Aerolinee/ Credit Suisse punta su Lufthansa e Ryanair in previsione di conti trimestrali in ripresa

Se utilizzate spesso l’aereo per i vostri viaggi d’affari o di piacere Lufthansa e Ryanair evocheranno certamente due immagini molto diverse. Ma se siete un investitore le differenze tra le due aziende potrebbero essere più che compensate da analoghe prospettive di performance. Proprio oggi, ad esempio, gli analisti del Credit Suisse nell’esaminare il settore delle linee aeree europee hanno confermato per entrambe un giudizio positivo, “outpeform”, rispettivamente indicando un target price di 21,40 euro per azione per la compagnia tedesca (che in borsa oscilla al momento attorno ai 15,10 euro, in calo di poco più di un punto percentuale rispetto a ieri) e di 8,75 euro per quella irlandese (che invece stamane oscilla sui 7,22-7,23 euro, in rialzo di un paio di punti percentuali).
Una identica motivazione per scommettere sui due titoli potrebbe essere la prossima pubblicazione delle trimestrali. La prima a rendere noti i conti del primo trimestre fiscale (la compagnia chiude il bilancio a fine marzo) sarà Ryanair, che per gli esperti del Credit Suisse il 29 luglio potrebbe annunciare un utile netto di 67 milioni di euro, in calo dai 99 milioni segnati nel trimestre precedente a causa di un impatto negativo legato alla Pasqua di quest’anno attorno ai 25 milioni di euro, in parte compensato da una ripresa dei prezzi in maggio e giugno e da un calo delle prenotazioni nella parte bassa della forchetta del 3%-5% di ribasso indicato dalla stessa compagnia.
La visibilità dei risultati della stagione invernale futura, notano gli esperti, “è al momento ancora limitata” e “resta da vedere se Ryanair alzerà le proprie stime” per la restante parte dell’esercizio in corso, comunque le previsioni del Credit Suisse parlano di un utile netto per l’esercizio fiscale 2014 “di 680 milioni di euro, il 4% superiore al consensus Reuter di 656 milioni e il 6% superiore a quello di Bloomberg, pari a 644 milioni” (mentre le stime di Ryanair sono più prudenziali e per ora indicano un utile tra i 570 e i 600 milioni).

Gli esperti svizzeri sono tuttavia ottimisti per l’andamento delle quotazioni nel periodo estivo per una serie di motivi: nell’Investor Day del 21 giugno la società è apparsa molto “aggressiva” ed ha enfatizzato le opportunità di crescita degli utili di cui dispone; sull’aeroporto di Stansted, in Gran Bretagna, la capacità offerta dai concorrenti appare in calo del 10% quest’estate, a Luton del 3%, a Liverpool del 13%, mentre in Spagna ci si attende un calo della capacità offerta dai concorrenti su Madrid del 18%-20% e in Italia si prevede un calo dell’offerta dei concorrenti che operano sugli aeroporti di Bari, Brindisi, Pisa e Pescare tra il 6% e il 22%.
Lufthansa annuncerà invece i risultati del secondo trimestre 2013 il 2 agosto, con gli analisti rossocrociati che si attendono un utile operativo di 531 milioni di euro prima dei costi di ristrutturazione, che apparirebbe in linea con un utile “underlying” di 1,25 miliardi di euro per l’intero 2013 (l’utile “underlying” del secondo trimestre sarebbe in quel caso di circa 522 milioni, ovvero di 236 milioni per il primo semestre dell’anno). Dopo i dati del traffico di giugno gli esperti ribadiscono il giudizio e il target price, che implicano un upside potenziale del 38% circa rispetto ai livelli attuali.
Lufthansa sembra in particolare poter beneficiare di minori costi del carburante e di margini reddituali “ex-fuel” (ossia calcolati senza tener conto dell’impatto dei costi del carburante) che sembrano destinati a rimanere stabili. Inoltre la divisione passeggeri dell’aerolinea tedesca dovrebbe aver registrato il primo utile operativo semestrale dal 2009, a quota 44 milioni. Mentre nel secondo trimestre la crescita dello 0,5% dei prezzi dovrebbe aver aumentato la redditività per posto disponibile solo dello 0,9%, la crescita dei prezzi assieme ad un minor costo del combustibile legato alle incertezze macroeconomiche dovrebbero consentire una tenuta dei prezzi e consentire una revisione al rialzo dei margini al 6% entro il 2015. Uno scenario sfidante, dunque, ma che appare in miglioramento per entrambe le compagnie, specialmente se in Europa dovesse arrivare un poco di ripresa economica.
Luca Spoldi