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Economia
Mercati, a Milano la riscossa delle banche.WS pronta a ripartire dopo la pausa

Conoscete il principio della “rana bollita”? Dovete immaginare un pentolone pieno d’acqua fredda nel quale immergere una rana che comincerà a nuotare tranquillamente. Accendete il fuoco, l’acqua si riscalderà lentamente, senza destare particolari allarmi nella rana. Presto diventerà tiepida, rendendola addirittura gradevole alla rana che continuerà a nuotare. Piano piano la temperatura salirà. L’acqua diventerà calda, una temperatura fastidiosa per la rana, che proverà a resistere, però indebolendosi, e lentamente debilitandosi perdendo la forza per reagire.

piazza affari ftsemib borsa
 

La fine della rana sarà la resa, la temperatura dell’acqua della pentola diventerà cocente, e la rana morirà bollita. Diversamente, sarebbe stato impossibile immergere la stessa rana nel pentolone con l’acqua già calda, perché al solo contatto con quella temperatura, la rana sarebbe schizzata fuori dal pentolone. Questo principio, formulato dal filosofo Noam Chomsky è utilizzato per descrivere società e popoli che accettano passivamente il declino, il degrado, le vessazioni, lasciandosi andare alla deriva. Una metafora che a mio avviso è perfettamente applicabile e utile a spiegare gli ultimi anni dell’economia italiana, della Borsa di Piazza Affari (in parte) e del trattamento applicato alle nostre banche.

borsa
 

2009/2019: quello che sta per iniziare sarà, molto probabilmente, il decimo anno di ripresa dell’economia mondiale (chi più e chi meno) e delle Borse di tutto il pianeta (chi più chi meno), una ripresa e un ciclo economico che ha solo lievemente contagiato la nostra penisola, la nostra borsa, e per nulla, il nostro sistema bancario. 10 anni che molto probabilmente un giorno verranno etichettati come il “decennio perduto”, una situazione molto simile e paragonabile a quanto accaduto in Giappone dopo il fragoroso scoppio della bolla speculativa immobiliare/finanziaria del 1990, ed è proprio da quell’anno e fino al 2000, il Giappone, il Nikkei e le banche di quel paese non ricevettero nessun beneficio dalla grande ripresa economico/finanziaria degli anni novanta e dalla rivoluzione tecnologica che trovò la conclusione nella pirotecnica bolla internet.

wall street
 

Anche per rianimare il Giappone, furono attuati potenti stimoli monetari, la Banca Centrale giapponese mise in moto le leve monetarie e in funzione il torchio (il QE non è un’invenzione della FED), portando i tassi d’interesse a zero e iniettando grandi dosi di liquidità nel sistema, anche se lo fece con colpevole ritardo. Il risultato fu minimo, i prezzi al consumo finirono in deflazione, e le banche giapponesi zavorrate dai crediti immobiliari inesigibili, rimasero ancorate sui minimi, causa le grandi difficoltà tecniche. Vi ricorda qualcosa tutto questo? Esatto, la perfetta copia del sistema italiano, in particolare quello bancario, una rana che negli anni si è fatta cucinare lentamente, depredata e spolpata dei propri crediti, con le quotazioni che non riescono ancora a trovare un fondo e probabilmente, a cottura avvenuta, pronte per essere conquistate dagli stranieri.

Finirà così? Gli indizi sono questi, ma ce ne sono degli altri, come lo Spread in calo, l’eliminazione delle “attività tossiche”, la pulizia di bilancio, la vitalità di molte aziende italiane direttamente collegate con l’economia che possono dare più di una speranza al settore, ipotizzando che il 2019 sia l’anno della svolta e del recupero per le banche italiane che potrebbero diventare un traino per l’intero listino di Piazza Affari. Il 2019 sarà l’ultimo anno per Mario Draghi come presidente della Bce, e questo potrebbe essere un altro indizio di positività.

mario draghi primo presidente delleuropa unita
 

“Whatever it takes”, lo ricordate? Faremo di tutto per salvare l’Euro, e l’Italia parte debole, ma preziosa del sistema, in qualche modo deve essere messo sotto tutela e rafforzata. E Mario Draghi, dopo la grande opera di questi anni, può mettere la ciliegina sulla torta, sarà un’ultima operazione TLTRO? Un’operazione che sarebbe un’iniezione rivitalizzante per le banche, permettendo alla rana di schizzare fuori dalla pentola prima che sia troppo tardi. Una situazione che nelle previsioni di Saxo Bank, le “Outrageos Predictions” danno l’Italia già per spacciata. Secondo la banca danese, il nostro debito rischia di andare alle stelle con effetto di affossare i Btp, trascinando le banche di nuovo a fondo, che sarebbero costrette a richiedere l’aiuto della BCE. Un aiuto, secondo i danesi, inutile.

Previsioni fin troppo pessimistiche, non solo sull’Italia, ma anche sulla Brexit, con la Gran Bretagna costretta ad elezioni anticipate che porterebbero alla vittoria dei laburisti con conseguente caduta della sterlina e impennata dell’inflazione. Previsioni nefaste sulla Germania che rischia di finire in recessione a causa del crollo sulla domanda di nuove auto. In tutto questo non potevano mancare le previsioni negative sugli Usa, dove secondo Saxo, Trump arriverà a destituire Powell dalla Fed, provocando una reazione isterica a Wall Street con inevitabile ribasso. Situazione che appare più fantasiosa che concretamente realizzabile, un errore, quello di intromissione nella Fed, che nemmeno un personaggio imprevedibile e istrione come Trump si azzarderebbe a compiere.

(Segue...)

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