Nvidia investe 100 miliardi in OpenAI: ecco come funziona e perché fa felice (soprattutto) Trump - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 12:32

Nvidia investe 100 miliardi in OpenAI: ecco come funziona e perché fa felice (soprattutto) Trump

Con l'accordo da 100 miliardi, Nvidia si assicura OpenAI come cliente chiave e conquista punti con l’amministrazione Trump

di Elisa Mancini

Nvidia mette 100 miliardi su OpenAI: così ridisegna la corsa all’IA e strizza l’occhio alla Casa Bianca

Centomiliardi di dollari. È questa la cifra che Nvidia ha deciso di mettere sul piatto per OpenAI, la società che ha creato ChatGPT. Non è un investimento qualsiasi, è l’accordo più grande mai visto nel mondo dell’intelligenza artificiale. I soldi serviranno a costruire una rete di data center da dieci gigawatt, cioè una capacità energetica paragonabile al consumo di picco di New York.

Il patto funziona così: i primi dieci miliardi arrivano subito, poi i versamenti proseguiranno a ogni nuovo gigawatt installato. In cambio, OpenAI comprerà milioni di processori Nvidia e concederà all’azienda di Jensen Huang quote azionarie. Non è quindi solo un affare commerciale, anzi. Per OpenAI significa avere il carburante necessario a reggere la corsa, per Nvidia vuol dire blindarsi come fornitore numero uno dell’IA mondiale.

E in effetti, con oltre 700 milioni di utenti a settimana, ChatGPT consuma risorse enormi, quindi se vuole crescere ancora e tenere testa a Musk e agli altri rivali, OpenAI ha bisogno di potenziare i suoi muscoli digitali. Nvidia glieli fornisce, rafforzando al tempo stesso il legame con un cliente che da solo può generare centinaia di miliardi di ricavi futuri.

Dietro c’è anche una partita politica. Trump ha fatto della sovranità tecnologica una bandiera, e vedere il colosso dei chip investire cifre mai viste in un’azienda americana non può che farlo sorridere. Per la Casa Bianca è la prova che il cuore dell’intelligenza artificiale resta negli Stati Uniti. Per Nvidia è anche un modo per garantirsi un po’ di benevolenza a Washington, magari in vista di regole più morbide sulle esportazioni verso la Cina, dove oggi non può vendere i chip più avanzati.

I mercati hanno già applaudito: il titolo Nvidia è salito del 4 per cento e la capitalizzazione ha sfiorato i 4.500 miliardi di dollari. Oltretutto l’intesa con OpenAI non significa che Nvidia voglia trascurare gli altri partner. L’azienda ha tenuto a chiarirlo subito: le forniture di chip ai grandi clienti non saranno compromesse. E in effetti negli ultimi anni le GPU Nvidia sono diventate il bene più conteso dell’industria tecnologica, con colossi come Microsoft, Meta, Alphabet e Amazon pronti a pagarle fior fior di quattrini per non restare indietro nella corsa all’intelligenza artificiale.

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