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Economia
Spread, il caos politico spinge il differenziale a 213. Borse europee toniche
Milano, piazza Affari

La crisi sempre piu' probabile del governo Conte rialza lo spread in area 209 ma non manda in fibrillazione Piazza Affari, che chiude una seduta positiva (+1,47%) in scia con il resto d'Europa. A spingere gli acquisti sulle piazze principali e' la ripresa di Wall Street, con il rendimento dei Treasury in rialzo, e i messaggi concilianti della Bce una politica monetaria accomodante.

Segnali di 'pax' arrivano anche dalla Cina, dove la banca centrale che sta frenando la discesa dello yuan. Il Ftse Mib, sceso ai minimi di giornata (+0,3%) quando la Lega ha certificato lo stato di pre-crisi di governo, ha poi rialzato la testa chiudendo all'1%. Ma il possibile ritorno anticipato alle urne si e' invece fatto sentire sui Btp: il rendimento decennale è risalito sopra l'1,5%, con lo spread in deciso aumento fino a 213 punti base.

Sul listino principale, il titolo migliore a fine seduta e' Fineco (+4,6%), seguito da St (+4%) che, come tutto il comparto tecnologico europeo, beneficia dei dati sugli scambi commerciali cinesi migliori del previsto. I rialzi del petrolio hanno spinto Saipem (+3%) e Prysmian (+2,4%). Positivo il settore bancario con l'unica eccezione di Bper, in fondo al listino con un rosso dell'1%, con gli analisti che attendono la banca al varco per una accelerazione sullo smaltimento degli Npl. Acquisti anche su UniCredit (+1,4%) nel giorno in cui e' mancato improvvisamente il suo presidente Fabrizio Saccomanni.

Dopo il tonfo di ieri e' in risalita il petrolio: il Wti con contratto di consegna a settembre viene scambiato a 52,7 dollari al barile (+3,3%) e il Brent su ottobre a 57,5 (+2,4%). Sul fronte valutario, il cambio tra euro e dollaro resta agganciato a quota 1,12, con la moneta unica che viene scambiata a 1,122 contro il biglietto verde (1,119 ieri) e passa di mano a 119,05 (119,15). Il dollaro vale 106,12 yen (106,41 ieri sera) mentre il rapporto tra divisa Usa e yuan resta sopra la soglia di 7 a 7,045 (7,022). 

Gli acquisti hanno toccato anche il titolo di Atlantia (+3,3%) e Nexi (+2,3%). Toniche le banche con Ubi (+2,1%), Banco Bpm (+2,03%). Ben comprata la galassia Agnelli con Cnh (+2,3%), Fca (+1,2%) ed Exor (+1,4%). Quanto a Bper (-0,98%), i broker ora si aspettano un'accelerazione sul fronte dei crediti deteriorati: secondo Ubs, che resta "neutral" sul titolo, i numeri non hanno riservato novita' rilevanti con la tenuta dei ricavi core compensata da un contributo inferiore del trading e costi leggermente piu' alti.

Il focus, per la casa svizzera, resta legato all'esecuzione delle sinergie derivanti dalle operazioni completate di recente e il principale rischio e' legato all'Npl ratio piu' elevato rispetto ad altri istituti che potrebbe, quindi, richiedere ulteriori coperture di vendite di deteriorati. Gli acquisti hanno premiato la Juventus (+1,4%) con le operazioni di compravendita dei calciatori, e relativi effetti sui conti del club, sotto i riflettori.

Ieri sera la societa' torinese ha formalizzato una duplice operazione con la squadra inglese Manchester City: il club bianconero ha acquistato Danilo Luiz da Silva per un corrispettivo di 37 milioni e, al contempo, ha ceduto Joao Pedro Cavaco Cancelo per 65 milioni. Tirando le somme, per la Juve si genera un effetto economico positivo di circa 28,6 milioni. Fuori dal listino principale, debutto in rosso su Aim Italia per Copernico Sim, che chiude la sua prima seduta di contrattazioni con un tonfo dell'8,1%.

Continua il rally del prezzo dell'oro, che ieri, per la prima volta da 2013, ha superato quota 1.500 dollari. Il bene rifugio per eccellenza, trainato dai timori per le tensioni tra Usa e Cina, avanza dello 0,13% a 1.503 dollari l'oncia. 

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