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Economia
Borse, Milano limita i danni. Spread a 250, ma tocca i 330. . Parigi -5,9%

Ancora una giornata di pesanti vendite sulle Borse europee, mentre Wall Street a poco dalla chiusura lascia sul terreno il 7%, con gli investitori in fuga verso la liquidità. E' crollato il prezzo del petrolio e continua a perdere quota anche il valore dell'oro. La volatilita' e' stata ancora una volta la vera protagonista della seduta dei mercati finanziari e soprattutto di Piazza Affari, che ha piu' volte cambiato la direzione di marcia.

Il Ftse Mib alla fine ha chiuso in calo dell'1,27%, andando meglio delle altre Borse europee, complice il fatto che Consob da oggi e per i prossimi tre mesi ha vietato le vendite allo scoperto su tutti i titoli. Lo spread, che in mattinata era salito al massimo di 330 punti, livello che non vedeva da ben sette anni, ha chiuso a 250 punti, in ribasso dai valori di ieri del 9,5%.

A mandare sulle montagne russe il differenziale tra Btp e Bund a dieci anni sono state le indiscrezioni su un possibile intervento del fondo salvastati, oltre che sulle ipotesi di ulteriori misure da parte della Bce, che proprio oggi e' scesa in campo sui titoli di stato del nostro Paese attraverso la Banca d'Italia. Il bilancio sulle altre Borse europee e' stato in profondo rosso con Parigi che ha guidato i ribassi segnando un -5,94%, Londra il 3,97% e Francoforte il 5,47%.

A Piazza Affari sono andate bene una manciata di blue chips, che hanno beneficiato della chiusura di posizioni corte, ormai vietate dalla Consob, e di qualche acquisto selettivo. Cosi' sono scattate al rialzo le Campari (+10,6%) e le Pirelli (+7,8%), oltre che le Telecom (+9,9%), sugli scudi da ieri anche perche' la societa' e' attiva in un business, quello delle tlc, che marcia a regime anche in questo momento di crisi sanitaria. Sono inoltre andate abbastanza bene le utilities.

Per contro Fca ha accusato un tonfo dell'10,8%, pagando dazio sia al timore che slitti l'aggregazione con Psa Peugeot, sia ai dati deludenti a livello europeo sulle immatricolazioni di febbraio, nonostante il gruppo italo-americano abbia fatto meglio del mercato perdendo il 6,9% contro il 7,2% generale.

Sul mercato valutario, l'euro ha continuato a perdere quota sul biglietto verde: si attesta a 1,0832 dollari contro 1,0976 dollari di ieri in chiusura. Ma solo ieri mattina si attestava al di sopra di 1,11 dollari. E' letteralmente tracollato il valore del petrolio: il wti, contratto con consegna ad aprile, va giu' del 15,5%, portandosi a 22,7 dollari al barile. Infine anche l'oro cede il 2,9% a 1490 dollari all'oncia (il 5 marzo aveva toccato un top a 1.700 dollari l'oncia).

Piazza Affari sin dalle prime battute ha registrato una performance migliore delle altre Borse europee, beneficiando piu' che altro della mossa della Consob di vietare le vendite allo scoperto su tutti i titoli e per i prossimi tre mesi. Gli investitori hanno dunque dovuto chiudere tutte le cosi' dette posizioni corte costruite nelle ultime settimane e che ovviamente erano piu' consistenti rispetto alle posizioni corte costruite sui titoli di altre Borse, dal momento che l'emergenza sanitaria e' scoppiata prima in Italia. Cosi' l'effetto della mossa della Consob si e' fatto sentire maggiormente in Italia, che non altri Paesi come la Francia dove e' stata introdotta. In piu' si fa strada l'ipotesi che l'Europa possa scendere in campo con il fondo salvastati, ossia con risorse dirette. A Piazza Affari ancora una volta si sono distinte le Telecom Italia, balzando in avanti del 9,9%.

Le azioni hanno beneficiato di un cocktail di fattori: la chiusura degli short, l'ipotesi che i prezzi a sconto delle azioni possano favorire movimenti speculativi nell'azionariato, la considerazione che il business delle tlc e' uno dei meno impattati dall'emergenza sanitaria. Gli analisi di Equita hanno inoltre ricordato che alle attuali quotazioni, diventa interessante anche il rendimento delle cedole, che si attesta attorno all'8% per le risparmio e al 3% per le ordinarie. Movimenti tecnici hanno inoltre spinto in alto le Campari (+10,6%) e le Pirelli (+7,8%), oltre che le Prysmian (+2,9%).

Sono inoltre salite alcune azioni che piacciono soprattutto agli investitori esteri: Amplifon ha messo a segno un progresso del 4,8%, Ferrari sul finale ha chiuso in rialzo dell'1%. Hanno inoltre fatto bene le utilities cosicche' Enel e' salita del 2,97%, terna del 4% e Sna del 5,2%. Inoltre Italgas ha guadagnato lo 0,7% ed Hera lo ,2%. A2a, che nella prima parte della seduta era in evidenza, ha perso oltre il 3%, risentendo dell'incertezza per i conti del 2019 e il piano al 2024 che verra' presentato domani alla comunita' finanziaria.

 

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