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Economia
Mergermarket, operazioni di fusione e acquisizione: stabili valore e volume
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Mergermarket, provider leader di mercato che fornisce dati e intelligence M&A, ha annunciato che le operazioni di M&A nazionali rimangono stabili, nonostante l'incertezza dei mercati.

Gli investimenti esteri non hanno ancora avuto forte impatto, con le fusioni e acquisizioni che sono leggermente in calo nei primi tre trimestri del 2018, con un valore fino ad oggi pari a 32,2 miliardi di Euro rispetto ai 38,2 miliardi di Euro del 2017, che era stato caratterizzato dall’operazione del valore di 24 miliardi di Euro Luxottica-Essilor, che equivale a più della metà del valore di tutto l'anno.

In termini di operazioni sul mercato interno, vi è stato un sostanziale calo del valore nel 1Q-3Q 2018 (11,2 miliardi di Euro) rispetto al 2017 (21,8 miliardi di Euro). Ciò indica che l'Italia ha avuto maggiori operazioni interne nel 2017 rispetto a quelle viste nel 2018. Quest'anno il Paese ha affrontato difficili condizioni politiche, con le imprese che si sono trovate ad affrontare le incertezze sui mercati finanziari, ma nell'anno in corso il valore degli accordi di M&A rimane solido. I dati sono stati annunciati all’XI edizione del Forum M&A e Private Equity di Mergermarket svoltasi oggi a Milano.

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Gestire lo spread e i consumi per favorire la crescita degli investimenti: il monito di PwC

Massimo Benedetti, Partner e Deals Leader di PwC Italia ha dichiarato ad Affaritaliani che gli elementi di attenzione per la gestione del mercato italiano delle M&A sono due: la gestione dello spread e l’andamento dei consumi. "Sono due parametri che dobbiamo garantire per avere un flusso di investimenti esteri corretto. Siamo più attrezzati rispetto al passato con una maggiore flessibilità degli strumenti come gli SPAC, i Pir e i Family office. Tuttavia occorre prestare attenzione: con uno spread che supera il valore di 350 si abbassano i multipli e se dovesse superare 500 provocherebbe un blocco della domanda. Il governo dovrà dunque lavorare in questo senso per risolvere l’incertezza e raggiungere un accordo con l’Ue il più presto possibile".

A rafforzare questa sensazione anche Nicola Anzivino, Partner Deals di PwC Italia che ad Affaritaliani ha commentato: “Sono moderatamente ottimista sull’attuale contesto. C’è volontà di investire nello sviluppo e nella crescita, anche se un ulteriore downgrading italiano o un aumento importante dello spread potrebbero comportare una volatilità dei mercati. In questo momento tuttavia le operazioni di fusioni e acquisizioni continuano e anche la preparazione delle aziende medio piccole verso il mercato alternativo degli investimenti in Borsa Italiana è estremamente positivo”. 

Gli strumenti per reggere i contraccolpi ci sono, come ha svelato ad Affaritaliani Emanuela Pettenò, Partner  Transaction Services di PwC Italia: "Rispetto a qualche anno fa (crisi 2008 e 2011), esiste un importante serbatoio grazie alla liquidità raccolta dalle SPAC, ma anche Fondi specializzati e strumenti ibridi che permettono di reggere meglio agli scossoni. Anche nell’ipotesi di un rallentamento del mercato siamo dunque più strutturati per reggerlo, quanto meno nel breve termine”.

Messaggi positivi dal mondo delle M&A

Presente al panel della discussione Matteo Zenari, Head of Financial Sponsor di Intesa Sanpaolo si dice fiducioso: “Le SPAC, nonostante siano uno strumento recente, sono rilevanti e lo saranno anche in futuro. Hanno segnato una crescita importante perché hanno raggiunto una raccolta nell’ordine di 3,7 miliardi che per il tessuto indutriale italiano è una nota di interesse. Parlando della sostenibilità delle SPAC l’incertezza che ha caratterizzato i listini nelle ultime settimane potrebbe portare gli investitori, soprattutto quelli esteri, al cosiddetto risk off Paese ma , al momento, si tratta di un rischio limitato e non si intravvedono particolari segnali di allarme.”

Fiducia nelle operazioni di M&A anche da Banca IMI come ha dichiarato ad Affaritaliani Marco Perelli-Rocco, Head of Merger & Acquisition: “Nonostante il contesto non sia dei migliori, le operazioni di M&A nel nostro Paese continuano. E il merito di ciò si deve alla qualità italiana. Che si tratti di tecnologia proprietaria, di una posizione dominante sul mercato, di un’importante propensione all’export o di design di qualità, continua a esserci grande appetito per le aziende italiane. Abbiamo inoltre visto importanti operazioni di carattere nazionale, svolte da sane aziende italiane, come per esempio Prysmian o Ferrero, su target esteri molto rilevanti. Il sentiment rimane dunque positivo”.

Il buyout nel private equity

Le operazioni di buyout nel private equity hanno rappresentato anche un fattore chiave per l'attività italiana quest'anno raggiungendo livelli record, con un valore Euro 15,8 miliardi rispetto agli Euro 8,2 miliardi del 2017. Il mercato italiano del private equity sta seguendo una tendenza osservata altrove dove attività simili stanno ottenendo buoni risultati grazie a opzioni di finanziamento prontamente disponibili e un maggiore interesse da parte degli investitori, che sono alla ricerca di rendimenti migliori rispetto a quelli offerti da opzioni di investimento più tradizionali. E con le grandi quantità di liquidità a disposizione del private equity è probabile che tale trend prosegua anche nel 2019. 

A tal proposito Giovanni Amodeo, Global Head of Research and Editorial Analytics di Acuris ha chiosato: “Il private equity continua a essere vitale per il dealmaking italiano e con una liquidità e delle condizioni di finanziamento favorevoli, possiamo aspettarci che l'Italia mantenga questi livelli elevati nei prossimi mesi”.

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Consumer e Telco al centro degli investimenti

Uno dei più importanti deal di quest'anno è stato l'acquisizione di Versace da parte di Michael Kors, a dimostrazione dell'interesse internazionale per una delle maggiori esportazioni italiane. Il settore dei consumi , come riferisce Alessandra Castelli, Editor Europe di Dealreporter (an Acuris company), è stato per lungo tempo uno dei settori più importanti del Paese, legato all’operazione Luxottica-Essilor del valore di 24 miliardi di Euro annunciato lo scorso anno: "I settori che più di tutti saranno interessati dalle operazioni di M&A sono quello consumer – come dimostrano l’acquisizione di Yoox da parte di Richmond e quella di Versace da parte di Michael Kors –, il real estate, quello delle energie rinnovabili e l’industria in generale".

Il più grande accordo in Italia nel 2018 è stato fino ad ora l’operazione CK Hutchinson Holdings Limited e Wind Tre SpA, valutato 8,1 miliardi di euro, che riflette la tendenza globale di interesse per il settore dei media e delle telecomunicazioni in continua evoluzione.

Filippo Modulo, Managing Partner di Chiomenti ha commentato: “L'Italia è un mercato molto attivo al momento, con asset di alta qualità e transazioni strategiche in programma. Vediamo infrastrutture, istituzioni finanziarie e telecomunicazioni come i settori più promettenti per un 2019 che si prospetta molto interessante”.

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