Coronavirus, Landini: "Accordo Fca un modello: non quando, ma come riaprire"
Coronavirus: Landini, al centro devono tornare persona e lavoro
Coronavirus: Landini, al centro devono tornare persona e lavoro
Non c'e' solo l'emergenza sanitaria "ma anche climatica e digitale, serve un progetto e quindi insieme dobbiamo progettare un nuovo modello di sviluppo che rimetta dentro il lavoro e quindi le persone. Va superata la logica del profitto e del mercato, al centro deve tornare la persona, il lavoro, la giustizia sociale". E' questo il cambio di paradigma dell'economia e del lavoro dopo l'emergenza del coronavirus, che indica il segretario generale della Cgil Maurizio LANDINI, nel suo intervento a 'Che Tempo che fa' su Rai2. "Bisogna avere il lavoro con diritti. Il virus verrà sconfitto dal lavoro delle persone".
'Priorità di tutti in questa fase, non solo dei lavoratori ma anche dei cittadini, è la salute. Bisogna riflettere sulle fragilità che sono emerse e sugli errori che sono stati fatti con l'attuale modello di sviluppo", afferma LANDINI. "Per mesi e per molto tempo- sottolinea - dovremo vivere e lavorare in modo diverso da come abbiamo fatto fino a oggi, se vogliamo mettere al centro la salute e la sicurezza e disegnare un nuovo modello di sviluppo''. ''Bisogna avere - dice LANDINI - un lavoro con diritti, non svalorizzare il lavoro. Il virus verrà sconfitto dal lavoro e soprattutto da un lavoro collettivo. Bisogna ripensare il modo in cui si lavora e il modello di sviluppo. Per esempio, diciamolo con onestà, tutti questi anni in cui si è tagliata la sanità pubblica, che si sono spesi meno soldi e ridotti i servizi sul territorio, noi questo oggi lo stiamo pagando''.
CORONAVIRUS: LANDINI, 'IMPORTANTE ACCORDO CON FCA'
Importante accordo con FCA per decidere non quando, ma come riaprire. “Considero importante l’accordo fatto con FCA, firmato da tutte le organizzazioni sindacali. Non si è discusso di quando riaprire, il Governo e il comitato scientifico decideranno quando aprire, noi abbiamo discusso su come ci si deve organizzare per poter aprire: come cambia il lavoro, gli orari, gli ingressi, come si sta sulle linee di montaggio”.
Stiamo pagando adesso il taglio alla sanità degli ultimi anni. “Bisogna avere un lavoro con diritti, non svalorizzare il lavoro. Il virus verrà sconfitto dal lavoro e soprattutto da un lavoro collettivo. Bisogna ripensare il modo in cui si lavora e il modello di sviluppo. Per esempio, diciamolo con onestà, tutti questi anni in cui si è tagliata la sanità pubblica, che si sono spesi meno soldi e ridotti i servizi sul territorio, noi questo oggi lo stiamo pagando”
Decreto liquidità è un fatto importante, ma velocizzare. “Quello che è stato fatto con il decreto liquidità è sicuramente un fatto importante, credo vadano valutati elementi di miglioramento, anche per rispondere più velocemente”
Strumenti di controllo per evitare che soldi vadano alle mafie. “Servono strumenti di controllo per evitare che una quantità così importante di soldi che servono per far ripartire il Paese possano finire in mano alle mafie”
No licenziamenti ma nemmeno delocalizzazioni. “Quei soldi devono stare in un progetto di rilancio del Paese. Non devono esserci licenziamenti ma neanche delocalizzazioni”
Sei anni per restituire i soldi forse sono pochi. “Una delle critiche che le imprese fanno è che sei anni per restituire tutto sono troppo pochi”
Serve discussione forte con l’Europa per emergenza climatica e digitale. Superare la logica del profitto e dei mercati e rimettere al centro la persona e la giustizia sociale. “C’è da fare una discussione forte con l’Europa, non abbiamo solo l’emergenza sanitaria, abbiamo l’emergenza climatica e l’emergenza digitale, nel senso di una trasformazione digitale del lavoro, abbiamo bisogno di un progetto che rimetta al centro il lavoro e le persone. Come ha detto il Papa dobbiamo superare la logica del profitto e dei mercati, al centro deve tornare la persona, il lavoro, la giustizia sociale”
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