Delocalizzazioni, stretta su sanzioni per inadempimento. Le nuove norme - Affaritaliani.it

Economia

Delocalizzazioni, stretta su sanzioni per inadempimento. Le nuove norme

Pmi con oltre 250 dipendenti. In arrivo un emendamento del Governo alla legge di bilancio

Le misure del Governo sulle delocalizzazioni di aziende “sane” con più di 250 dipendenti

Pronte le misure del Governo, che detta le regole in caso di delocalizzazioni di aziende “sane” con più di 250 dipendenti. Misure che secondo il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, rappresentano “una soluzione ragionevole che non penalizza le imprese e tutela i lavoratori" e attese come emendamento al Ddl di Bilancio con la manovra all'esame del Senato.

Rafforzate le sanzioni in caso di inadempimenti. Il testo, su cui ha lavorato in particolare la viceministra Alessandra Todde, è stato messo a punto definitivamente ieri sera in una riunione cui hanno partecipato i ministri dell'Economia, Daniele Franco, e Giorgetti, oltre ai tecnici dei Ministeri competenti, compreso quello del Lavoro.

La norma scatta quando una azienda che rientra nel perimetro dimensionale previsto, "intenda procedere - si legge nella bozza di emendamento - alla chiusura di una sede, stabilimento, filiale, ufficio o reparto autonomo situato nel territorio nazionale, con cessazione definitiva della relativa attività con licenziamento di un numero di lavoratori non inferiore a 50".

In tal caso si prevede la "comunicazione per iscritto dell'intenzione di procedere alla chiusura alle rappresentanze sindacali" aziendali o territoriali, alle Regioni interessate, ai Ministeri del Lavoro e dello Sviluppo economico e all'Anpal. La comunicazione deve essere inviata 90 giorni prima dell'avvio della procedura e deve essere dettagliata.

Altrimenti i licenziamenti sono nulli. Entro i successivi 60 giorni è prevista da parte del datore di lavoro la elaborazione di "un piano per limitare le ricadute occupazionali ed economiche derivanti dalla chiusura" di durata non superiore a 12 mesi e la sua presentazione a sindacati, Regioni e Ministeri con una serie di indicazioni dettagliate; piano che dovrà essere discusso e sottoscritto con i sindacati.

Nel caso in cui il piano non venga presentato o non contenga tutti gli adempimenti previsti, oppure il datore di lavoro sia inadempiente viene raddoppiato il contributo del 41% del massimale mensile di Aspi per ogni dodici mesi di anzianità aziendale negli ultimi tre anni previsto dal Jobs act in caso di licenziamento. In caso di mancata sottoscrizione dell'accordo sindacale, il contributo è aumentato del 50%.