Trump anticipa alcuni temi dell'incontro con Xi: "Ridurrò i dazi e loro in cambio...". Domani la resa dei conti - Affaritaliani.it

Economia

Ultimo aggiornamento: 13:57

Trump anticipa alcuni temi dell'incontro con Xi: "Ridurrò i dazi e loro in cambio...". Domani la resa dei conti

Ma il presidente americano sa anche bene di cosa è meglio non parlare: "Taiwan? Non ne discuteremo"

di Marco Santoni

Trump e Xi, domani resa conti su dazi e terre rare

L'appuntamento e' a Gyeongju, in Corea del Sud. E' li' che domani il presidente americano, Donald Trump, e il suo omologo cinese, Xi Jinping, torneranno a vedersi per la prima volta dal 2019. Ed e' li' che potrebbero essere ridisegnati i rapporti economici tra le due superpotenze e di fatto gli equilibri geopolitici mondiali.

Dopo qualche tira e molla, con la minaccia di Trump di non vedere piu' Xi, il colloquio e' stato confermato oggi dallo stesso presidente americano. In agenda ci sono dazi, tecnologia e materie prime critiche, ma soprattutto una svolta strategica: la possibilita' di chiudere un ciclo di tensioni che dura ormai da sette anni.

Possibilita' e tutt'altro che certezza, viste le oscillazioni che i rapporti tra Washington e Pechino hanno avuto anche di recente. Ultimo atto, il 10 ottobre, quando Trump ha minacciato su Truth ulteriori dazi del 100% sulla Cina a partire dal primo di novembre. A scatenare la reazione degli Usa, la stretta di Pechino sulle esportazioni di minerali rari. Un atto definito "molto ostile" dal presidente americano. Con il ritorno di Trump alla Casa Bianca, gli Stati Uniti hanno inasprito le tariffe doganali contro la Cina e riaperto cosi' un fronte che la Fase 1 dell'accordo commerciale del 2020 tra Washington e Pechino aveva solo temporaneamente congelato.

Le nuove misure hanno colpito in particolare i settori piu' strategici per l'economia cinese e per la transizione energetica: aliquote del 100% per veicoli elettrici i dazi per scoraggiare l'importazione di modelli cinesi a basso costo; 50% su batterie e componenti al litio, e su pannelli solari; 25% su acciaio e alluminio speciali, tungsteno e polisilicio.

I rincari si sommano ai dazi introdotti a partire dal 2018, quando la prima amministrazione Trump aveva imposto dazi del 25% su centinaia di miliardi di dollari di prodotti cinesi, e aperto la piu' ampia guerra commerciale degli ultimi decenni. A oggi, esportazioni cinesi verso gli Stati Uniti per oltre 370 miliardi di dollari restano soggette a dazi punitivi, nonostante alcune esenzioni prorogate fino a maggio 2025.

Cosa potrebbe uscire dunque domani nell'incontro tra Trump e Xi? Secondo fonti diplomatiche, Washington punta a un accordo "tregua" che preveda: una riduzione selettiva dei dazi su beni di consumo e componenti industriali, impegni cinesi su acquisti agricoli (soia, mais, carne bovina), e un dialogo piu' aperto su proprieta' intellettuale e tecnologia. La Cina, invece, dovrebbe chiedere la rimozione delle tariffe doganali piu' alte e un alleggerimento dei controlli statunitensi sull'export di semiconduttori, batterie e macchinari avanzati.

Questi nel dettaglio i temi che saranno sul piatto

Terre rare. E' un settore strategico dominato dalla Cina, che controlla il 70% della raffinazione mondiale, essenziale per la produzione nel settore della difesa, delle automobili e dell'elettronica di consumo. Pechino ha imposto restrizioni radicali sulle esportazioni di materiali e tecnologie correlate. Trump ha rapidamente annunciato dazi del 100% su tutti i beni cinesi, che dovrebbero entrare in vigore sabato. Ma il presidente americano ha ammorbidito la sua retorica e si e' mostrato ottimista su un accordo. Gli investitori sperano in un segnale di distensione, anche se nessuno si aspetta un accordo ampio. Una semplice dichiarazione congiunta che impegni i due Paesi a congelare nuovi aumenti sarebbe gia' considerata un passo avanti. Un'intesa piu' ampia che riduca parte dei dazi e garantisca canali di dialogo permanenti potrebbe invece rilanciare la fiducia dei mercati globali e ridare ossigeno alle catene di approvvigionamento, oggi sotto stress per l'aumento dei costi e le tensioni geopolitiche. -

Fentanyl. Gli Usa accusano Pechino di non fare abbastanza per fermale il traffico di fentanyl e altri oppioidi destinati al mercato americano, e per punizione a marzo hanno imposto dazi del 20% sulle merci cinesi. Pechino ha respinto le accuse, assicurato massima collaborazione ma anche avvertito che non saranno dazi a risolvere il problema del narcotraffico. -

Soia. Pechino si e' vendicata dei dazi sul fentanyl con prelievi sui prodotti agricoli americani, compresa la soia. Oltre la meta' della soia prodotta negli Stati Uniti e' stata esportata in Cina l'anno scorso, ma Pechino ha interrotto tutti gli ordini quando la disputa commerciale ha preso piede. Lo scorso fine settimana ci sono stati colloqui preliminari in Malesia e Pechino, ha riferito il segretario al Tesoro americano Scott Bessent, accettato di tornare a comprare soia Usa. 

