Economia
Generali-Natixis: il governo potrebbe pensare di imporre il golden power
Nuovo ostacolo all'orizzonte per la joint venture tra i due colossi dell'asset management

Generali-Natixis, nuovo ostacolo all'orizzonte
La maxi joint venture tra Generali e Natixis (con masse gestite per un totale di 1.900 miliardi di euro), che ha scontentato alcuni grandi azionisti e ha registrato le perplessità bipartisan, potrebbe affrontare un nuovo ostacolo: il governo, infatti, potrebbe pensare di usare il golden power, lo strumento che è stato studiato per tutelare l’interesse nazionale.
Secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, pare che il governo si stia orientando per usarlo. Una mossa che rappresenterebbe un brusco stop alla strategia del Ceo Philippe Donnet (che il prossimo 8 maggio sarà ancora una volta candidato, pronto per il quinto mandato nella lista di Mediobanca).
Qualcuno addirittura inizia a dire, sottovoce, che l’intera operazione potrebbe subire un pesante rallentamento (per non dire uno stop). Si vedrà, insomma
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I dettagli della joint venture
Annunciata il 21 gennaio 2025, la joint venture tra Generali, attraverso la sua sussidiaria Generali Investments Holding, e Natixis Investment Managers, controllata del gruppo francese BPCE, rappresenta un passo significativo nel settore dell'asset management. La nuova entità risultante dalla partnership avrà masse gestite per un totale di 1.900 miliardi di euro, posizionandosi al nono posto a livello mondiale e come leader indiscusso in Europa.
La struttura di governance prevede una partecipazione paritetica, con ciascuna delle due società che deterrà il 50% dell'entità. Nicolas Namias, CEO di BPCE, assumerà il ruolo di presidente, mentre Philippe Donnet di Generali sarà il vicepresidente. La gestione operativa sarà affidata a Woody Bradford di Generali e a Philippe Setbon di Natixis. Generali contribuirà con 600 miliardi di asset, mentre Natixis e BPCE metteranno in comune 1.300 miliardi di asset, dando vita a un gigante nella gestione patrimoniale per clienti assicurativi.
Gli obiettivi della joint venture includono l'investimento di 15 miliardi di euro da parte di Generali nei prossimi cinque anni per sviluppare nuove strategie di investimento, con un focus particolare sui mercati alternativi e privati. Le sinergie generate sono stimate in 210 milioni di euro annui pre-tasse, grazie a miglioramenti nelle operazioni, cross-selling e riduzioni dei costi in aree come IT e procurement.
La sede legale della joint venture sarà ad Amsterdam, con hub operativi in Italia, Francia e Stati Uniti. È inoltre pianificata un'espansione in Asia. Generali manterrà il controllo sulle decisioni di asset allocation e sul risk management, garantendo la continuità delle politiche di investimento per i suoi clienti in Italia e in Europa. Il completamento dell'operazione è previsto per l'inizio del 2026, subordinatamente all'ottenimento delle approvazioni normative necessarie.