I soci di Marco Tronchetti Provera in Nuove Partecipazioni? Solo amici fidati e liquidi. Ecco chi è Luca Rovati
Questa volta Marco Tronchetti Provera non ha voluto correre rischi: a scorrere il libro soci di Lauro Sessantuno, veicolo finanziario cui è stato ceduto il 12,37% di Camfin finora detenuto dai Malacalza (e a cui verrà conferito anche il 13,2% nelle disponibilità di Gpi) in vista di una successiva Opa totalitaria a 0,8 euro per azione su Camfin finalizzata al delisting delle azioni, si nota infatti la presenze, accanto a investitori finanziari come Clessidra (col 23,8%), Intesa Sanpaolo e Unicredit (entrambe col 10,7%), di Nuove Partecipazioni (socio di controllo della "newco" col 54,8% del capitale). Nuova Partecipazioni è sua volta partecipata da Gpi, Marco Tronchetti Provara Partecipazioni, Yura International Bv, Vittoria Assicurazioni e Fidim, vale a dire dallo stesso Marco Tronchetti Provera, Carlo Acutis (cui fa capo il 59,63% di Vittoria Assicurazioni oltre che la società offshore Yura International Bv) e Luca Rovati (patron dell'omonima famiglia monzese cui fa capo Fidim, controllante di quella Rottapharm Madaus che già aveva suscitato l'interesse, tra gli altri, proprio di Clessidra).
Se il nome di Carlo Acutis, ex amministratore delegato di Toro Assicurazioni ai tempi in cui la società era ancora parte del gruppo Fiat (la stessa Vittoria Assicurazioni era una controllata dalla Toro fino al 1986 quando il manager, affiancato da un gruppo di investitori istituzionali italiani ed esteri, ne rilevò la partecipazione di controllo), era tra i più gettonati anche alla vigilia, visto che lo stesso Acutis oltre che socio in Camfin al 7,92% è tra i consiglieri di amministrazione di Pirelli & C. Spa, quello della Fidim dei Rovati (da non confondere con la quasi omonima holding di partecipazione della famiglia Fossati, ex proprietari di Star e soci in Telecom Italia con poco meno del 5% secondo alcuni col "beneplacito" dello stesso Marco Tronchetti Provera) è una sorpresa relativa.
Sorpresa, perché ci si attendeva fino a pochi giorni fa che ad affiancare il presidente di Pirelli & C. fosse semmai Massimo Moratti, socio in Camfin al 2,49%, ma relativa perché anche coi Rovati l'ex genero di Leopoldo Pirelli ha legami solidi, avendoli fatti entrare a fine 2012 col 25% del capitale del veicolo che custodisce il 54% di Gpi, assieme a Sigieri Diaz della Vittoria Pallavicini, erede di un'antica famiglia romana proprietaria di un magnifico palazzo proprio di fronte al Quirinale, fondatore di Gwm - Global wealth management e consocio di Tronchetti Provera nella danese Greentech (oltre che in Gwm Renewable Energy, nel cui libro soci compaiono Pirelli Ambiente e Intesa Sanpaolo) che dello stesso veicolo ha rilevato il 3%.
Dopo l'infelice esperienza con i Malacalza questa volta il numero uno di Pirelli & C. ha dunque voluto giocare sul sicuro, facendo scendere in campo alcuni tra i più "liquidi" rappresentanti del proprio "cerchio magico". E Luigi e Lucio Rovati "liquidi" lo sono sicuramente se solo a dicembre hanno potuto sborsare oltre 35 milioni di euro per diventare soci di minoranza di Marco Tronchetti Provare in Gpi.
Luca Spoldi