Economia
Giubileo, i dubbi della Corte dei Conti: "Consulenze legali, compensi molto consistenti"
Rapporto sulla gestione finanziaria di Giubileo 2025 spa
Corte dei Conti, rapporto sulla gestione finanziaria di Giubileo 2025 spa
“Se la scelta di consulenti, almeno nella fase di avvio, appare come necessitata per una società costituita ex novo, ha suscitato dubbi una consulenza per servizi legali, con un compenso molto consistente, affidata direttamente e originariamente a carattere biennale (anche con facoltà di proroga). Tale affidamento diretto è stato oggetto di rilievi da parte dell’Anac, formalizzati con il provvedimento di conclusione del procedimento di vigenza del 20 luglio 2023”.
E’ quanto scrivono i Giudici contabili nella relazione sulla gestione finanziaria, anno 2022, di Giubileo 2025 spa, sede legale e operativa in Roma, capitale sociale 5 mln di euro, istituita a dicembre 2021, interamente controllata dal Ministero Economia e Finanze, deputata a curare le “celebrazioni del Giubileo della Chiesa Cattolica per il 2025, per pianificazione e realizzazione delle opere funzionali all’evento”.
In particolare, la gestione degli interventi da svolgere, principalmente nella città di Roma, con inizio alla fine dell’anno 2024, delle iniziative di accoglienza e dei servizi da rendere ai partecipanti al Giubileo, delle mansioni previste nella Misura “Caput Mundi” riconducibile al Pnrr.
Il consiglio di amministrazione, nominato con decreto della presidenza del consiglio dei ministri del 15 giugno 2022, è formato da presidente, amministratore delegato e tre consiglieri. Il compenso per presidente e componenti stabilito in 29.000,00 euro annui, per collegio sindacale 22.000 euro annui, una somma identica per tutti gli altri membri dei rispettivi organi sociali(16.000,00 euro annui).
A luglio 2022 il consiglio di amministrazione ha designato l’amministratore delegato e direttore generale con emolumento riconosciuto di 105.000,00 euro, oltre retribuzione variabile massima pari al 50% della retribuzione fissa al raggiungimento degli obiettivi prefissati.
I costi totali del personale ammontano a euro 377.432.
L’inquadramento di Giubileo 2025 come società in house incide sul regime di pubblicazione dei provvedimenti e degli atti in conformità alle prescrizioni di cui al Decreto legislativo n.33 del 14 marzo 2013. La società assume al riguardo di “non essere tenuta all’applicazione delle norme sulla trasparenza in ragione dell’inapplicazione del Tusp, testo unico in materia di società a partecipazione pubblica”.
“Tale interpretazione tuttavia — rileva la Corte dei Conti — appare non conforme al sistema ordinamentale. Appare infatti sufficiente richiamare l’art.2-bis comma 2 del Decreto lgs 33/2013 che, con riferimento agli obblighi di pubblicazione sancisce che “la medesima disciplina prevista per le pubbliche amministrazioni… si applica anche, in quanto compatibile, a una serie di soggetti pubblici quali, ai sensi della lett.b) , le società in controllo pubblico, gli eventi pubblici economici”. In virtù di tale ricostruzione appare indefettibile l’integrale adeguamento delle informazioni presenti presso il sito web di Giubileo 2025 a tutte le prescrizioni pubblicitarie vigenti”.
Al 31 dicembre 2022 nell’attivo dello stato patrimoniale di Giubileo 2025 spa risultano crediti verso controllanti per 14 milioni di euro derivanti dal credito nei confronti del Ministero Economia e Finanze per contributi stanziati in favore di Giubileo 2025 e non ancora erogati. Le disponibilità liquide, alla data di chiusura dell’esercizio esaminato, totalizzano 300,54 milioni di euro e sono rappresentate dai saldi attivi dei conti correnti della società.
Il primo dicembre 2022 il Ministero competente ha autorizzato Banca d’Italia all’apertura di un conto corrente infruttifero nella Tesoreria centrale dello Stato, sul quale il Dipartimento del Tesoro ha trasferito il primo stanziamento, anno 2022, di 285 milioni di euro destinati ai Soggetti attuatori del Programma di investimenti inerenti il Giubileo.
In contropartita figurano debiti per complessivi 285,356 milioni di euro che includono debiti verso fornitori per euro 177.348, diritti tributari per euro 76.132, debiti verso istituti di previdenza e sicurezza sociale per euro 60.102 e altri debiti.
Al termine dell’esercizio finanziario considerato il patrimonio netto è di 4,988 milioni di euro.
“Nell’esame della gestione finanziaria dell’anno 2023—annotano i Magistrati—si procederà a verificare gli effetti delle procedure accelerate prospettate per recuperare il differimento della programmazione, in ragione della pubblicazione, solo nel gennaio 2023, del Programma dettagliato”.
Il rapporto è stato inviato ai presidenti del Senato e Camera dei deputati.