Economia
Eni in rosso (0,95 mld) nel trimestre. Descalzi: "Risultati importanti in contesto prezzi deboli"

Il crollo del prezzo del barile penalizza ancora i conti di Eni. Il colosso petrolifero guidato da Claudio Descalzi ha chiuso infatti il terzo trimestre di quest'anno con una perdita netta pari a 0,95 miliardi di euro. Rosso che zavorra ulteriormente la perdita registrata finora portandola a 0,36 miliardi.
Se si guarda, però l'operatività stretta del Cane a sei zampe, l'utile operativo adjusted, esclusa Saipem, è pari a 0,6 miliardi nel trimestre (-79%) e 3,51 miliardi nei nove mesi (-60%). L'andamento dei conti, fa sapere una nota del gruppo Eni, si spiega soprattutto con la flessione della divisione esplorazione e produzione (E&P) che, malgrado i successi e le scoperte per oltre 1,2 miliardi di barili, risente ovviamente del crollo dei prezzi del petrolio (-51% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno), il cui impatto è stato attenuato, oltre che dalla crescita produttiva, anche dalla riduzione dei costi e dal deprezzamento dell'euro rispetto al dollaro (-16%).
Alla fine, comunque, la E&P ha registrato un utile operativo adjusted in flessione di 2,3 miliardi di euro (-76%). Anche il settore gas and power ha sofferto, soprattutto a causa del recupero del gas prepagato in precedenti esercizi a prezzi superiori a quelli correnti. Bene, invece, sono andate la raffinazione e la chimica, con un utile operativo adjusted in miglioramento di 0,32 miliardi, grazie alla ripresa dei margini e dei volumi per lo scenario più favorevole. Il flusso di cassa netto da attività operative, infine, è pari a 7,39 miliardi, mentre l'indebitamento sale a 18,41 miliardi.
Nel terzo trimestre, "pur in un contesto debole di prezzi del petrolio Eni continua a registrare risultati importanti sia in termini di crescita upstream che di ristrutturazione dei business mid-dowsntream", ha commentato l'ad Claudio Descalzi, aggiungendo che la divisione esplorazione e produzione "è ancora in forte crescita e per la seconda volta nell'anno rivediamo al rialzo le nostre previsioni, pressoché raddoppiando l'obiettivo originario".
"Nei nove mesi - ha proseguito Descalzi - abbiamo scoperto 1,2 miliardi di barili di nuove risorse, oltre il doppio rispetto all'obiettivo di piano, pur riducendo i nostri costi esplorativi. La ristrutturazione e gli interventi di efficientamento che abbiamo condotto in ambito raffinazione e chimica, uniti a uno scenario favorevole, hanno portato questi business a conseguire un'eccellente performance e una generazione di cassa positiva nel corso del 2015. Anche per gas and power la guidance è migliorata. Tutte queste azioni, unite a un ulteriore intervento di ottimizzazione degli investimenti nel corso dell'anno e al miglioramento della nostra struttura dei costi operativi, ci consentiranno di ottenere, escludendo Saipem, la copertura organica degli investimenti già nel 2015, con uno scenario di 55 dollari al barile."