Ma invece di pensare a burlare mezza stampa mondiale con un pesce d’aprile scappato pure in anticipo, innescando fiammate borsistiche (+16% in una seduta e mezzo, prima della nota, poi -5% le Volkswagen ADR a Wall Street) che ora potrebbero far scattare anche le inchieste degli occhiuti sceriffi della Sec americana, perché alla Volkswagen i top manager non si concentrano invece sulla sostenibilità del gruppo che a quanto pare in Cina, il principale mercato mondiale automobilistico, lascia molto a desiderare? In gioco c’è la sfida epocale con Tesla per la leadership nell’industria dell’auto del futuro. Sfida che richiederebbe i massimi sforzi e zero distrazioni.
Nel giorno successivo all’annuncio, poco umoristico a giudicare dalle reazioni dei media americani e degli utenti social, del cambio di nome da Volkswagen in Voltswagen negli Stati Uniti, per esaltare l’impegno teutonico nel settore delle vetture elettriche, alcune fonti hanno rivelato alla Reuters che la joint venture di Volkswagen in Cina, la Faw - Volkswagen avrebbe accettato di acquistare crediti ambientali da Tesla con l'obiettivo di rispettare le norme ambientali locali.
La Cina, il più grande mercato al mondo per le quattroruote in cui sono stati venduti oltre 25 milioni di veicoli l'anno scorso, gestisce un sistema di crediti che incoraggia le case automobilistiche a lavorare verso un futuro più pulito, ad esempio migliorando l'efficienza del carburante o realizzando più auto elettriche. A tal riguardo, i produttori ricevono crediti green che possono essere utilizzati per compensare i crediti negativi dovuti alla produzione di veicoli più inquinanti e i produttori possono anche acquistare crediti green per garantirsi la conformità con gli obiettivi generali nazionali.
Il fondatore e Ceo di Tesla Elon Musk
In questa cornice, la jv di Volkswagen con la casa automobilistica cinese di proprietà statale Faw, quella per intendersi già presente nella motor valley emiliana e che ha messo nel mirino l’italiana Iveco, avrebbe accettato di acquistare crediti da Tesla.
L'accordo, il primo del genere tra due società nel Dragone, sottolinea l'entità dell'operazione che la casa automobilistica tedesca, in passato sull'orlo del tracollo per lo scandalo Dieselgate, deve compiere per trasformarsi da produttore di vetture a benzina a leader nel settore dei veicoli elettrici. La mission è rivaleggiare con la società californiana fondata da Elon Musk campione dell’auto elettrica e darle scacco matto. C’è poco da scherzare.
@andreadeugeni
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