Generali cresce del 21,6% | Donnet e Minali alla guida del gruppo - Affaritaliani.it

Economia

Generali, l’utile balza del 21,6%. Donnet-Minali, ampie deleghe al dg

Generali chiude il 2015 con “i numeri migliori degli ultimi otto anni”. Utile netto di 2,03 miliardi di euro, in crescita del 21,6% rispetto agli 1,67 miliardi del 2014 e dividendo di 0,72 euro per azione, il 20% in più rispetto agli 0,60 euro pagati per l'esercizio precedente. Una cedola in linea con il target di 5 miliardi fissato dal piano strategico 2015-2018. Che quindi non dovrebbe essere un caso isolato ma “il primo passo verso un ulteriore incremento”. Il payout ratio si attesta al 55,3% (era al 55,9% nel 2014). Migliora anche l’indice di solidità, con l’economic solvency ratio al 202%. 

La presentazione dei risultati è stata anche l’occasione per “l’ingresso in società” del nuovo amministratore delegato, Philippe Donnet. Anzi, si potrebbe quasi dire del duo che guiderà il gruppo. Non a caso il presidente di Generali, Gabriele Galateri di Genola, parla al plurale di “veri leader” incaricati di dirigere la compagnia. Con la nomina a direttore generale che si somma a quella di cfo, infatti, Alberto Minali trae a sé ampie deleghe.

L’era Greco è stata caratterizzata da un accentramento nelle mani dell’amministratore delegato, che aveva 22 riporti diretti. Con la nuova organizzazione, svelata da Donnet, le responsabilità si distribuiscono. All’amministratore delegato riporteranno le countries, gli investimenti, le risorse umane e la comunicazione. Il resto passa sotto l’ombrello di Minali. Cui dovranno riportare il ramo assicurazioni, il coo e i capi di marketing e data. Deleghe che si aggiungono al ruolo già ricoperto dal nuovo direttore generale, cioè quello di cfo. “Una nuova organizzazione più efficace - dice Donnet – chi affida una responsabilità più ampia” a Minali. In sostanza, “il ruolo dell’ad non cambia” direttamente. Ma lo fa di riflesso. Il peso dell’incarico resta tutto. Ecco perché è lecito chiedersi se Donnet resterà nel cda di Vivendi (posto che ha conservato durante la guida di Generali Italia): “Sono stato appena nominato e non è stata la mia prima preoccupazione”, ha affermato il manager francese. “Ci penserò e prenderò la decisione più opportuna”.

Il duo di testa sta già lavorando “ad implementare il piano strategico”. I target dovrebbero rimanere gli stessi fissati da Greco. Gli obiettivi, dice ancora Donnet, “non sono cambiati” nonostante “i mercati deteriorati e uno scenario non eccellente”. Un panorama che però comporterà “maggiori sforzi” e non un ridimensionamento di target “già ambiziosi”.  Con il focus concentrato sulle assicurazioni: “Questi mercati finanziari – dice il nuovo ad – costringono gli assicuratori a fare bene il loro mestiere”. Sul versante finanziario, infatti, Minali conferma la cautela: l’esposizione in titoli italiani è sostanzialmente stabile, intorno ai 60 miliardi, con un leggero spostamento dai titoli tripla A quelli doppia A e dai financial ai non financial. E un’esposizione nei confronti della banche inferiore all’1% del totale. 

Tornando al bilancio consolidato, i premi complessivi del gruppo Generali hanno superato, nel 2015, i 74 miliardi di euro, attestandosi a 74,16 miliardi (+4,6% rispetto ai 70 miliardi del 2014). L'incremento è stato trainato dall'andamento del segmento vita, che ha visto la raccolta crescere del 6,2% a 53,2 miliardi; in ripresa anche i danni, con premi pari a 20,8 miliardi (+0,8%).