Economia
Wall Street, nuovo record intraday del Dow Jones
Chiusura positiva per le Borse europee
Nuovo record intraday del Dow Jones: nei primi minuti di contrattazione l'indice dei titoli industriali e' arrivato a 21.580,79 punti. Al momento segna 21.565,71, con un rialzo dello 0,73%. In salita anche il Nasdaq che guadagna lo 0,94% a 6251,78 punti. A spingere i mercati le parole della presidente della Fed Janet Yellen, che ha parlato di rialzi graduali dei tassi.
Chiusure positive per i principali listini europei, sostenuti dalla buona intonazione di Wall Street dopo la relazione di Janet Yellen, presidente della Fed, al Congresso. A segnare il miglior risultato è il Cac40 di Parigi (+1,59% a 5.222,13 punti), seguito dal Dax di Francoforte (+1,52% a 12.626,58 punti), dal Ftse100 di Londra (+1,19% a 7.416,93 punti) e dall'Ibex di Madrid (+1,07% a 10.560,40 punti).
Rassicurate dalle dichiarazioni della presidente della Fed, Janet Yellen, su crescita e tassi, le Borse europee hanno chiuso tutte in salita di oltre l'1%. Milano (+1,5%) e' stata fra le migliori, con diversi titoli che hanno guadagnato piu' del 3%: Azimut (+3,8%), Ferrari (+3,6%), Banca Generali (+3,5%), Saipem (+3,3%), Stm (+3,3%), Tenaris (+3,1%) e Brembo (+3%). Dopo giorni di scivoloni, le rassicurazioni di ieri dell'ad Flavio Cattaneo riguardo i suoi rapporti con Vivendi hanno giovato al titolo Telecom, che ha guadagnato il 2,1%. In controtendenza rispetto al listino principale solo Ubi, che ha perso l'1,8%, Ferragamo, che ha ceduto lo 0,4%, e Yoxx, scesa dello 0,24%. Dopo due giorni di crescita, Carige e' tornata a scivolare (-2%).
Usa, Yellen non accelera sui tassi
L'economia statunitense dovrebbe continuare a crescere "con un passo moderato" nei prossimi due anni, grazie anche al sostegno delle politiche monetarie. Col mercato del lavoro che proseguirà nel suo percorso di rafforzamento e l'inflazione che si muoverà al rialzo verso l'obiettivo del 2%. E' il quadro moderatamente ottimistico tracciato da Janet Yellen, presidente della Federal Reserve, nell'attesa relazione tenuta davanti al Congresso Usa. Un quadro comunque non idilliaco, dal momento che la numero uno della Fed ha voluto sottolineare la "considerevole incertezza" che accompagna sempre le prospettive economiche a stelle e strisce. In parte legata alla stessa inflazione, ma anche "ai possibili cambiamenti nella politica fiscale e nelle altre politiche di governo", cioè a quello che deciderà da qui in avanti il presidente Donald Trump. Ad ogni modo, ha spiegato Yellen, la situazione pare giustificare il ricorso a ulteriori aumenti dei tassi d'interesse. Per quanto - ha sottolineato la numero uno della Fed - il tasso neutrale si manterrà con tutta probabilità "sotto ai livelli che hanno prevalso nei decenni precedenti". Nessuna indicazione, come di consueto, è arrivata in merito a quando avranno luogo i prossimi aggiustamenti del costo del denaro. L'unico orizzonte temporale prefigurato da Yellen è stato infatti quello relativo all'avvio del programma di normalizzazione del bilancio della banca centrale statunitense, che ha superato i 4.500 miliardi di dollari. Un processo la cui implementazione dovrebbe iniziare "quest'anno" e che sarà compiuto attraverso la riduzione dei reinvestimenti.