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Economia
Autostrade, spunta BlackStone. Come i Benetton molleranno la presa

Mentre resta la grande incognita delle valutazioni della controllata Autostrade per l’Italia dove Atlantia è il primo azionista con oltre l’88%, si fanno più chiari i passaggi societari con cui il gruppo guidato da Roberto Tomasi che gestisce quasi tremila km di rete autostradale diventerà una public company con l’azionista pubblico che, nel giro di un anno ha specificato il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, andrà a ricoprire il ruolo ora in capo alla holding infrastrutturale dei Benetton.

I dettagli della proposta della transazione che verranno poi definiti ulteriormente dall’avvio del dialogo fra Cdp a Atlantia entro il 27 luglio prevedono che due passaggi chiave al termine del quale attraverso una distribuzione della quota Aspi in mano ad Atlantia ai propri azionisti, Edizione Holding dei Benetton avrà in mano un 11%, partecipazione ulteriormente cedibile. Completando l’uscita dalla concessionaria della famiglia di Ponzano Veneto tanto cara ai Cinquestelle.

Il primo step prevede l'immediato passaggio del controllo di Aspi a Cassa Depositi e Prestiti o a soggetti graditi all'azionista pubblico attraverso un aumento di capitale riservato (ancora da chiarire il valore immediatamente legato alle valutazioni di Aspi) che farà salire il gruppo di via Goito e i soci vicini al 51%, mentre Atlantia scenderà al 37% con Allianz e Silk Road fermi al 12%. Il gruppo guidato da Carlo Bertazzo, manager di fiducia dei Benetton, si è impegnato a non destinare in alcun modo tali risorse incamerate da Aspi alla distribuzione di dividendi che non resterebbero in cassa andando agli azionisti Atlantia.

Secondo quanto riporta il Sole 24 Ore, in questa fase entreranno in gioco anche gli americani del fondo BlackStone interessati ad investire nel business delle concessioni (hanno aperto il dossier anche in data room). Dopo aver prevalso sugli australiani di Macquarie, la pietra nera di Wall Street fondata da Stephen Schwarzman (nella foto in alto) figura tra i principali candidati a entrare nel capitale di Autostrade al fianco di Cdp e F2i con un investimento di alcune centinaia di milioni. Una delle opzioni più gradite al Ceo di Cdp Fabrizio Palermo.

Il secondo step poi prevede la scissione proporzionale di Atlantia, con l'uscita di Aspi dal perimetro della holding e la contestuale quotazione della concessionaria in borsa. Un processo che porterà Edizione a detenere l’11% ulteriormente smobilizzabile, con conseguente aumento del flottante. In alternativa, Atlantia, tagliando tutti questi complessi passaggi societari, ha offerto anche la disponibilità a cedere direttamente l'intera partecipazione in Aspi, pari all'88%, a Cdp e “a investitori istituzionali di suo gradimento”. Una soluzione che lascerebbe in cassa alla holding infrastrutturale dei Benetton più soldi.

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