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AGICI, presentato a Milano il nuovo rapporto OSWI: investimenti record nel 2024-2025
Carta (AGICI): "Il settore vive una profonda trasformazione e modernizzazione, ma richiede forti investimenti lungo tutta la filiera"

Settore idrico, AGICI presenta il nuovo rapporto OSWI: investimenti previsti a 26 miliardi nel periodo 2024-2029
Il cambiamento climatico, con la scarsità crescente delle risorse idriche e il rischio alluvionale che minaccia oltre sette milioni di cittadini, sta accelerando il passo degli investimenti nelle infrastrutture idriche italiane. Tra il 2018 e il 2029 si stimano complessivamente 40 miliardi di euro tra opere già realizzate e progetti programmati, con un picco previsto nel biennio 2024-2025. È quanto emerge dall’ultima ricerca realizzata da AGICI, dal titolo “Il futuro del SII tra investimenti prioritari e strategie di finanziamento”, presentata a Milano nel corso dell’ottava edizione del Convegno Annuale dell’Osservatorio Idrico OSWI – Observatory for a Sustainable Water Industry – che vede ABB, Acinque e Siemens come partner strategici.
Lo studio ha preso in esame 115 gestioni, che coprono l’83% della popolazione italiana, pari a circa 49 milioni di abitanti. Dall’analisi risulta evidente l’accelerazione degli investimenti: nei sei anni tra il 2018 e il 2023 sono stati spesi 13,6 miliardi di euro, mentre per il periodo 2024-2029 sono in programma 26 miliardi, quasi il doppio. L’apice si registra nel 2024 con 4,3 miliardi e nel 2025 con 5,1 miliardi, trainati in larga parte dalle risorse del PNRR. Successivamente, però, si prevede un ridimensionamento della spesa.
I principali interventi riguardano la lotta alle perdite idriche, seguiti dal miglioramento della qualità dell’acqua depurata e dall’adeguamento del sistema fognario. Il cuore del Rapporto OSWI 2025 è la valutazione degli effetti di tali opere sul territorio attraverso l’Analisi Costi-Benefici. Il bilancio al 2050 mostra benefici netti pari a 3,1 miliardi di euro, dovuti a una maggiore disponibilità di risorsa, alla riduzione dei costi di produzione legati alle perdite, ai risparmi per le famiglie e a minori danni causati da allagamenti.
Lo studio ha inoltre analizzato le condizioni economico-finanziarie degli operatori, in particolare 77 gestori monobusiness e 2 grossisti, nel periodo 2018-2023. In questi anni i ricavi sono cresciuti del 16%, passando da 5,6 miliardi nel 2018 a 6,5 miliardi nel 2023, con un picco di 6,7 miliardi nel 2022. Parallelamente, l’indebitamento è aumentato del 36%, soprattutto nei confronti del sistema bancario, mentre il peso della finanza sostenibile è diventato sempre più rilevante.
Proprio la finanza verde, insieme al Partenariato Pubblico-Privato, viene individuata da AGICI come strumento indispensabile per garantire continuità agli investimenti, soprattutto alla luce del progressivo esaurimento dei fondi pubblici come quelli del PNRR. Per questo, sottolinea lo studio, le utility dovranno adottare modelli di finanziamento più orientati al mercato e meno legati al solo perimetro regolato, così da attrarre capitali e sostenere i piani futuri.
“Il nuovo rapporto OSWI fa emergere chiaramente come gli investimenti nel settore idrico siano destinati a crescere nel tempo per l’importante necessità di ammodernamento fisico e digitale delle infrastrutture, nonché per l’impatto dell'inflazione, che ha fatto aumentare il costo dei progetti di oltre del 20% negli ultimi 5 anni”, ha dichiarato Marco Carta, Amministratore Delegato di AGICI. “Occorre far sistema tra Utility, mondo finanziario e finanza pubblica per un piano di lungo periodo per trovare le risorse per queste opere, allo scopo di suddividere gli oneri in modo equilibrato tra cittadini e istituzioni pubbliche”.
