Da banca familiare a "predatrice del credito": la scalata di Banca Ifis - Affaritaliani.it

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Da banca familiare a "predatrice del credito": la scalata di Banca Ifis

Dopo anni di espansione nei Npl e nella finanza per farmacie, oggi con oltre 1.800 dipendenti e sei sedi, Banca Ifis punta dritto su Illimity

di redazione economia

Banca Ifis tra Npl, farmacie e riorganizzazioni: e ora tenta il salto su Illimity

Banca Ifis è una creatura nata nel 1983 dalla volontà di Sebastien Egon Fürstenberg, figura che ancora oggi ne ricopre la presidenza onoraria, e da sempre votata a un modello di business di nicchia, ma ben strutturato: specialty finance, credito alle imprese, gestione di crediti deteriorati. Quotata dal 2003 al segmento Star di Borsa Italiana, ha mantenuto una linea indipendente, familiare ma ambiziosa, e negli anni ha saputo ritagliarsi uno spazio tutto suo tra gli istituti bancari italiani.

All’inizio è focalizzato sul factoring per le PMI italiane poi nel 2002, l’istituto si trasforma in banca a tutti gli effetti e aderisce a Factor Chain International, aprendo sedi in Romania e Polonia per espandere la sua attività oltre i confini nazionali. Ma il cambio di passo vero arriva nel 2019: Luciano Colombini assume il ruolo di amministratore delegato, e comincia una stagione di espansione fatta di mosse mirate. A gennaio l'acquisto di FBS S.p.A., operante nei non-performing loans (NPL), poi integralmente assorbita nel perimetro della banca. A ottobre viene completato l’acquisto del restante 10%, con riorganizzazione dell’area NPL nel 2020 e creazione della nuova Ifis Npl Servicing S.p.A. Il tutto in pieno lockdown pandemico, mentre il sistema bancario italiano arrancava.

Sempre nel 2020, Ifis si muove per rafforzarsi sul fronte della finanza per le farmacie: annuncia e chiude l’acquisto del 70,77% di Farbanca, integrandola con la controllata Credifarma. A quel punto il gruppo arriva a detenere il 26% di quota di mercato, servendo oltre 4.700 farmacie italiane. Una leadership di nicchia, ma ben solida. Nel maggio dello stesso anno, arriva anche il passaggio generazionale: Sebastien Egon Fürstenberg cede la nuda proprietà del 51% di La Scogliera – la cassaforte che controlla Banca Ifis – al figlio Ernesto Fürstenberg Fassio, che diventa il nuovo socio di controllo. La banca resta familiare, ma con una guida più giovane e pronta ad accelerare. A fine 2019 l’utile netto segnava 123,1 milioni, 1.800 dipendenti, sei sedi, 26 uffici commerciali.

Il 2021 segna una nuova riorganizzazione dell’area NPL per garantire indipendenza tra le fasi di acquisto e recupero crediti, mentre ad aprile cambia la guida operativa: Frederik Geertman viene nominato nuovo CEO. Il 2022 è l’anno della nascita di Banca Credifarma, fusione per incorporazione tra Credifarma e Farbanca, che consolida il presidio del gruppo nel comparto finanziario dedicato alle farmacie. Nel maggio 2023, Ifis acquista Revalea Spa da Mediobanca, società nata dalla scissione di MBCredit Solutions e attiva nel recupero crediti deteriorati. Un’altra pedina aggiunta alla filiera NPL, che si conferma essere un asse strategico per la crescita.

Mentre le acquisizioni si susseguono, la banca non dimentica la sua dimensione identitaria: a settembre 2023, per i 40 anni dalla fondazione, Ernesto Fürstenberg Fassio inaugura nei giardini di Villa Fürstenberg a Mestre il Parco Internazionale di Scultura, museo a cielo aperto con opere monumentali firmate da artisti del calibro di Botero, Mitoraj, Valdés e altri, aperto ufficialmente al pubblico nell’aprile 2024. Un progetto che mescola arte e business. 

E poi arriviamo ad oggi. Oltre 1.800 dipendenti sei sedi (a Mestre, Milano, Roma, Mondovì e Bologna) e con 28 uffici commercia, la banca rompe gli indugi e apre un nuovo fronte: quello della crescita per vie esterne. Parte l’offensiva verso Illimity Bank, la banca fondata da Corrado Passera. L’offerta messa sul piatto è mista: 0,10 azioni Ifis più 1,506 euro in contanti per ogni azione Illimity. Finanziariamente l’offerta è “congrua”, secondo i tecnici, ma Illimity alza le barricate: il Consiglio d’Amministrazione denuncia pubblicamente una lunga lista di criticità, ritenendo l’operazione poco trasparente e difficilmente valutabile per gli azionisti. La partita per ora è aperta. E Banca Ifis sembra intenzionata a giocarla fino in fondo.