Mes, una convenzienza da 7 miliardi. Con il prestito di circa 36 miliardi del Meccanismo europeo di stabilità l'Italia risparmierebbe in oneri di interessi rispetto a emissioni nazionali di bond circa 7 miliardi. La Spagna circa 2 miliardi. A fare i calcoli è stato lo stesso direttore del Meccanismo europeo di stabilità (European Stability Mechanism) Klaus Regling secondo cui il risparmio deriva dalla differenza tra i tassi di interessi nazionali e quello praticato dal Mes prossimo a quota 0%.
Il Mes si aspetta che non tutti i Paesi Eurozona ricorreranno ai prestiti o che una volta richiesti li useranno effettivamente. "Forse ne sarà attivato un terzo, circa 80 miliardi" su 240 miliardi potenzialmente disponibili a fronte di una capacità di prestito di 410 miliardi. "Ciò significa che avremo ancora 330 miliardi per fronteggiare un'altra crisi".
Sul Recovery Fund per il quale è attesa la proposta della Commissione il 20 maggio, Regling ha indicato che la sua dimensione finanziaria sarà "considerevole, ci sono discussione su circa mille miliardi: deve essere considerevole perchè quest'anno fronteggiamo la pandemia poi c'è la ripresa che auspicabilmente partirà del 2021 e durerà 2-3 anni, sarà un processo lungo e anche molto costoso, molti Stati membri avranno difficoltà a trovare risorse fiscali aggiuntive, quindi devono fare affidamento sull'assistenza europea".
"Quindi - ha aggiunto Regling - è positivo che la Commissione ci stia lavorando. Il presidente della Commissione ha dichiarato che una parte di essa sarà finanziata e ciò è giustificato". Le affermazioni di Regling indicano che l'orizzonte temporale preso in considerazione per le misure europee è, dunque, di 2-3 anni. Non è chiaro se ciò riguarderà anche le decisioni regolamentari per quanto riguarda i vincoli Ue sui bilanci pubblici per garantire una fase di estrema flessibilità sugli obiettivi.
Il commissario agli Affari Economici Paolo Gentiloni ha recentemente indicato che tali misure dureranno oltre alla fine in senso stretto della crisi sanitaria, perchè il processo di ripresa economica sarà molto lungo. Attualmente il patto di stabilità è di fatto sospeso. Il direttore del Mes non è intervenuto specificatamente sulla questione.
Ha detto che "il patto di stabilità e crescita è ancora in vigore e funziona effettivamente nel modo in cui è destinato a funzionare, poichè ha una clausola speciale per circostanze speciali per una crisi come questa". Ecco perche' è stato sospeso il "tetto" del deficit/Pil al 3%.
"Non sappiamo per quanto tempo dipenderà da come si evolve la crisi. Ciò non significa che il Patto di stabilità non funzioni. Questo fa parte del Patto e viene spesso frainteso. Quindi, ciò che accade nei prossimi due anni non dipende realmente dal fatto che questa eccezionale clausola sulle circostanze sia continuata. Una volta che la crisi è finita, possiamo tornare a una situazione normale".
Quanto alle condizioni e al tipo di controllo che la Commissione eserciterà sugli Stati che chiederanno il prestito, Regling ha confermato il quadro noto: "La Commissione ha chiarito in una lettera firmata dal commissario Gentiloni che non ci sarà un monitoraggio speciale. La Commissione farà ciò che fa sempre con tutti gli Stati membri. Si chiama sorveglianza e questo è il suo mandato dal trattato Ue. Non ha nulla a che fare con la crisi di oggi. Esaminerà la situazione economica e di bilancio in ogni stato membro. Ma il fatto che un Paese possa attingere al sostegno della crisi pandemica non porterà a ulteriori controlli o missioni aggiuntive nei Paesi".
La sola condizione prevista riguarda l'uso dei fondi prestati: dovranno essere usati per finanziare spese dirette e indirette relative alla pandemia. Regling ha indicato le prime riguardano i costi aggiuntivi previsti a causa della pandemia: "Una determinata quota degli attuali costi del settore sanitario in ogni Paese sarà ammissibile (si è parlato di un terzo, ndr)". Ciò perchè l'infrastruttura disponibile viene utilizzata anche per la pandemia.
Regling ha indicato in particolare che non si tratta "solo ciò che deve essere speso per costruire un nuovo ospedale, ma anche per gli ospedali esistenti che vengono utilizzati dalle persone che soffrono del virus. Medici, infermieri, che sono già lì, devono essere pagati e una certa parte del loro lavoro e' stata spostata per far fronte alla crisi".
Infine, le spese indirette: si tratta delle spese per "costi del contenimento" (cioè del confinamento) dato che "un certo contenimento è necessario per mantenere bassi i costi complessivi (sanitari, ndr). Senza contenimento sarebbero più alti".
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