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Privacy e usabilità delle imprese: la ricerca di ByTek

ByTek, report su privacy e usabilità nei settori Energy e Pharma: le aziende italiane non sono compliant

ByTek, la martech company del gruppo Datrix, conferma la volontà di fare divulgazione sui temi legati a dati e Intelligenza Artificiale presentando la ricerca "Privacy e usabilità: i siti delle imprese italiane sono compliant?". A tal fine è stata rinnovata la collaborazione con l’Istituto Tecnico Economico “Paolo Savi” di Viterbo per i Percorsi per le Competenze Trasversali ed Orientamento (PCTO, ex Alternanza Scuola Lavoro) che, per il secondo anno consecutivo, ha coinvolto i propri studenti nel percorso di marketing digitale proposto dal gruppo tecnologico Datrix, in collaborazione con l’Università degli Studi della Tuscia, Dipartimento di Economia, Ingegneria Società e Impresa.

La mappatura ha riguardato circa 300 aziende italiane e l'obiettivo del progetto era analizzare il grado di digitalizzazione delle imprese di due comparti specifici come aziende del Pharma e Utility del mondo Luce&Gas, dal punto di vista del rispetto della compliance con le principali normative sulla Privacy e dell’usabilità dei siti web proprietari secondo gli standard Google. Prodotto pharma e servizi luce&gas: perché proprio questi due ambiti differenti? Sono due mondi a diretto contatto con il consumatore e con dati “sensibili”, legati a salute e casa. Indagarli significa fare il confronto tra le due industry che sono cresciute più rapidamente negli ultimi anni, legate a doppio filo con le problematiche nazionali e internazionali: la pandemia, prima, che ha portato a un inevitabile boost del mondo pharma, e le recenti tensioni geopolitiche tra Russia e Ucraina, che stanno creando uno scenario instabile e aumentando notevolmente i costi dell’energia.

L’indagine condotta dai 70 studenti, coordinati nel progetto da Cristina Coscia, Sales Analyst di ByTek, ha raccolto dati puntuali relativi a diversi aspetti della presenza digitale delle aziende e ha evidenziato risultati non incoraggianti. Il 56% dei siti del Pharma e ben il 67% dei siti del mondo Energy non rispetta alcuni aspetti specifici legati al trattamento dei dati degli utenti e alla trasparenza dei consensi; il 12% dei siti del Pharma e il 17% di quelli luce&gas non presenta il banner per l'accettazione dei cookie; in tema di mobile responsiveness, mediamente il 23% delle property digitali indagate di entrambe le industry non è adeguatamente responsiva; anche sui Core Web Vitals le prestazioni non sono eccelse, ad esempio sul parametro Largest Contentful Paint, che definisce la velocità di caricamento del principale contenuto di una pagina web, il 60% delle utilities e il 44% dei siti pharma hanno un punteggio valutato da Google stesso come “pessimo”.

In particolare, i siti delle aziende analizzate sono stati testati appunto sulla responsività del sito, cioè il fatto che siano ottimizzati per essere funzionali ed esteticamente gradevoli su dispositivi di dimensioni diverse. In generale, si è potuto osservare come in entrambi i settori la netta maggioranza delle aziende (oltre il 76%) è dotata di siti responsive. Tuttavia, non è da sottovalutare il fatto che il restante 24%, ancora nel 2022, non abbia un sito con un’adeguata versione mobile, quando la fruizione in mobilità ha ormai surclassato quella da desktop sia a livello nazionale che globale.

Si è osservato inoltre che le aziende analizzate non hanno delle prestazioni brillanti in termini di LCP: in entrambi i casi, solo una piccola frazione delle aziende ottiene un punteggio buono per questo importante indicatore. Le società dell’energia performano peggio delle aziende farmaceutiche in questo ambito, infatti oltre il 60% ha ottenuto un punteggio davvero basso. Ciò significa che il principale contenuto della pagina, ad esempio l’immagine o lo slider di una homepage, si carica in maniera estremamente lenta, costringendo l’utente ad attendere troppo a lungo e portandolo a rinunciare all’apertura del sito.

Da quanto emerge dal report di ByTek, la risposta alla domanda se i siti delle imprese italiane sono compliant in tema di privacy e usability non è positiva. Seppure possiamo osservare che le aziende dell’Energia hanno uno score Owned Channels & Data leggermente migliore di quello del settore farmaceutico, entrambi i comparti hanno un livello di score pari a 4 su un massimo di 10, quindi una valutazione non certo eccelsa.

Cosa si può dedurre da questi risultati? Valentina Tortolini, Responsabile di Prodotto di ByTek e coordinatrice del team che ha elaborato i dati della ricerca, afferma: “Si tratta di una questione di mentalità e di competenze digitali, più che di budget: è importante che le imprese comprendano che adattarsi alle normative sulla privacy non è un’opzione ma un obbligo, e che dunque è fondamentale mettersi al passo il prima possibile, onde evitare sanzioni e danni d’immagine" esordisce Tortolini. "In secondo luogo, deve essere chiaro che l’esperienza dell’utente è una condizione oramai imprescindibile per avere una presenza online efficace. Aspetti come la velocità di caricamento, la responsiveness e la fruibilità delle risorse web non sono delle caratteristiche accessorie di un sito e la loro ottimizzazione è basilare per garantire all’utente la migliore esperienza possibile. In ByTek lavoriamo con strumenti martech per analizzare e migliorare la presenza online dei nostri clienti”.

Tra le altre iniziative di ByTek e del gruppo Datrix che vanno nella direzione di supportare la formazione e la divulgazione dei temi digitali ci sono le collaborazioni con l’Università della Tuscia, il WMF (We Make Future), Talent Garden, l’Università degli Studi di Genova, Learnn e diversi eventi che vedranno intrecciarsi cultura, intelligenza artificiale e umana, machine learning e territorio.

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