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Economia
Mps, Viola conferma: lo Stato potrebbe diventare il primo azionista
MPS sta verificando l'ipotesi di pagare in azioni gli interessi dell'ultima tranche dei Monti bond al Tesoro

Se non è ritorno al passato, all'epoca cioè delle grandi banche pubbliche, poco ci manca. Perché il Tesoro rischia di diventare il primo azionista di Montepaschi. La conferma all'indiscrezione circolata ieri è arrivata direttamente dall'amministratore delegato della banca toscana, Fabrizio Viola che entrando all'Abi ha spiegato che Rocca Salimbeni sta "verificando da un punto di vista tecnico" l'ipotesi di pagare in azioni gli interessi dell'ultima tranche dei Monti bond al Tesoro.

Secondo quanto risulta, a luglio Via XX Settembre potrebbe aumentare la propria partecipazione nella banca toscana dal 4 al 7% per un tecnicismo del contratto dei cosiddetti Monti bond. Il prestito di Stato da 4,07 miliardi di euro ottenuto nel 2013 è stato interamente rimborsato lo scorso anno dopo l'aumento di capitale da 3 miliardi. Restano però gli interessi maturati sul 2015 e il regolamento prevede che, in assenza di profitti per remunerare le cedole, la banca paghi in azioni di nuova emissione da prezzare al valore di mercato e non sulla base del patrimonio netto.

Si potrebbe obiettare che il bilancio 2015 si è chiuso in utile, ma quei 390 milioni di profitti sono figli della nuova contabilizzazione del derivato Alexandria, senza la quale il consuntivo avrebbe presentato una perdita di 110 milioni. Si tratterà insomma di capire se il beneficio contabile varrà come utile a tutti gli effetti oppure se, come l'anno scorso, la banca sarà costretta a pagare gli interessi in azioni. In tal caso la quota del Tesoro potrebbe salire dal 4 al 7%, superando Fintech e attestandosi al primo posto tra gli azionisti del Monte.

Intanto, gli analisti si esercitano sul nuovo scenario. Equita Sim ha confermato sul titolo la raccomandazione hold e il prezzo obiettivo a 1,04 euro. In caso di pagamento in azioni, Mps dovrebbe operare un mini aumento di capitale da 95 milioni. Ci sarebbe una diluizione del 3% sull'Eps 2016-2018 con un impatto positivo di 13 punti base sul Common Equity Tier 1". Anche Banca Akros ha confermato sull'azione il rating buy, con prezzo obiettivo fissato a 1,45 euro. Gli analisti spiegano che "se da un lato l'incremento della partecipazione del Governo causerebbe una lieve diluizione per gli altri azionisti, dall'altro lato darebbe più stabilità alla governance della banca e più tempo al management per ridurre il grande portafoglio di Non Performing Loan".

 

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