Pfizer, a Roma la prima edizione di FUTURE: il forum per ripensare salute, longevità ed economia - Affaritaliani.it

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Pfizer, a Roma la prima edizione di FUTURE: il forum per ripensare salute, longevità ed economia

Capaccetti (Pfizer): "La scienza rappresenta lo strumento più potente che abbiamo per affrontare le sfide del futuro, a partire da una delle più urgenti: invecchiare sì, ma in buona salute"

di Caterina Nicau Castanho

Pfizer lancia “FUTURE”: un nuovo spazio di riflessione per integrare economia, salute e longevità nell’Italia che invecchia

Rimettere al centro delle politiche pubbliche l’interconnessione tra salute, economia e demografia è oggi una necessità non più rinviabile per un Paese come l’Italia, tra i più longevi al mondo e tra i più esposti agli effetti strutturali dell’invecchiamento. È quanto emerso durante la prima edizione di FUTURE – Economia, Longevità e Salute, l’iniziativa promossa da Pfizer che ha riunito a Roma, nella sede di Palazzo Wedekind, esponenti di primo piano del mondo politico, accademico, scientifico, imprenditoriale e delle associazioni civiche e dei pazienti.

L’obiettivo dell’evento è stato chiaro: affrontare le profonde trasformazioni che l’invecchiamento e il calo demografico stanno determinando in Italia, non solo sul piano sanitario, ma anche su quello economico e sociale. Il nostro Paese, con un’aspettativa di vita che nel 2024 ha raggiunto gli 81,4 anni per gli uomini e 85,5 per le donne, si trova a gestire un’accelerazione del processo di invecchiamento. Secondo Istat, al 1° gennaio 2025 l’età media degli italiani sarà pari a 46,8 anni, con gli over 65 che costituiranno il 24,7% della popolazione. Entro il 2050, un italiano su tre supererà i 65 anni.

Tra gli interventi centrali, Daniela Bianco di The European House – Ambrosetti ha evidenziato come l’attuale modello debba essere profondamente ripensato: "Costruire una società longeva in buona salute è indispensabile per non avere squilibri economici insostenibili nel tempo. Per questo serve un cambio di paradigma che metta l’interconnessione tra salute, economia e demografia al centro dell’agenda pubblica". 

Al centro del dibattito anche il ruolo strategico delle Life Sciences per la competitività dell’Italia. "L’Italia sta attraversando una fase cruciale per ripensare il proprio modello di sviluppo e affrontare le grandi sfide legate alla longevità – ha dichiarato Özgür Yaziyurt, Country President di Pfizer Italia –. In questo contesto, l’elaborazione del nuovo Libro Bianco della politica industriale rappresenta un’opportunità strategica per riconoscere il valore del settore delle Life Sciences come leva per la crescita del Paese".

La tavola rotonda dedicata a “Verso un invecchiamento sano e attivo: il ruolo della ricerca e dell’innovazione”, introdotta dal demografo Alessandro Rosina, ha visto la partecipazione di figure chiave come Valeria Vittimberga (Direttore Generale INPS), Massimo Di Maio (Presidente-eletto AIOM, in collegamento), Ruggero De Maria (Presidente, Alleanza Contro il Cancro), Annalisa Mandorino (Segretario Generale, Cittadinanzattiva), Barabara Capaccetti (Country Medical Director e Vice President Pfizer) e Rosanna D’Antona (Presidente Europa Donna Italia). La voce delle associazioni di pazienti è stata rappresentata da AIL, Respiriamo Insieme e Fondazione Italiana per il Cuore.

Nel panel conclusivo dedicato a “Una Life Sciences Strategy per la competitività e la crescita economica dell’Italia”, hanno preso parte Marcello Cattani (Presidente di Farmindustria, in collegamento), Guido Rasi (consulente del Ministero della Salute), Claudia Biffoli (Ministero delle Imprese e del Made in Italy) e Mauro Batocchi (Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale), insieme allo stesso Yaziyurt di Pfizer. Numerosi anche gli interventi istituzionali che hanno arricchito la giornata, tra cui quelli di Beatrice Lorenzin, Luciano Ciocchetti, Ilenia Zullo e Guido Quintino Liris, rappresentanti delle commissioni parlamentari impegnate sui temi della salute pubblica, della prevenzione, delle neuroscienze e dell’invecchiamento attivo.

Il Sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato ha ribadito l’impegno del Governo: "L’attuale scenario sociodemografico impone una crescente attenzione al tema della prevenzione. Come Governo e Ministero della Salute vogliamo investire maggiormente in prevenzione e promuovere una più ampia consapevolezza tra i cittadini, affinché possano prevenire il conclamarsi di malattie, così da garantire migliori esiti di salute e allo stesso tempo salvaguardare la sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale".

