Spread, cancellato l'effetto Conte bis. "Il virus ha indebolito il premier"
Il differenziale Btp-Bund, ai massimi da 6 mesi, tocca un picco di 182,7 punti mentre sui listini azionari partono ancora le vendite
Il coronavirus riporta indietro di sei mesi l'orologio sul mercato secondario dei titoli di Stato. A subito dopo i Mojito del Papeete, quando Matteo Salvini aveva rigettato il Paese nell'instabilità politica decidendo di rompere l'alleanza governativa con il M5S. Stamattina, infatti, dopo il nuovo sell-off generalizzato sui mercati azionari europei, lo spread Btp-Bund è schizzato verso l'alto toccando un picco di 182,7 punti base dalla chiusura a 161 punti di ieri. Oltre 20 punti di rialzo, con un tasso di rendimento del decennale italiano dell'1,21%, differenziale che poi ha chiuso a 174.
Lo spread si riposizionato ai massimi da circa sei mesi, rivedendo i livelli di fine agosto, nel pieno della crisi del governo gialloverde e alla vigilia della formazione del nuovo governo Conte a maggioranza Pd-M5s-Leu, più filo-europeo e quindi meno ansiogeno per gli investitori, soprattutto internazionali. Che subito dopo l'insediamento del Conte-bis sono tornati a ricoprirsi sui Btp decennali.
"Ci sono due effetti", spiega ad Affaritalialini.it Vincenzo Longo, market strategist di IG Markets. Che aggiunge: "Da una parte gli spread si stanno allargando su tutti i titoli di Stato dei Paesi dell'Eurozona, complice il fatto che la corsa al Bund, bene rifugio per eccellenza, da parte degli investitori comprime i rendimenti dei decennali tedeschi, in questo momento ai minimi storici. Dall'altra, i mercati mettono in conto per i Btp una sempre più probabile recessione che segnerà il nostro Paese nel primo trimestre. Epilogo che, a questo punto, è ormai una certezza".
"Quello del coronavirus - spiega ancora Longo - è un fattore esogeno di crisi che i mercati non vedevano dagli anni '70, quando le guerre accesero la miccia delle crisi petrolifere. Fattore che può anche avere, come abbiamo osservato in questi giorni, un effetto dirompente sulla politica italiana". "Si è un po' indebolita la figura di Conte - aggiunge infatti l'esperto - e l'effetto contribuisce a sua volta ad allargare il differenziale fra i nostri titoli di Stato e i decennali tedeschi".
Insomma, con la recessione il coronavirus ha una conseguenza diretta sull'economia italiana e sullo spread, perché porterà in dote minore sostenibilità per il nostro debito pubblico, ma anche indiretta sulla stabilità politica dell'esecutivo che, oltre all'emergenza sanitaria, dovrà fronteggiare quella della congiuntura. Sempre se l'alleanza terrà, non spalancando le porte al governissimo. Una situazione che contribuirà a tenere i nostri titoli di Stato sotto pressione.
@andreadeugeni
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