Bitcoin, l'azzardo di Mister Tesla. Musk è la nuova droga dei mercati - Affaritaliani.it

Economia

Bitcoin, l'azzardo di Mister Tesla. Musk è la nuova droga dei mercati

di Marco Scotti

La criptobolla può scoppiare tra le mani degli investitori

E tutto questo in sole 24 ore. Se qualcuno decidesse di comprare la criptovaluta perché convinto dalle belle parole di Musk rischierebbe di schiantarsi al suolo. Perché il sudafricano è un venditore d’auto che ha capito come fare sognare la gente. 

Però il suo progetto inizia a intravedersi. Auto del futuro, pagate con una valuta fittizia dal valore che oscilla come neanche nei Paesi del terzo mondo, ponendo le basi per essere anche il venditore della connettività. Un progetto fantascientifico che però diventa realtà se si pensa alla sua innata capacità di reperire capitali. Tanto che Tesla vale 10 volte Volkswagen pur avendo venduto solo 500mila veicoli in totale. 

L’azienda fondata da Musk non è di certo la prima – e neanche l’ultima – ad aver investito in bitcoin. Ma finora si è trattato più che altro di “coperture”, di chip messi da grandi aziende per verificare come si muove una parte di mercato ancora molto nebulosa. Sono almeno 50 le aziende con fatturato superiore al miliardo di dollari che hanno deciso di scommettere sulle criptovalute. Ai primi posti della classifica dei più grandi possessori troviamo il fondo Grayscale Bitcoin Trust che ne ha oltre 572mila per un controvalore ad oggi di oltre 21,7 miliardi.

Seguono il governo cinese, che ne ha oltre 194mila (7,37 miliardi). Interessante la società di business intelligence Microstrategy che ha venduto 600 milioni di dollari di obbligazioni “tradizionali” per usare il bitcoin come valuta di riserva per coprirsi dai rischi d’inflazione. Oggi l’azienda ha superato il governo americano per numero di criptomonete possedute.

Si fanno i nomi dei prossimi giganti che potrebbero investire in bitcoin portandone la valutazione (si dice) sopra i 50mila dollari. Si tratta dei “gemelli diversi” Apple e Microsoft. Ma si tratta, appunto, di voci. Dunque Musk ha servito il suo nuovo inganno: un mondo totalmente virtuale in cui i soldi del Monopoli vengono scambiati per permettere alle persone di coronare il loro sogno di vivere nel futuro.

Una società utopica come quella di Osho governata da un leader potentissimo, paragonabile a un dio, che dispensa sogni mentre ammassa dollari (quelli veri). La Sec, forse, dovrebbe accendere un faro sulla vicenda. Prima che la criptobolla scoppi tra le mani dei mercati. Ci mancherebbe solo un altro 2008 dopo la drammatica crisi da Covid.