Spunta l’ipotesi Gianni De Gennaro per la presidenza dell’Eni. Mentre l’emergenza coronavirus assorbe l’attività del governo, nel dietro le quinte i partiti politici continuano a lavorare sul dossier delle nomine delle grandi partecipate pubbliche per comporre il puzzle dei rinnovi di Banca Mps, Enav, Enel, Eni, Leonardo, Poste e Terna: 68 poltrone di consiglieri alla cloche di una buona fetta dell’economia italiana e di 160 miliardi di capitalizzazione di Borsa.
Secondo i rumors insistenti nel Palazzo non c’è ancora nulla di definito sulla questione, nel senso che ci sono stati un paio di incontri del “comitato” politico informale fra partiti sul tema, una cabina di regia composta in primis dal grillino sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro, dal viceministro dell’Economia Antonio Misiani del Pd e dal franceschiniano Alberto Losacco, deputato Dem pugliese. Stanza di compensazione in cui non si sarebbe arrivati ad alcuna conclusione in particolare se non quella che ci sarebbero solo alcuni intoccabili come Francesco Starace dell’Enel e Matteo Del Fante di Poste.
In attesa di una nuova riunione, nelle trattative degli sherpa emergerebbero però delle ipotesi che stanno prendendo consistenza e che potrebbero diventare dei nuovi punti fermi nella compilazione delle liste (si comincia con Mps il 12 marzo) da presentare al massimo 25 giorni prima dell’assemblea. La prima, oltre a quella del rispetto del 40% delle quote rosa nelle nomine, sarebbe quella del ricambio di tutti i presidenti, risiko che potrebbe prevedere un’eccezione e cioè quella del passaggio dell’ex capo della polizia e prefetto Gianni De Gennaro da Leonardo all’Eni.
Il motivo? Mettere una figura di garanzia come risposta ai timori di parte dei grillini legate ai possibili sviluppi dell’inchiesta nigeriana che coinvolgono l’amministratore delegato Claudio Descalzi, le cui quotazioni sono in recupero.
L’altra ipotesi che sta prendendo forza dopo che l’amministratore delegato di Banca Montepaschi Marco Morelli ha comunicato al Ministero dell’Economia di non essere disponibile ad un altro mandato sarebbe quella di chiamare per quel ruolo Marina Natale, Ceo di Amco, l’ex Sga di cui il direttore generale del Tesoro Alessandro Rivera è presidente e che in Via XX Settembre è responsabile per il dossier Mps da concludere con un'uscita del socio pubblico. Su questa nomina ci sarà un confronto anche con la Vigilanza, ma nei piani alti delle segreterie politiche sembra che si stia formando una convergenza su quella che è indicata come il “candidato del Tesoro”.
@andreadeugeni
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