Economia
Carige, piano industriale a settembre. Esuberi, Fiorentino prepara i tagli
La nuova Banca Carige targata Paolo Fiorentino comincia a prendere corpo e lo fa avviando cessioni di asset che avranno un impatto positivo sul patrimonio di almeno 200 milioni di euro. Inoltre l'istituto di credito ligure presenterà alla comunità finanziaria il nuovo piano industriale a settembre. In particolare Carige ha avviato il processo di vendita di un portafoglio di crediti in sofferenza, della piattaforma di gestione degli Npl, di alcuni asset immobiliari di pregio, del business di credito al consumo (Creditis) e di quello merchant book. Carige sta predisponendo la virtual data room per gli Npl, con l'obiettivo di cedere un portafoglio con un valore lordo non inferiore a 1,2 miliardi di euro. In ambito real estate il processo di cessione sara' focalizzato in particolare su due asset di pregio situati a Milano (Corso Vittorio Emanuele) e Roma (Via Bissolati).
Inoltre la banca sta avviando anche il processo per la cessione del business del credito al consumo, attraverso la dismissione del 100% della partecipazione in Creditis. Infine prendera' il via il processo che portera' alla cessione del business di acquiring o 'Merchant book', ovvero i servizi di incasso relativi ai contratti Pos, di interesse per altri operatori del settore che gestiranno il prodotto in termini di contratti, condizioni e operativita' lungo tutta la catena del valore, consentendo alla Banca di avere accesso alla piattaforma di offerta. Nel corso del primo incontro ufficiale con la stampa, il Ceo Fiorentino ha spiegato di aver "ricevuto molte manifestazioni di interesse per gli Npl che abbiamo messo in data room; si tratta di un portafoglio piu' ampio a circa 1,4 miliardi euro. L'obiettivo di vendita resta comunque quello degli 1,2 miliardi. Abbiamo in mente una modalita' diversa con cui pensiamo di gestire gli Npl", ha aggiunto.
"Carige fino ad ora ha gestito la questione in modo tradizionale con un forte senso di disciplina ma con una modalita' non sufficientemente dinamica e aggressiva. L'idea e' di trasformare la nostra struttura in una piu' aggressiva". Con "le cessioni e l'aumento di capitale auspico un recupero di 2,5 punti percentuali del Cet1 non considerando la vendita degli Npl", ha aggiunto Fiorentino che non si e' sbilanciato sul prezzo di cessione. "Abbiamo fatto una valutazione sulla base dei prezzi medi scambiati su portafogli analoghi e abbiamo preso in considerazione la forchetta piu' bassa. Ci siamo posizionati sulla forchetta piu' bassa per avere un auspicabile upside". Sul fronte immobiliare il numero uno della banca ligure ha sottolineato di aver "ricevuto molte manifestazioni di interesse con tono anche internazionale per quanto riguarda gli immobili. In particolare l'immmobile di Milano ha suscitato molto interesse; e' una struttura importante e l'interesse va nella direzione che ci immaginavamo come pricng. "Partiamo con 8 immobili tra cui 2 a Roma, 2 a Milano e poi Londra e Genova. Abbiamo circa 800 milioni a patrimonio come book value sui nostri libri; circa 600 sono strumentali e quindi agenzie e headquarter con Genova che ha un'alta concentrazione", ha detto ancora.
"A Genova ci sono 44 mq per ogni risorsa che e' un po' tanto. Il problema e' capire come gestire immobili di Genova senza perdere l'identita' della banca. Il punto di forza, anche in situazioni complicate, e' stato proprio il forte senso di indentita' e il legame con il territorio e con le persone. Potremmo vendere altri immobili ma questo richiede un approfondimento e uno scouting sul mercato. E' una operazione che richiede un cambio culturale che va fatto con ponderazione. L'operazione sara' messa nell'agenda del 2019, mentre la cessione della maggior parte degli 8 immobili sara' entro il 2017".
Per quanto riguarda poi Creditis, il top manager ha sottolineato che "ha fatto molto bene e da' un contributo al conto economico. Abbiamo due problemi: uno contingente rispetto a quella di Carige per assorbimento del capitale e poi avevamo problemi sulla nostra capacita' di innovazione di prodotto. L'annuncio della cessione degli Npl e degli immobili da' l'idea che non scherziamo. Le cose che diciamo tendiamo a farle. Siamo partiti con le cose che avevamo detto". Durante l'incontro con la stampa il top manager ha annunciato che "stiamo lavorando al nuovo piano che a inizio settembre presenteremo al mercato". Nel piano ci sara' anche la questione degli esuberi. "Ho avuto un solo incontro con i sindacati", ha detto, "nel corso del quale ho detto chiaramente che la struttura costi e' insostenibile. Bisogna incidere sui ricavi ma anche sui costi. Gestiremo tutto con grande senso di responsabilita'. E' in corso una stima" sulle possibili uscite.
"Sara' una operazione complessa e che voglio discutere prima con i sindacati e poi parlare con la stampa". Sul fronte dell'aumento di capitale, l'assemblea verra' convocata a "meta' settembre". Fiorentino inoltre non ha escluso "l'ingresso nel capitale di alcuni fondi che sono interessati all'acquisto di Npl", precisando pero' che nel caso in cui cio' accadesse si tratterebbe di "partecipazioni finanziarie e non strategiche". Sul fronte dell'assetto societario, anche alla luce delle nuove nomine in Cda, l'amministratore delegato, ha escluso qualunque tipo di contrasto tra gli azionisti.
"Nessun disaccordo", si e' limitato a dire. Infine Fiorentino e' convinto che "la nuova Carige, se le cose che stiamo dicendo andranno in buca, sara' una banca attrattiva. stiamo pensando a una linea distributiva che venda prodotti di terzi, con una struttura di comando molto corta e che abbia il focus sulle filiali su cui pero' ci saranno delle razionalizzazioni". Secondo il top manager "daremo un grande ruolo al responsabile di filiale perche' voglio che sia il re della filiale e il punto di riferimento per i clienti. Bisogna guardare al futuro, rispettando il passato. Dobbiamo anche fare degli investimenti tecnologici, investendo sulle macchine e sulle parti periferiche. Sulla parte It stiamo ragionando con un player internazionale per avere una partnesrhip che ci consente di lavorare meglio e piu' in fretta, senza avere lo sciovinismo che le soluzioni interne siano le migliori".