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Economia
Autostrade, lettera dei sindacati alla ministra. Ora i dipendenti hanno paura

L’avvicinarsi delle regionali in Emilia Romagna e Calabria e i mal di pancia interni al Movimento 5 Stelle stanno facendo crescere il rischio di una revoca delle concessioni autostradali in capo ad Autostrade per l’Italia, tanto che già ieri S&P Global Ratings ha tagliato il merito di credito a breve e a lungo termine sia Atlantia, caduta oggi di oltre il 3% in borsa, sia della controllata Autostrade per l’Italia (Aspi) a “BB-/B” proprio a causa del rischio crescente di revoca della concessione.

Paola De Micheli
 

Revoca che secondo gli analisti avrebbe conseguenze difficili da prevedere tanto dal punto di vista della liquidità quanto da quello legale per entrambe le società. Ancora prima di questi due rischi vi è tuttavia il rischio che pende sul capo dei 7.350 dipendenti di Aspi (su 31 mila dipendenti complessivi di Atlantia), cui ha fatto riferimento il neo amministratore delegato della società, Roberto Tomasi, secondo cui in caso di revoca e indennizzo ridotto Aspi rischierebbe il fallimento.

Mentre il Ceo di Autostrade per l'Istalia Roberto Tomasi porterà domani il nuovo piano industriale 2020-23 in consiglio di amministrazione e la Commissione europea ha confermato di aver ricevuto una lettera da parte di Atlantia sulla modifica delle concessioni autostradali prevista nel decreto Milleproroghe (viola la prevedibilità del quadro di regole, scoraggia gli investimenti e mette in causa la libera circolazione dei capitali), i sindacati hanno subito rizzato le orecchie e si preparano a chiedere al governo di assumere una posizione chiara, essendo già preoccupati per quanto riguarda il destino dei 700 dipendenti di Spea Engineering (controllata della stessa Aspi) dopo la decisione presa dal Cda del gestore autostradale del 9 gennaio scorso di istituire una business unit interna per l’attività di progettazione e la direzione lavori relativa ai controlli di sicurezza delle infrastrutture. 

autostrade
 

Finora si era aperto un confronto con Spea e Atlantia, spiegano ad Affaritaliani.it fonti sindacali, che verteva sul comune obiettivo di salvaguardare tutti i livelli occupazionali, ma dopo l’annuncio di Aspi (a cui i sindacati hanno chiesto, finora inutilmente, un nuovo confronto) c’è bisogno di chiarezza per capire se i 700 professionisti saranno tutti internalizzati, o comunque messi a disposizione di altre società del gruppo come Aeroporti di Roma, o se vi è il rischio di vedere altrettanti esuberi.

“Spea si trova in una situazione davvero complicata” ed appare oggettivamente la situazione più a rischio occupazionale, dopo quanto emerso dall’inchiesta sul crollo del ponte Morandi (che il 13 agosto 2018 provocò 43 morti) e dall’indagine-bis sui presunti falsi report sui viadotti, anche dopo la sciagura genovese. Per questo Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil hanno proclamato per domani uno sciopero di 8 ore e un sit-in sotto la sede di Autostrade per l’Italia a Roma, al fine di ottenere chiarimenti dalla società sul futuro dei 700 lavoratori coinvolti.

Gli altri 6.650 dipendenti di Aspi incrociano a loro volta le dita, perché non è dato sapere al momento quanti potrebbero essere riassorbiti da Anas (è uno scenario) a cui in caso di revoca sarebbe temporaneamente affidata la gestione degli oltre 3 mila km di autostrade italiane che ad oggi fanno capo alla società del gruppo Benetton, in attesa di una nuova gara d’appalto per individuare uno o più nuovi concessionari.

Anas potrebbe costituire una Newco ad hoc per la gestione del personale anche per agevolarne il successivo trasferimento ad altra società una volta riappaltata la gestione della rete, ma finora non c’è nulla di certo né come tempi né come garanzie occupazionali. Per questo i sindacati, confermano fonti a conoscenza della vicenda contattate da Affaritaliani.it, si preparano a formulare una richiesta unitaria al ministro delle Infrastrutture e trasporti, Paola De Micheli, per essere convocati e conoscere le ipotesi sul tappeto. Il rischio che a pagare i costi di un caso di cattiva gestione societaria siano i lavoratori appare ad ogni ora che passa più elevato e per i sindacati questo non è accettabile.

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