Economia
La sfida Francia-Italia riparte dalla moda: Ferragamo, Tod’S e Yoox vinceranno

Moda, dopo un 2016 negativo gli italiani possono recuperare: gli analisti che consigliano di tenere d’occhio in particolare Ferragamo, Tod’s e Yoox Net a Porter
Il derby Italia-Francia è in pieno svolgimento in borsa, coi francesi all’assalto di colossi italiani come Telecom Italia e Mediaset e i gruppi tricolori che tentano di mettere le mani su alcuni “gioielli” dell’industria d’Oltralpe come Fincantieri con i cantieri di Saint Nazaire. Ma la sfida tra i due paesi passa oltre che attraverso importanti operazioni di fusione e acquisizione anche dai risultati dei settori di punta delle rispettive economie, a partire dal settore moda-lusso.
La forza della Francia in questo campo non ha bisogno di presentazioni, con gruppi come Lvmh, Hermes, Dior o Kering che da tempo rappresentano l’eccellenza mondiale, ma l’Italia può vantare su marchi come Luxottica, Moncler, Salvatore Ferragamo, Tod’s, Geox o Brunello Cucinelli che non intendono certo stare a guardare e che nonostante la fase di stanca attraversata dal settore da un paio d’anni stanno provando a reagire.
Il 2016 in verità è stato un anno, almeno borsisticamente, molto deludente per le aziende tricolori, col Ftse Italia moda, prodotti per la casa e per la persona che ha chiuso con una perdita superiore al 10%, sottoperformando di oltre 20 punti percentuali l’indice Euro Stoxx di riferimento, salito dell’11,6% nei dodici mesi. Un risultato che ha segnato una brusca inversione di tendenza per il lusso italiano, dopo un 2015 in cui l’indice italiano aveva segnato un rialzo del 29,4%, superiore di circa dieci punti percentuali rispetto al risultato del relativo comparto europeo.
Guardando ai singoli titoli, solo Moncler (+27,9%) e Brunello Cucinelli (+24,6%) sono apparsi in grado di tener testa ai concorrenti europei, complice un contesto contraddistinto da una crescita inferiore al passato dei consumi di beni di lusso, il che a sua volta ha determinato un calo di fatturato e redditività per i gruppi italiani. Risultato: se Salvatore Ferragamo ha chiuso il 2016 con un timido guadagno del 3,1% in borsa, Luxottica e Tod’s hanno entrambe ceduto oltre il 15%, Safilo e Aeffe hanno lasciato sul campo oltre un quarto del loro valore (al pari di Ovs), Basicnet ha segnato -30,9% e Geox addirittura -45,9%. Il tutto mentre i principali colossi del lusso francese hanno registrato rialzi borsistici tra il 25% di Lvmh ed Hermes, il 27% di Dior e il 35% di Kering.
Guardando all’anno appena iniziato, tuttavia, sembrano scorgersi segnali di ripresa per i gruppi italiani, con gli analisti che si aspettano una crescita sia pure a “cifra singola” di fatturato e margini. Nel 2017, infatti, molte aziende del settore dovrebbero cominciare a raccogliere i frutti delle azioni di ristrutturazione avviate negli ultimi due anni.
La spinta dell’e-commerce, poi, sarà sempre più rilevante per le vendite dei principali player del lusso e non, cosa di cui dovrebbe avvantaggiarsi Yoox Net a Porter (reduce da una perdita superiore al 15% nel 2016). Tra i singoli titoli gli analisti suggeriscono anche di tenere d’occhio Salvatore Ferragamo, che dopo l’accesso al regime di “patent box” che dovrebbe ridurre di circa 8 punti percentuali il tax rate almeno fino al 2019 (consentendo una crescita a doppia cifra degli utili nel triennio 2016-2018) è stata promossa dagli analisti di Hsbc, Citigroup e Kepler.
Analisti positivi anche su Tod’s, i cui piani di sviluppo dovrebbero portare ad un’inversione di tendenza dei risultati proprio a partire da questo esercizio, mentre anche Moncler dovrebbe continuare a crescere, soprattutto sui mercati esteri, così come Brunello Cucinelli.
C’è da scommettere tuttavia che anche i gruppi francesi, che da almeno 15 anni continuano a fare shopping in Italia (avendo già messo le meni su marchi come Bottega Veneta, Fendi, Pucci, Bulgari, Pomellato e Loro Piana), proveranno a rintuzzare il contrattacco italiano. Così per un investitore italiano potrebbe non essere una cattiva idea puntare su un portafoglio dove accanto ai migliori gruppi tricolori trovino spazio i “quattro moschettieri” del lusso francese.