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Economia
Da Renzi briciole per i pensionati. Tagli agli enti locali per le coperture

di Alberto Maggi  (@AlbertoMaggi74)
e Andrea Deugeni

 

Pensioni: Salvini, restituire tutto o Lega blocca Parlamento/ "Renzi dice 'restituiremo una parte dei soldi' tolti ai pensionati. Una parte? Vergogna, la Lega fara' le barricate! Restituire tutto a tutti, con lettera di scuse, e cancellare la Fornero. Siamo pronti a bloccare i lavori in Parlamento", scrive su Facebook il segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini.

La montagna partorisce il topolino. E il presidente del Consiglio Matteo Renzi conferma: "Restituiremo una parte dei soldi", ma senza precisare i tempi della decisione. Dunque, addio ai rimborsi integrali. Alla fine sarà così per quei pensionati italiani che dal 2012, grazie a Monti e alla Fornero non hanno avuto la rivalutazione della pensione al costo della vita e che speravano nella sentenza della Corte Costituzionale per riavere indietro i loro soldi. Il governo si prepara al Cdm di lunedì dal quale però difficilmente uscirà il decreto legge, probabilmente ci sarà soltanto una prima discussione generale. Il premier vuole fare di tutto per rimandare la doccia fredda per i pensionati (che sono anche elettori) a dopo le Regionali del 31 maggio.

Ma su un punto pare che Renzi e Padoan sia d'accordo: ridurre al minimo l'impatto per i conti pubblici. Dai quasi 17 miliardi dell'eventuale ma impossibile restituzione totale si è scesi a non più di 2,5 miliardi di euro, stando almeno alle ultime indiscrezioni che circolano al ministero dell'Economia. Quindi? La risposta è semplice: la restituzione dei soldi ai pensionati non sarà progressiva (in base al reddito) e scaglionata nel tempo, ma anche e soprattutto molto inferiore alle attese, sia per chi percepisce fino a 2.000 euro al mese sia per chi ha un assegno più corposo.

Secondo le indiscrezioni, la proposta dei tecnici del Ministero dell'Economia prevedrebbe un rimborso pieno soltanto per quella parte di assegno fino a tre volte il minimo dell'Inps, circa 1.500 euro lordi. Gli arretrati scenderebbero all'80% nella fascia fino a 2.000 euro, al 60% in quella fino a 2.500 per poi azzerarsi rapidamente per quelli più alti. Il tutto, lasciando esclusi dal rimborso circa due milioni di pensionati.

Renzi non può permettersi di non rispettare i parametri Ue e allo stesso tempo deve evitare di far scattare le clausole di salvaguardia (aumento dell'Iva). Per il rimborso verrà utilizzato il tesoretto e, se non arriverà nulla dalla spending review, le ipotesi sono o ulteriori tagli agli enti locali o incremento delle imposte su bolli, tabacchi, giochi e forse anche carburanti.

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