Esclusivo, no di General Motors a Marchionne: niente fusione
Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
Doccia fredda per Sergio Marchionne. General Motors chiude a una possibile fusione con Fca (Fiat Chrysler) dopo che il manager italo-canadese ha detto che non c'è altra scelta che "mettere pressione su General Motors per cominciare a discutere ora". Ma dal colosso dell'auto di Detroit la risposta al numero uno di Fca è negativa. "Il nostro management e il nostro consiglio di amministrazione sono sempre al lavoro per massimizzare il valore per i nostri azionisti", spiega ad Affaritaliani.it Tony Cervone, Senior Vice President - Global Communications di General Motors. Che aggiunge: "Sia il management di GM sia il consiglio di amministrazione hanno completato una revisione approfondita su una possibile fusione con FCA arrivando alla conclusione che l'implementazione dell'attuale piano di GM sia il modo migliore per creare valore per gli stessi azionisti di GM", conclude Cervone.
"Il nostro attuale piano - aggiungono fonti del colosso Usa dell'automobile - è stato delineato più volte con obiettivi dichiarati di un ritorno sul capitale investito superiore al 20% sulla media dei quattro trimestri. Negli ultimi quattro quarter, come annunciato durante la presentazione dei risultati del secondo trimestre, abbiamo raggiunto il 23,5%, tra i primi nell'industria automobilistica. Abbiamo anche stabilito obiettivi strategici per la leadership nelle tecnologie, tra cui la guida autonoma, l'efficienza del carburante e dell'elettrificazione, nonché la connettività. Inoltre, siamo stati molto aggressivi nell'allineare il nostro investimento in mercati con un significativo potenziale di crescita, tra cui l'India, riducendo la nostra esposizione nei mercati in cui pensiamo che il potenziale di crescita si sia ridotto, compresa la Russia".
"General Motors ha dimostrato che sta ben performando", sottolineano le fonti di Detroit. "Abbiamo registrato sei trimestri consecutivi di aumento della redditività e un incremento dei margini. I margini nell'America del Nord, nel secondo trimestre, sono stati superiori al 10%, ovvero il nostro obiettivo dichiarato per tutto il 2016. Nonostante le difficoltà della Cina, abbiamo continuato ad avere forti guadagni anche in quel mercato con margini tra il 9 e il 10%".
"La questione, quindi, non è quella di un rifiuto categorigo a Marchionne, ma piuttosto di un'analisi dettagliata e approfondita che dimostra che la nostra attuale traiettoria operativa - e l'esecuzione del nostro piano strategico - fornisce un migliore ritorno per gli azionisti di GM che una fusione con FCA", conclude le fonti ai massimi livelli di GM.