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Economia
Bonomi: "I navigator una barzelletta: serve una cura choc in cinque punti"
(Fonte immagine: Ipa) 

Bonomi: "I navigator sono una barzelletta"

"Quando si parla di lavoro la discussione verte su come trovare posti di lavoro ai navigator: ora sono meno di 1.000 perchè nel frattempo sono stati assunti per concorso pubblico. E noi dobbiamo trovare un impiego pubblico a chi era stato assunto per trovare lavoro a chi non lo aveva. Sembra una barzelletta ma è la realtà: un fallimento a spese di imprese e famigiie perchè alla fine paghiamo sempre noi con le nostre tasse". Così il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi dal palco dell'assemblea di Confindustria Bari e Bat torna sul tema dei cd Navigator tornati oggi a presidiare il ministero del Lavoro per chiedere una soluzione strutturale per i circa 1500 occupati a cui è scaduto il contratto a termine.

Noi abbiamo un Paese dove si pagano meno tasse sulle rendite finanziarie rispetto a quelle che pagano chi crea lavoro. E invece la migliore distribuzione della ricchezza è creare posti di lavoro e noi chiediamo solo questo,: fateci lavorare e fateci creare posti di lavoro" aggiunge alla luce di un dato emblematico: "nel nostro Paese lavorano solo 23 mln di italiani , appena il 37% della popolazione".

"Noi vogliamo - ha aggiunto Bonomi - che i 170 miliardi del Pnrr da qui al 2026 vengano spesi bene ma per creare lavoro. Che senso ha però comprare 3 mila bus elettrici se non sappiamo quali aziende italiane producono bus elettrici?Che senso ha parlare di sostenbilità e spendere per bus elettrici per i quali servono materie prime che vengono scavate in Africa sfruttando i bambini. E' quella la sostenibilità che vogliamo? Che diciamo poi a quelli che sono fuori, abbiamo speso 170 miliardi e non siamo riusciti a dare lavoro? Poi diventa facile dire che in ballo ci sono oltre 9 mila aziende partecipate statali: oltre 1200 di queste hanno un cda più numeroso del loro numero di dipendenti. Per non dire che un terzo sono in perdita", ironizza.

"Non serve una spending review ma serve coraggio per un taglio 'choc' del cuneo fiscale di almeno 5 punti"; 16 mld di euro da dedicare per due terzi ai lavoratori e un terzo alle imprese e mettere così in tasca ai dipendenti 1200 euro aggiuntivi all'anno in maniera strutturale. E per questa "serve coraggio". Così il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, dal palco dell'assemblea di Confindustria Bari e Bat, ritorna sulla necessità di tagliare drasticamente il cuneo fiscale per restituire potere d'acquisto ai lavoratori e alleggerire le imprese.

"Tra gli annunci del governo manca una cosa fondamentale: l'intervento sul taglio del cuneo fiscale. Noi abbiamo un cuneo fiscale troppo alto, il 46,5%, il più alto tra i paesi Ocse e in questo momento c'è una fascia di italiani che sta soffrendo ed è innegabile. Soprattutto quelli sotto i 35 mila euro di reddito. Noi a queste persone, in presenza di una inflazione a doppia cifra, dobbiamo mettere soldi in tasca e lo abbiamo detto: serve un choc da 16 miliardi di intervento di cui due terzi a favore dei lavoratori e un terzo a favore delle imprese perché è corretto dare più a loro e vuol dire mettere in busta paga 1200 euro in più, una mensilità in più per tutta la durata lavorativa perché il taglio è strutturale", spiega tra gli applausi.

"E non credo che si possa pensare di utilizzare solo la spending review. Dagli annunci fatti si ipotizzano 4 miliardi in 3 anni. Noi dobbiamo fare invece un intervento choc, un intervento di zero virgola o di pochi punti non serve. Occorre avere il coraggio di fare un intervento di oltre 5 punti di taglio, i famosi 16 miliardi", conclude.
 

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