Conti flop/ Intesa paga la recessione in Italia. Utili semestrali in calo a 422 milioni

Crediti in sofferenza in crescita di 800 milioni, che superano nel complesso i 12 miliardi e aumento degli accantonamenti (in maniera prudenziale) anche in vista degli stress test che le autorità europee svolgeranno sulle banche europee nella seconda parte dell'anno.
Intesa-Sanpaolo, il primo istituto di credito italiano (anche per numero di sportelli) guidato da Enrico Cucchiani, paga così lo scotto alla recessione che attanaglia l'economia del nostro Paese, registrando nel semestre un utile netto di 422 milioni, in calo del 58% dai 1,27 miliardi di profitti realizzati nello stesso periodo dello scorso anno. Nel solo secondo trimestre 2013, l'utile netto è sceso a 116 milioni di euro dai 470 milioni di un anno fa e rispetto ai 183 milioni del consensus degli analisti finanziari. Risultati che, aprendo la banking season (Intesa è stata la prima fra le banche tricolori a comunicare al mercato la semestrale di bilancio), hanno deluso il mercato che ha punito il titolo con le vendite: nel primo pomeriggio le azioni lasciano sul terreno oltre il 3%.

A pesare sulla fotografia del bilancio a metà anno sono stati dunque gli accantonamenti e le rettifiche cresciute a 2,84 miliardi di euro da 2,224 miliardi e che, quindi, hanno eroso la redditività.
In particolare, gli accantonamenti per perdite su crediti sono lievitati del 25% nella prima parte dell'anno a 2,56 miliardi di euro. Nel solo secondo trimestre, sono stati pari a 1,4 miliardi rispetto agli 1,2 miliardi attesi dagli analisti.
I crediti deteriorati nel portafoglio di Intesa Sanpaolo sono aumentati nei primi sei mesi del 4,2% a 29,65 miliardi di euro con quelli in sofferenza cresciuti di 800 milioni di euro, oltre i 12 miliardi, con un'incidenza sui crediti totali pari al 3,4% (rispetto al 3% di dicembre) e un grado di copertura del 61,1% (era al 60,5% a fine 2012). Mentre i crediti verso la clientela del gruppo sono scesi a 358 miliardi di euro, in flessione del 4,8% rispetto alla fine del 2012 e del 4,5% rispetto alla prima metà del 2012.
Nella conference call con gli analisti finanziari, il consigliere delegato Enrico Cucchiani, parlando della solidità patrimoniale della propria banca, ha spiegato che la revisione della qualità degli attivi e i prossimi stress test potrebbero mettere sotto pressione i bilanci degli istituti europei e per questo saranno possibili nuovi aumenti di capitale, che non saranno indolori. Ma Intesa Sanpaolo non sarà fra queste banche. "Siamo ben preparati per l'asset quality review e per lo stress test. Ne usciremo davanti ad altri player. Siamo una delle banche più solide e meglio capitalizzate a livello europeo", ha affermato infatti il capo azienda.
Anche se l'utile semestrale è stato "pesantemente impattato dalla nostra posizione prudenziale", Cucchiani ha fatto capire che la distribuzione della cedola non verrà messa in forse, anche se "l'effettivo pagamento rifletterà anche l'evoluzione del settore".