La giornata si è conclusa con l’intervento del Sottosegretario all’Economia e alle Finanze Lucia Albano, a conferma della necessità di una visione trasversale e di una governance integrata per affrontare con efficacia la sfida della longevità, trasformandola da rischio a opportunità di crescita per tutto il Paese.

L'intervista di Affaritaliani a Barabara Capaccetti, Country Medical Director e Vice President Pfizer

Barabara Capaccetti, Country Medical Director e Vice President di Pfizer  ha dichiarato: "Da medico e da direttore medico, il messaggio che ritengo fondamentale è uno: bisogna continuare a investire nella ricerca. La scienza rappresenta lo strumento più potente che abbiamo per affrontare le sfide del futuro, a partire da una delle più urgenti: invecchiare sì, ma in buona salute. Questo obiettivo può essere raggiunto solo grazie alla ricerca, attraverso l’impegno costante in studi clinici, sperimentazioni e nello sviluppo di nuove molecole".

"In Pfizer Italia possiamo contare su una pipeline solida e diversificata, che copre numerose aree terapeutiche: dalle malattie infiammatorie e autoimmuni, alla medicina interna, ai vaccini, fino all’oncologia. Il nostro impegno si basa su un approccio multidisciplinare, che unisce ricerca scientifica, tecnologie all’avanguardia, strategie innovative e collaborazioni sinergiche", ha aggiunto.

"La nostra missione è portare terapie e vaccini in grado di cambiare realmente la storia naturale di molte patologie. Gli strumenti ci sono: ciò che serve è unire le competenze e creare condizioni favorevoli per attrarre investimenti nel nostro Paese. In questo senso, sono essenziali politiche che sostengano la ricerca e l’industria, un quadro regolatorio snello e competitivo a livello europeo e globale, e soprattutto partnership pubblico-private che coinvolgano istituzioni, accademia, mondo scientifico, industria e associazioni di pazienti", ha concluso. 

L'intervista di Affaritaliani al Professor Guido Rasi, Consulente del Ministro della Salute

Guido Rasi,  Consulente del Ministro della Salute e Professore di Microbiologia presso l'Università di Roma Tor Vergata, ha sottolineato: "Oggi voglio concentrare l’attenzione sul ruolo cruciale della ricerca, che rappresenta il vero motore dell’innovazione. Il tema di questo panel è proprio la strategia della ricerca, ed è da qui che bisogna partire. In Italia si fa molta ricerca, spesso di altissima qualità, ma manca una visione strategica, una regia capace di coordinarla e indirizzarla. La ricerca ha bisogno di massa critica e, soprattutto, di obiettivi chiari. Non si tratta solo della ricerca di base: serve anche uno sviluppo concreto, come ci ha dimostrato il Covid. Quando l’obiettivo è definito, le soluzioni arrivano. La ricerca deve essere integrata in una strategia economica più ampia: solo così possiamo cogliere pienamente i frutti dell’innovazione. E ricordiamoci un principio fondamentale, che dovrebbe diventare un mantra: produrre innovazione significa vendere tecnologia, non produrla significa essere costretti a comprarla".

L'intervista di Affaritaliani a Rosanna D’anatona Presidente Europa Donna Italia

Rosanna D’anatona, Presidente di Europa Donna Italia, ha dichiarato: "Se guardiamo al punto in cui ci troviamo oggi, credo sia fondamentale introdurre un nuovo concetto: quello della cultura della longevità. Negli ultimi venti o trent’anni è cambiata profondamente e deve entrare a far parte del nostro modo di pensare e agire.Un altro aspetto cruciale è il senso di integrazione e collaborazione: solo lavorando insieme, con un approccio condiviso tra istituzioni, professionisti sanitari, ricercatori, pazienti e cittadini, potremo affrontare un contesto che sta evolvendo in modo rapido e complesso, dal punto di vista economico, tecnologico e sanitario".

"Quando si parla di bisogni del paziente, dico sempre che non basta metterlo “al centro” delle scelte: deve sedere al tavolo dove queste scelte vengono effettivamente prese - ha aggiunto. "Il futuro, a mio avviso, è un percorso comune, dove si superano le contrapposizioni e si costruisce una responsabilità collettiva".

"Questo significa anche che il cittadino deve essere consapevole del proprio ruolo attivo nella tutela della salute. Prendiamo ad esempio la prevenzione del tumore al seno: esiste un programma di screening mammografico rivolto a tutte le donne tra i 50 e i 70 anni, eppure solo il 50% aderisce. Le ragioni sono molte: dalla scarsa conoscenza del valore della prevenzione, alla paura, fino a una fiducia limitata nelle istituzioni. Ecco perché ritengo fondamentale che le istituzioni facciano uno sforzo per rendere la prevenzione più accessibile, più semplice, più vicina ai cittadini. Non solo per gli screening mammografici, ma per tutte le forme di prevenzione. Investire nella prevenzione è vantaggioso per il sistema sanitario e, soprattutto, per la salute di tutti no", ha concluso.