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Economia
Intesa, pioggia di cedole sopra i 20 cents. Come Wall Street vede il deal Ubi

Come vedono a Wall Street l’operazione della mega banca italiana Intesa-Ubi ora con velleità di campione extraeuropeo? Mentre l’offerta pubblica di scambio lanciata dal gruppo di Carlo Messina ha scatenato in Borsa la febbre da consolidamento bancario (tutti i titoli del settore del credito, a parte Bper per l’aumento di capitale alle porte, sono in grande spolvero) e i sindacati avvertono che “vigileranno sulla sorte di 110 mila lavoratori coinvolti”, fioccano i report degli analisti sul deal, fra cui anche quelli delle due reginette bancarie del New York Stock Exchange. Ovvero JP Morgan e Goldman Sachs, gruppi che sebbene non ritocchino al momento le raccomandazioni sul titolo Intesa-Sanpaolo, giudicano positivamente l’operazione vedendo una stabilizzazione futura dei flussi cedolari da parte della prima banca italiana sopra i 20 centesimi per azione. Analisi che contribuisce a sostenere gli acquisti odierni sui titoli coinvolti.

Carlo Messina
 

"Mentre l'accrescimento degli utili per azione non è ampio viste le dimensioni di Ubi rispetto a quelle di Intesa, la principale razionale secondo noi è acquisire un flusso di utili e creare sinergie per sostenere i dividendi dopo il 2020 con Intesa che ora punta a oltre 20 centesimi di dividendo per azione dal 2020, pari a un ritorno dell'8% annuo”, spiegano gli analisti di JP Morgan sulla potenziale combinazione fra i due gruppi guidati da Carlo Messina e Victor Massiah dalla quale gli stessi analisti stimano per Intesa un impatto negativo sul Cet1 di 20 punti base prima delle cessioni. 



Sulla base del consensus di Ubi, gli esperti del colosso del Ceo Jamie Dimon stimano che la transazione sia neutrale sugli utili per azione 2021 e accrescitiva del 3% nel 2022 in caso di realizzazione dei due terzi delle sinergie stimate e fino al 7% circa con il 100% delle sinergie. Il broker Usa resta "neutral" su Intesa con target di prezzo a 2.50 vedendo però potenzialità limitate di upside nel lungo termine. Per Goldman Sachs invece, “un dividendo da 0,2 euro per azione nel 2020 sarebbe in linea con il consensus, mentre un'analoga cifra nel 2021 sarebbe del 15% al di sopra delle previsioni'.

Intesa, grazie al buon esito dell'operazione, co ntinuano dalla banca d'affari americana, prevede “un dividendo per azione pari a 0,2 euro a valere sul 2020 e superiore a 0,2 euro a valere sul 2021". Gli esperti della banca Usa al momento non hanno aggiornato le proprie valutazioni per tenere conto del deal e si sono limitati a notare che l'annuncio di Intesa "segna il ritorno dell'M&A domestica in Italia”.

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