Venezia: riparte il turismo, dal 2023 con numero chiuso e tassa d'accesso - Affaritaliani.it

Economia

Venezia: riparte il turismo, dal 2023 con numero chiuso e tassa d'accesso

Di Monica Soldano

Si riaccende l'industria del turismo nella città più affascinante del mondo, ma dall'anno prossimo cambieranno tutte le regole

La metamorfosi del turismo a Venezia

Venezia ha sofferto più di ogni altra città turistica le restrizioni della pandemia: ha sospeso tutta la sua vita, anche i vaporetti. I pendolari, come i turisti, sono dovuti restare a casa, perchè i trasporti non erano sostenibili senza flussi consistenti. Così la città ha svelato la sua metamorfosi: poco più di 60 mila i residenti rimasti, sempre meno i servizi disponibili per loro, per una vita quotidiana, fatta di cose normali ma indispensabili. Per tutto questo Venezia deve essere riprogettata. Non potrà essere solo un museo diffuso, come vorrebbero alcuni, affollato da artisti di tutto il mondo o da studiosi, ma occorre ripopolarla in modo stabile, con politiche attive per le coppie giovani, per offrire incentivi a loro. Oggi la vita a Venezia ha costi altissimi: il trasporto di una lavatrice acquistata incide molto sul costo, per non parlare di qualunque rifornimento o dell'impossibilità di avere supermercati o servizi di base a portata di mano, spazi per parcheggiare. La vede così Lorenza Lain, che la città la conosce bene e che ricorda come negli anni '90, al suo arrivo a Venezia, i cittadini c' erano, eccome! Poi, si è spinto forte l'acceleratore sul turismo di massa e la città è cambiata, in peggio. Scelte scellerate come spostare il Casinò dal Lido a Marghera per poi chiuderlo, ed altre decisioni simili, hanno costretto lavoratori e famiglie a risiedere altrove. Il tessuto sociale in pochi anni si è depauperato, fino ad avere 73 turisti per 1 residente.

In arrivo il numero chiuso e la tassa di accesso

Da gennaio 2023 cambierà tutto. Le nuove normative sono state discusse a lungo, prima del Covid, ma ora non destano più polemiche, ci racconta Lain. Ormai ci si è abituati anche all'idea che Venezia, città unica, preziosa e fragile sia la più videosorvegliata del mondo, che diventi a numero chiuso con una tassa d'accesso per i turisti giornalieri. Il borsino giornaliero salirà in base alla marea dei turisti presenti. Privilegiati quelli che si assicureranno una camera delle strutture registrate accreditate, dove già si paga la tassa di soggiorno, un contributo variabile in base alle stelle. Tutti gli ingressi dei turisti, però, saranno registrati su di una piattaforma digitalizzata. Nessuno scandalo per tanto controllo? Il sistema di controllo dei flussi turistici è antecedente lo stato di emergenza per la pandemia, ma ci saranno eccezioni, assicura Lorenza Lain. I clienti delle strutture ricettive registrate offrono il loro contributo alla città con la tassa di soggiorno, cosa diversa per i turisti fai da te, quelli che arrivano dalla mattina alla sera.  La registrazione sulla piattaforma sarà necessaria per far pagare un contributo specialmente a loro, che non aiutano l'economia della città, ma costano alla città. Tutti i veneti che hanno la carta Venezia, per i servizi di trasporto pubblici saranno esentati oltre ad altre categorie che si spostano per motivi diversi dal turismo, questo è chiaro.  Ci sarà un tetto massimo di persone per ogni giorno, in base alle prenotazioni registrate, chi dovrà entrare pagherà in base al flusso. Venezia non può essere una città per tutti, da consumare, ma da godere, come quando si accede a siti speciali, come il Gran Canyon, sottolinea Lorenza Lain.

 

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