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Economia
Varoufakis: Italia come Grecia nel 2015? C'è qualche somiglianza

Nonostante le parole rassicuranti del presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, "non siamo in guerra con l'Italia", cui vanno aggiunte quelle distensive del premier Giuseppe Conte, "non litighiamo, we are friendes", non è da escludere uno scenario, se non proprio simile, verosimile, a quello andato in scena nel 2015 tra la Grecia e la Troika (Fmi, Ue, Bce) sul debito greco.

Insomma, ecco il quesito, c'è il rischio che il nostro Paese possa fare la fine della Grecia nel braccio di ferro appena iniziato? Quesito niente affatto peregrino, a distanza di tre anni dalla lunga, faticosa e controversa trattativa tra il governo di Alex Tsipras e la Troika ma, in particolare, con all'allora ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schäuble, "il disciplinatore" - Zuchtmeister - dell'Eurozona.

E chi meglio dell'economista Yanis Varoufakis può dirlo essendo stato il protagonista di quella trattativa in cui cercò, ostinatamente, di far breccia, di 'guadagnar tempo', e oggi, pur avendo fatto tre anni fa un passo indietro da ministro del governo, è lo Spitzenkandidat, il candidato numero uno in Germania di 'Demokratie in Europa' per Diem25, il movimento trasnazionale e paneuropeo da lui stesso fondato?

Sbarcato a Roma proprio da Berlino dove è stata ufficializzata la lista di 'Demokratie in Europa', Varoufakis sostiene, in una intervista al Sole 24 Ore: "la somiglianza [tra Grecia e Italia] è che l’Ue, in entrambi i casi, sta creando una crisi finanziaria per costringere un governo ad arrendersi [...] La principale differenza è che la minaccia di gettare l’Italia fuori dalla zona euro è molto meno credibile di quanto non fosse nel caso della Grecia".

Lo scontro con Schauble il 'Zuchtmeister', come lo stesso Varoufakis lo ha descritto, si concluse come è ben noto con la vittoria dell'ex ministro delle Finanze tedesco ma da questo scontro impari, dati i rapporti di forza, l'economista greco è tutt'altro che uscito con le 'reni spezzate'.

"E' importante non confondere - avverte nell'intervista al Sole 24 Ore - ciò che sta accadendo nei mercati obbligazionari, il famigerato spread, con i problemi del sistema pensionistico", vale a dire con il superamento della famigerata de-riforma Fornero, inserita nella legge di bilancio dal governo italiano e introdotta dal governo tecnocratico dell'economista Mario Monti, insediato a Palazzo Chigi dall'allora presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano dopo la nomina di senatore a vita.

"[...] Gli spread stanno aumentando perchè - aggiunge il battitore libero greco - l’Ue e la Bce li stanno spingendo nel loro scontro con il governo di Roma. Sarebbero aumentati indipendentemente dalla politica del governo sulle riforme pensionistiche”.

Questo non significa che Varoufakis condivida la composizione dell'attuale esecutivo giallo-verde: "l'Italia è soffocata - ha detto tempo fa - da due forze distruttive: da una parte Bruxelles, dall'altra Salvini", e oggi, "l'Italia è il ground zero della crisi dell'Europa".

In altre parole, nè con Bruxelles nè con Roma.

Il sogno di Varoufakis è un New Deal europeo per abbattere le politiche di austerità, praticate in questi anni dall'Ue, che generano enormi diseguaglianze socio-economiche e democratizzare le istituzioni europee, a cominciare dal Parlamento che è l'unico parlamento nella storia dell'umanità che non può legiferare.

E dare avvio negli Usa, a fine mese, con il senatore del Vermont, il socialista democratico Bernie Sanders all'International Progressive per fronteggiare l'International Nationalist, così da contrapporsi "al nuovo asse autoritario" denunciato da Sanders che ha nel Commander-Chief il presidente Usa, Donald Trump, nemico dell'Ue, l'ispiratore numero uno.

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    varoufakisgreciamanovraprocedura d'infrazione




    
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