Economia
L'Ue chiede all'Italia di tagliare 8,33 miliardi di metri cubi di gas

Secondo il piano dell'Unione europea la Germania dovrebbe tagliare di oltre 10 miliardi di metri cubi, andrebbe meglio a Francia e Germania
Energia: per il piano Ue l'Italia dovrebbe risparmiare 8,33 miliardi di metri cubi di gas
Secondo il piano per risparmiare gas in vista del prossimo inverno presentato dalla Commissione Europea due giorni fa, in discussione al Coreper in vista del Consiglio Energia straordinario del 26 luglio, l'Italia dovrebbe risparmiare dal primo agosto 2022 al 31 marzo 2023 8,33 miliardi di metri cubi di gas naturale, pari al 15% della media dei consumi nel periodo agosto-marzo dal 2017 al 2021 (55,56 mld di mc). Lo si ricava da una tabella fornita dalla Commissione a Bruxelles.
La media dei consumi Ue nel quinquennio è di 302,43 miliardi di metri cubi, quindi il risparmio cui si mira con una serie di azioni che dovranno decidere gli Stati è di 45,3 mld di mc, come detto da Ursula von der Leyen. Ovviamente i maggiori consumatori devono tagliare di più: la Germania, primo consumatore di gas dell'Ue, dovrebbe risparmiare 10,33 mld di mc (media 68,89 mld di mc); l'Olanda 4,85 mld di mc (media 32,38 mld di mc); la Francia 4,84 mld di mc (32,30 mld di mc); la Spagna 3,43 mld di mc (22,90); la Polonia 2,38 mld di mc (15,90); il Portogallo 0,59 mld di mc (3,98).
Le perplessità dell'Italia
L'Italia è al momento tra gli Stati membri dell'Ue "più critici" nei confronti del piano per risparmiare gas in vista del prossimo inverno proposto mercoledì scorso dalla Commissione Europea. Lo si apprende da fonti diplomatiche a Bruxelles. Siamo ancora in una fase "tattica" in vista del Consiglio Energia straordinario di martedì prossimo e il negoziato è ancora "molto aperto", però la proposta della Commissione, che punta ad un risparmio del 15% del consumo di gas dal primo agosto 2022 al 31 marzo 2023 rispetto alla media dei consumi registrati negli analoghi periodi del 2017-2021, lascia perplessi diversi Paesi, non solo l'Italia, che ha già ridotto la dipendenza dal gas russo portandola in pochi mesi dal 40% al 25%. Il 15% è un target volontario, che però diventa obbligatorio nel caso, non improbabile, in cui scatta lo stato di emergenza, che la Commissione può dichiarare spontaneamente o su richiesta di 3 Stati membri. La Spagna ha già fatto sapere pubblicamente di essere contraria alla proposta, così com'è formulata.