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Economia
Equitalia, cartella annullata e condanna per falso L'Agenzia perde in giudizio

LECCE – Tempi duri per Equiltalia, che presto scomparirà per lasciare posto all’Agenzia delle Entrate: in tutta Italia preparati avvocati tributaristi, che si occupano di difendere i contribuenti, hanno dichiarato guerra alle notifiche fatte con superficialità e i giudici danno loro ragione. A Lecce si è verificato un nuovo caso di cartella annullata per una notifica fatta senza seguire scrupolosamente le prescrizioni della legge: questa volta Equitalia ha ricevuto un vero e proprio schiaffo in pieno volto con una condanna per falso. La società che si occupa di riscossione, infatti, aveva dichiarato che l’avviso di notifica era stato immesso nella cassetta di posta del contribuente salentino: peccato che quest’ultimo non avesse una cassetta della posta da un bel po’, perché qualcuno l’aveva portata via.

Il risultato è che Equitalia ha dovuto subire una denuncia, infine una condanna e la cartella da quasi mezzo milione di euro è stata annullata: a questo bisogna aggiungere la condanna al pagamento delle spese processuali. Il contribuente salentino che si era visto addebitare una pesantissima somma, pur non avendo ricevuto la notifica nei modi stabiliti dalla legge, ha vinto la sua battaglia grazie alla tenacia del suo legale Maurizio Villani, un tributarista leccese che ha dichiarato guerra alle notifiche superficiali ed è intenzionato a proseguire anche quando in campo entrerà l’Agenzia delle Entrate. Alle sue spalle l’avvocato ha già diverse battaglie vinte, come quella dell’annullamento di una cartella notificata con l’«abbandono» della ricevuta sotto al portone di casa di un contribuente.

«Succede troppo spesso che importanti documenti vengano notificati da semplici postini - spiega il legale - le notifiche sono fatti delicatissimi: la legge prevede procedure molto rigide che devono essere eseguite da personale specializzato. Sto lottando per cambiare una realtà assurda: fogliettini svolazzanti che vengono abbandonati davanti a portoni in balia del vento, considerati come notifiche avvenute. Poi la gente si ritrova senza casa, non avendo impugnato e non avendone capito nulla, e si suicida. È ora di smetterla. Le notifiche devono essere effettive. È assurdo che Equitalia, pur essendo dalla parte del torto, abbia insistito nell'errore, anche in quest’ultimo caso. Dal primo luglio Equitalia scompare e rimane l'Agenzia delle Entrate: spero che non si facciano gli stessi errori».

La nuova interessante sentenza della Commissione Tributaria Provinciale di Lecce – Sezione 1, ritirata dall'avvocato Villani, ha totalmente annullato una cartella esattoriale di euro 457.168,51, notificata il 29/11/2010, ed ha condannato Equitalia alle spese di giudizio di euro 8mila, oltre accessori di legge. «In particolare i giudici leccesi hanno chiarito come si devono eseguire correttamente le notifiche rispettando le tassative disposizioni di legge, nonché la costante giurisprudenza della Corte di Cassazione - spiega il legale - Oltretutto, nel caso in questione era intervenuta la sentenza del Tribunale di Lecce che, in tema di querela di falso, aveva dichiarato la falsità della dichiarazione dell’avvenuta immissione in cassetta da parte dell’agente notificatore».

La procedura di notifica richiede particolari accorgimenti, «spesso ignorati dagli organi notificatori», per mettere il contribuente nelle condizioni di potersi efficacemente difendere dagli avvisi di accertamento e dalle cartelle esattoriali. Quando non si rispettano tassative disposizioni di legge, i giudici tributari, giustamente, condannano Equitalia alle spese di giudizio e annullano le cartelle. L'Agenzia di riscossione pretendeva i pagamenti di Irpef, Ires, Iva e sanzioni da un professionista, ma l'atto era viziato da nullità assoluta non essendo stato notificato correttamente. La notifica, come hanno ribadito i giudici tributari, ha un valore fondamentale, perché permette al destinatario di poter organizzare la sua difesa e di poter spiegare la sua posizione. La cosa più grave è che sia stata dedotta l'immissione della notifica nella cassetta della posta: cosa falsa, visto che non esisteva più la cassetta per le lettere, essendo stata rimossa da ignoti. Equitalia esibiva copia dell'avviso di ricevimento della raccomandata: in seguito a quest'azione, l'interessato ha querelato per falso la società di riscossione dei tributi ottenendo la condanna della società che si occupa di riscossione. È il primo passo verso la svolta: il contribuente va rispettato, non è un limone da spremere.

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