based deciso dall'Autorità dei Trasporti, sul quale tutte le concessionarie hanno fatto ricorso al Tar".
Secondo Equita, con l'approvazione del Milleproroghe il Governo rafforza la propria posizione, ma - scrivono gli analisti - "ci attendiamo che la trattativa possa continuare prima di arrivare ad uno scontro legale, che sarebbe lo scenario più negativo". Secondo il quotidiano la Repubblica, il Governo dopo l'approvazione definitiva del decreto Milleproroghe potrebbe valutare seriamente la revoca se Atlantia non accettera' le sue proposte cioe' la revisione della concessione, gli investimenti non remunerati e la riduzione delle tariffe in base al decreto dell'Autorita' dei Trasporti.
Secondo Repubblica il costo sarebbe di circa 4 miliardi per Atlantia. La società avrebbe però respinto questa proposta. Il Messaggero al contrario sottolinea che Atlantia avrebbe offerto la disponibilità a ridurre le tariffe, aumentare gli investimenti, nuovi impegni per Genova e ridurre la quota in Aspi, ma dal Governo non sarebbero arrivati segnali di apertura. Lo scenario potrebbe essere quindi una battaglia legale fra il governo ed Atlantia. Ci sarebbe però ancora tempo per evitare lo scontro: Aspi avrà infatti tempo fino a giugno per decidere sulla risoluzione del contratto.