Ucraina. Trump stesso ha preannunciato che intende parlarne a Xi, con la Cina che insiste a presentarsi come attore neutrale. Gli Stati Uniti hanno fatto pressione su Pechino, cosi' come sull'India, affinche' frenino gli acquisti di petrolio russo, che secondo Washington e Kiev finanziano la macchina da guerra di Mosca. -

Taiwan. La sovranita' totale sull'isola rivendicata da Pechino e' stata a lungo una nota dolente nelle relazioni bilaterali. La Cina considera l'isola democratica autogovernata parte del suo territorio e non ha escluso l'uso della forza per portarla sotto il suo controllo. Washington non riconosce un'autonomia a Taipei, ma le fornisce armi per l'autodifesa. E il segretario di Stato Marco Rubio ha assicurato che non svendera' Taiwan in cambio di un accordo commerciale con la Cina. Ma Pechino pretenderebbe una dichiarazione esplicita che gli Stati Uniti si oppongono all'indipendenza di Taiwan. Chip e intelligenza artificiale. Pechino ha potenziato la sua industria dei chip per aggirare le restrizioni all'esportazione di Washington. Ieri l'amministratore delegato del gigante statunitense dei chip Nvidia, Jensen Huang, ha esortato Washington a consentire le vendite di chip alla Cina, cosi' che la Silicon Valley possa restare una potenza globale dell'intelligenza artificiale.

TikTok. In bilico c'e' anche il destino della piattaforma di social media TikTok, le cui operazioni negli Stati Uniti Washington ha cercato di strappare dalle mani della societa' madre cinese ByteDance, citando preoccupazioni per la sicurezza nazionale. Le aspettative per un accordo sono alte. Trump ha firmato un ordine esecutivo il mese scorso che ha messo TikTok americano sotto il controllo di un gruppo di investitori statunitensi, molti dei quali suoi alleati. A quanto annunciato da Bessent, l'intesa sara' ratificata domani.

Dazi, Trump parla del vertice con Xi, precisando: "Di Taiwan non ne parleremo"

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha lasciato il Giappone per la Corea del Sud, dove incontrerà oggi il presidente sudcoreano Lee Jae-myung a Gyeongju in vista del vertice dei leader dell'Asia-Pacific Economic Cooperation (APEC), e giovedì il presidente cinese Xi Jinping. Trump è salito a bordo dell'Air Force One all'aeroporto Haneda di Tokyo intorno alle 9:40 ora locale (01:40 italiane), dopo aver completato la sua prima visita in Giappone nel suo secondo mandato. L'aereo è decollato circa 17 minuti dopo, per un volo che durerà circa un'ora e 40 minuti. A Tokyo, Trump ha incontrato il neoeletto Primo Ministro Sanae Takaichi e l'imperatore Naruhito, e ha fatto visita alle truppe statunitensi presso la base militare di Yokouka tra lunedì e martedì.

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Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump intende ridurre i dazi doganali contro la Cina relativi al traffico di fentanyl, in vista di un incontro previsto per giovedì con il suo omologo cinese, Xi Jinping, in Corea del Sud. "Penso che li ridurrò perché credo che ci aiuteranno con il problema del fentanyl", ha dichiarato ai giornalisti mercoledì a bordo del suo jet presidenziale, l'Air Force One."La Cina collaborerà con le forze dell'ordine statunitensi" riguardo a questa droga sintetica che ha ucciso migliaia di persone negli Stati Uniti, ha aggiunto il repubblicano.

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha lasciato intendere mercoledì che non discuterà della situazione a Taiwan, un'isola autogovernata che Pechino considera una provincia ribelle, nel suo incontro con il suo omologo cinese, Xi Jinping."Non sono sicuro se parleremo di Taiwan. Non ne sono sicuro. Forse sta chiedendo, ma non c'è molto di cui parlare. Taiwan è Taiwan", ha detto ai giornalisti a bordo dell'Air Force One in rotta verso la Corea del Sud, dove incontrerà Xi giovedì a margine del forum della Cooperazione Economica Asia-Pacifico (APEC) nella città di Gyeongju.

Trump, che ha assunto una posizione ambigua sul futuro dell'isola e ha criticato Taiwan per aver "rubato" l'industria dei semiconduttori statunitense, ha sottolineato che la sua amministrazione sta trasferendo con successo la produzione di chip negli Stati Uniti. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato che un accordo commerciale con la Corea del Sud sarà finalizzato a breve, in vista di un incontro con il presidente del paese Lee Jae Myung più tardi nella stessa giornata. "Il nostro accordo con la Repubblica di Corea sarà finalizzato molto presto", ha detto ai delegati al vertice dei CEO dell'APEC nella città sudcoreana di Gyeongju."Siamo davvero sposati e abbiamo un rapporto molto speciale, un legame speciale. Infatti, stiamo lavorando con voi sulla costruzione navale", ha aggiunto.

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