Sul ruolo delle utility è intervenuta anche Alessandra Garzarella, Direttrice dell’Osservatorio OSWI di AGICI: “In un contesto in continua trasformazione, il settore idrico deve assicurare un servizio efficiente, resiliente e sostenibile e questo richiede una sempre maggiore capacità di pianificare gli investimenti. La realizzazione delle infrastrutture idriche comporta un impatto rilevante per i territori dal punto di vista ambientale, sociale ed economico. L’aumento della sicurezza e della resilienza delle reti idriche, la riduzione delle perdite, la migliore qualità dell’acqua, ma anche l’ottimizzazione dei consumi energetici, migliorano la qualità della vita, proteggono l’ambiente e aiutano le comunità ad affrontare meglio i fenomeni estremi”.
Durante il workshop, AGICI ha anche conferito il premio “Manager Servizio Idrico” 2025 ad Andrea Volpe, Direttore Servizio Idrico di MM, per i risultati ottenuti e il contributo manageriale apportato nelle principali utility del Nord e del Sud Italia. “Sono onorato di ricevere il Premio Manager del Servizio Idrico 2025, soprattutto per il grande standing dei Comitati che hanno espresso le loro preferenze. Questo riconoscimento è frutto dell'impegno e della dedizione mia e dei collaboratori nelle diverse realtà in cui ho operato, oltre che dei grandi esempi di managerialità da cui ho appreso. Ho affrontato sfide tecniche importanti, cercando soluzioni innovative e sostenibili, contribuendo, anche all’estero, a un migliore approccio etico nell’uso della risorsa. Spero che sia stato anche apprezzato il mio percorso di uscire dalla comfort zone per gestire e rilanciare aziende in difficoltà, affrontando situazioni economico-finanziarie complesse e risolvendole con strategia e determinazione. Questo premio è un riconoscimento della mia passione per il lavoro. Grazie di cuore”, ha dichiarato Volpe.
L'intervista di Affaritaliani a Marco Carta, Amministratore Delegato di AGICI
Marco Carta, Amministratore Delegato di AGICI, ha dichiarato ai microfoni di Affaritaliani: "Oggi, nella sessione finale dell’Osservatorio Idrico di GC, abbiamo riunito molti dei protagonisti dell’ecosistema del servizio idrico integrato: alcune tra le principali utility, operatori tecnologici di rilievo nazionale e internazionale e rappresentanti del mondo finanziario. Con la BEI è emerso un quadro di profonda trasformazione per un settore che sta vivendo un processo di modernizzazione, ma che necessita ancora di ingenti investimenti lungo l’intera catena del valore, sia in ambito fisico sia digitale. Come evidenziato dalle analisi di AGIC, il servizio idrico è un pilastro fondamentale per l’economia e per la società del Paese. È quindi indispensabile prevedere investimenti significativi che, tuttavia, non possono gravare esclusivamente sulla tariffa e sull’utente finale. Occorre costruire un patto complessivo tra tutti gli stakeholder: utenti e utility, finanza pubblica e privata. Non bisogna disperdere l’esperienza del PNRR, ma affiancarla a un impegno costante del capitale privato, così da garantire un sistema idrico eccellente, con costi ripartiti in modo equo tra tutti".
L'intervista di Affaritaliani a Alessandra Garzarella, Direttrice dell’Osservatorio OSWI di AGICI
Le parole di Alessandra Garzarella, Direttrice dell’Osservatorio OSWI di AGICI, ai microfoni di Affaritaliani: "L’edizione 2025 dell’Osservatorio sul settore idrico pone l’accento non solo sui benefici economici, ma anche su quelli ambientali e sociali generati dagli investimenti. Dal nostro monitoraggio emerge un volume complessivo di circa 40 miliardi di euro tra il 2018 e il 2029, tra opere già realizzate e programmate, con un picco significativo nel biennio 2024-2025. Si tratta di interventi rilevanti che producono impatti positivi stimati in oltre 3 miliardi di euro, capaci non solo di far crescere il settore idrico, ma anche di rafforzare la sicurezza della risorsa e migliorare concretamente la qualità della vita dei cittadini".