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Economia
Aziende e incidenti: mercato crudele, ma su Enel impatto meno grave
borsa finanziaria

Dal caso Enel alla Deepwater Horizon: come reagiscono i mercati alle crisi

L’incidente all'impianto idroelettrico Enel a Suviana ha messo in evidenza la crescente preoccupazione per la sicurezza sul lavoro. Secondo le più recenti cifre fornite dell’Inail all'inizio di aprile, nei soli primi due mesi del 2024, gli incidenti con esito mortale hanno già raggiunto la cifra di 119, marcando un incremento del 19% rispetto all'anno scorso, cifra destinata purtroppo ad aumentare.

In generale, il mercato azionario, spesso descritto come cinico per la sua tendenza a reagire rapidamente alle notizie, sia positive che negative, valuta le aziende in base alle loro prestazioni finanziarie attuali e future, alle strategie di crescita, e alla capacità di navigare attraverso le sfide. Eventi come quelli vissuti da Enel possono avere un impatto immediato sul prezzo delle sue azioni, ma è anche importante considerare le reazioni del mercato nel contesto più ampio delle strategie a lungo termine dell'azienda e delle tendenze del settore.

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Certamente il titolo Enel ha risentito degli ultimi eventi, mostrando una flessione nelle ultime due sessioni con una chiusura in negativo del -1,25% e del -2,16%, un calo che si inserisce comunque in un trend di ribasso più ampio che ha colpito l'intero settore delle utility. Confrontando il calo di Enel con quello di altre aziende nel settore delle Electric Utilities in Europa, si osserva come ieri altre aziende hanno registrato flessioni persino più significative, come PGE in Polonia con un -8,56%, Ørsted in Danimarca con un -3,32%, e Acciona in Spagna con un -3,26%, per citarne alcune. Settore europeo che da inizio anno riporta una performance negativa con un valore mediano (dati al 10 aprile) di quasi il 9,6% e che ha visto Enel perdere la corona di azienda italiana a maggiore capitalizzazione, superata da Stellantis, Ferrari, Intesa San Paolo e ora anche da Unicredit.

Storici incidenti, quali il disastro di Deepwater Horizon nel 2010, il crollo della diga di Fundão in Brasile nel 2015, il crollo del ponte Morandi nel 2018, il disastro della diga di Brumadinho del 2019 e gli incidenti mortali del 2019 per Boeing dimostrano come tragici eventi possano devastare il valore di mercato delle aziende coinvolte, con perdite che vanno dal 47% al 78% del loro valore, e tempi di recupero che variano significativamente. Vale, per esempio, ha visto una drastica riduzione del proprio valore di mercato del 56% dopo il disastro di Mariana, recuperando in 124 giorni. D'altra parte, la tragedia del ponte Morandi ha portato Atlantia a non recuperare mai completamente il valore delle proprie azioni, culminando nel delisting dalla Borsa di Milano.

Il 20 aprile 2010, l'esplosione della piattaforma Deepwater Horizon segnò l'inizio del più grave disastro ambientale nella storia degli Stati Uniti, con 11 persone che persero la vita e una fuoriuscita di petrolio senza precedenti. La conseguenza immediata per BP, l'azienda proprietaria della piattaforma, fu un colpo devastante alle sue finanze: in soli 49 giorni di trading, il suo valore di mercato precipitò di 97 miliardi di dollari, rappresentando una perdita del 51% rispetto al valore precedente all'incidente. La strada verso il recupero per BP fu ardua e lunga; l'azienda necessitò di più di quattro anni, equivalenti a 1046 sessioni di borsa, per riportare le sue azioni al valore antecedente il disastro.

Il 5 novembre 2015, il crollo della diga di Fundão a Mariana, Brasile, ha scatenato una delle peggiori catastrofi ambientali del Paese, uccidendo 19 persone e causando danni ambientali irreparabili. Le compagnie minerarie Vale del Brasile e BHP dell'Australia, responsabili della gestione della diga, hanno affrontato conseguenze finanziarie catastrofiche. Vale ha subito una diminuzione del valore di mercato del 56%, equivalente a una perdita di circa 40 miliardi di dollari, ma è riuscita a recuperare questa perdita significativa in 124 giorni, o 83 sessioni di borsa. BHP ha incontrato una sorte simile, con una riduzione del valore di mercato del 47%, impiegando 327 giorni, o 224 sessioni di borsa, per rimediare alle perdite

Il crollo del ponte Morandi il 14 agosto 2018, che ha provocato la morte di 43 persone, ha lasciato un segno indelebile non solo nella memoria collettiva ma anche nell'economia, colpendo duramente Atlantia, la società di infrastrutture coinvolta. A differenza di BP, Vale e BHP, che sono riuscite a superare le conseguenze finanziarie dei disastri, Atlantia non ha potuto fare altrettanto dopo il crollo del ponte. Le azioni di Atlantia non sono riuscite a raggiungere i valori di borsa precedenti al disastro nemmeno dopo 1119 sedute, un periodo che ha evidenziato la perdita di fiducia degli investitori verso l'azienda. Questo scenario ha culminato con il delisting delle azioni di Atlantia dalla Borsa di Milano, dimostrando come gli eventi catastrofici possano avere un impatto duraturo e a volte irreversibile sull'immagine e sul valore di mercato delle aziende coinvolte.

Il disastro della diga di Brumadinho, avvenuto il 25 gennaio 2019 quando una diga di rifiuti minerari gestita da Vale cedette a Brumadinho, in Brasile, causando la morte di 270 persone, ha avuto ripercussioni devastanti non solo sul piano umano e ambientale, ma anche finanziario per l'azienda proprietaria. Vale, uno dei maggiori produttori di minerale di ferro al mondo, ha subito una drammatica perdita di valore, con un calo del 51% nelle 40 sedute di borsa successive all'evento. Tuttavia, l'azienda ha dimostrato una notevole resilienza finanziaria, riuscendo a recuperare le perdite nel corso delle 206 sessioni successive, evidenziando la volatilità del mercato finanziario in risposta a disastri di tale magnitudo e le sfide nella gestione della ripresa dopo eventi così tragici.

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Infine, gli incidenti riguardanti il Boeing 737 MAX, con lo schianto del volo Lion Air 610 il 29 ottobre 2018 e del volo Ethiopian Airlines 302 il 10 marzo 2019, che insieme hanno causato la morte di 346 persone, hanno avuto un impatto profondo su Boeing. Dall'ultimo incidente, il valore delle azioni di Boeing non è riuscito a recuperare, registrando una diminuzione fino al 78% nelle 259 sedute di borsa successive. Questa significativa perdita di valore riflette non solo le conseguenze immediate degli incidenti, ma anche le sfide poste da problemi tecnici successivi e l'impatto della pandemia globale sul settore aeronautico.

Osservando questi eventi in una prospettiva più ampia, emerge un modello di correzioni di mercato severe, con una media di calo del valore aziendale del 57%, e il punto più basso raggiunto mediamente in 145 sessioni di borsa dopo l'evento. Questa tendenza evidenzia l'estrema sensibilità del mercato azionario alle crisi, sottolineando l'importanza per le aziende di gestire con cura la sicurezza, la reputazione e le relazioni con gli stakeholder, in quanto le ripercussioni finanziarie di tali disastri possono essere profonde e durature.

Tuttavia, va notato che la tragedia che ha coinvolto Enel, sebbene seria, sembra avere un impatto meno grave rispetto agli eventi qui riportati.

*market analyst di eToro sulle relazioni tra gravi incidenti e mercati. 






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