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Economia
Borse, Piazza Affari debole. Spread chiude stabile a 152
Borsa di Milano

Chiusura contrastata per le Borse europee, in una giornata ricca di dati macro. In Europa e' emerso che il pil del secondo trimestre della zona euro ha rallentato il passo, salendo dell'1,2% su base annua, e che in Germania la produzione industriale lo scorso luglio ha accusato una frenata del 4,2%. Nel pomeriggio, inoltre, negli Stati Uniti sono stati diffusi i numeri sul mercato del lavoro di agosto: sono stati creati 130mila posti di lavoro, meno delle attese, ma le buste medie orarie sono aumentate rispetto all'anno scorso del 3,2%, facendo presupporre pressioni inflattive che potrebbero porre dubbi sulle mosse di politica monetaria della Fed. A tal proposito in serata il numero uno dell'istituto Usa potrebbe fornire qualche indicazione parlando all''Economic Outlook and Monetary Policy' all'Universita' di Zurigo, in Svizzera.

Milano ha terminato le contrattazioni stabile (-0,04%), in un giorno in cui Istat ha certificato che l'economia italiana sta vivendo una fase di stagnazione. Lo spread ha chiuso in calo a 151,7 punti, anche se sale l'attesa per il giudizio che in tarda serata Moody's dara' sul debito pubblico italiano. Francoforte (+0,54%) e' stata la migliore del Vecchio Continente, sull'ipotesi che il Governo tedesco scendera' in campo con misure di sostegno alla congiuntura negativa. Londra e' rimasta sotto i riflettori, anche se dopo le ultime mosse del Parlamento inglese pare meno probabile una Brexit no deal. A Piazza Affari sono andate male le utilities, penalizzate dall'ipotesi che il nuovo Governo possa introdurre una carbon tax. Enel ha perso lo 0,66%, nonostante l'ad, Francesco Starace, abbia confermato la possibile cessione degli asset in Romania. Atlantia ha continuato a percorrere la strada del rialzo (+1,4%), sull'onda delle parole della neo-ministro, Paola De Micheli, che ha escluso la revoca delle concessioni autostradali.

Non si e' inoltre arrestata la marcia al rialzo delle Fca (+0,2%), sempre sulla prospettiva che si possano riaprire i colloqui con la francese Renault. Della scuderia Agnelli, si sono messe in evidenza anche le Ferrari (+1,16%), in vista del Gran Premio di Monza, dopo la prima vittoria di stagione della Rossa di domenica scorsa in Belgio. Sul fronte dei cambi, l'euro passa di mano a 1,1048 dollari (1,1046 ieri) e a 117,98 yen (118,171), mentre il dollaro-yen e' pari a 106,79 (106,985). Il petrolio, infine, e' debole risentendo dei timori di un rallentamento dell'economia globale, dopo i dati deludenti sulla congiuntura europea. Il wti, contratto con consegna a ottobre, scende dello 0,8% a 55,91 dollari al barile.

Nella mattinata l'avvio è stato poco mosso per l'Europa nell'ultima seduta della settimana, dopo le buone performance della vigilia. A Piazza Affari il Ftse Mib guadagna lo 0,16%, a Francoforte il Dax30 lo 0,28%, ignorando i dati sulla produzione industriale di luglio, quando a Parigi il Cac40 segna un limitato +0,03%. Nella seduta di ieri, Wall Street aveva registrato decisi progressi, con il Dow Jones che e' salito dell'1,4%, il Nasdaq dell'1,75% e l'S&P500 dell'1,3%. Questa mattina, invece, Tokyo ha avuto un rialzo piu' limitato, sotto i massimi toccati in avvio. Il Nikkei in chiusura e' salito di mezzo punto percentuale.

I mercati continuano a guardare alla situazione commerciale, con Cina e Stati Uniti che ieri hanno annunciato che ci sara' un nuovo incontro per trattare a inizio ottobre, dopo che da inizio settembre sono scattati nuovi dazi. Negli Usa si guarda con apprensione al prossimo dicembre, quando scatteranno le tariffe su alcuni beni di largo consumo, una mossa che rischia di andare a impattare direttamente sulle tasche dei consumatori e quindi nuove trattative tra i due Paesi sono state accolte positivamente dagli investitori. Sul fronte europeo, la formazione di un nuovo esecutivo italiano senza componenti fortemente euroscettiche ha rasserenato gli animi, cosi' come gli sviluppi parlamentari a Londra, che sembrano allontanare la possibilita' di una Brexit senza accordo.

In questo contesto, sono arrivati altri dati deludenti per l'economia tedesca. I dati sulla produzione industriale della Germania mostrano ancora un rallentamento dell'economia del Paese: a luglio il calo e' stato dello 0,6% su mese, in base all'indice destagionalizzato, e del 4,2% tendenziale. Le attese erano per un lieve rialzo. L'output manifatturiero e' sceso dello 0,8% su mese a luglio, mentre le costruzioni hanno segnato un aumento dello 0,2% mensile.

Questa indicazione arriva dopo quella negativa di ieri sugli ordini all'industria manifatturiera, che a luglio sono calati del 2,7% mensile secondo i dati diffusi da Destatis. Le stime degli analisti indicavano una flessione mensile dell'1,3-1,5%. Su base annua il calo del volume degli ordini su base destagionalizzata e' stato del 5,6%. Tornando in Italia, questa sera dopo la chiusura di Wall Street arrivera' la revisione di Moody's sul rating del nostro Paese (Baa3 e outlook stabile) ma il mercato non si aspetta variazioni.

Tra i titoli, avvio positivo per Atlantia (+1,4%), Amplifon (+1,2%) e Ferrari (+0,85%), quando Diasoron (-1%) e' la piu' penalizzata dalle vendite nel Ftse Mib. Sul fronte dei cambi, l'euro passa di mano a 1,1039 dollari (1,1046 ieri) e vale 118,0945 yen (118,171), mentre il dollaro-yen e' pari a 106,972 (106,985). Sul secondario lo spread Btp-Bund parte in leggero rialzo a 153 punti. 

Il petrolio, infine, e' praticamente invariato, con il Wti consegna Ottobre che scivola dello 0,09% a 56,25 dollari al barile e il Brent del Mare del Nord che sale dello 0,07% a 60,99 dollari al barile. 

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    borsepiazza affari debole. spread in lieve rialzo a 153




    
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