Yoox licenzia il 20% dei lavoratori, a casa 211 dipendenti tra Bologna e Milano. I sindacati non ci stanno: "Inaccettabile" - Affaritaliani.it

Economia

Ultimo aggiornamento: 17:57

Yoox licenzia il 20% dei lavoratori, a casa 211 dipendenti tra Bologna e Milano. I sindacati non ci stanno: "Inaccettabile"

Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs ritengono ''inaccettabile che, a pochi mesi dall’acquisizione da parte di LuxExperience, l’azienda scelga di scaricare sui lavoratori il peso di una ristrutturazione"

di Sandro Mantovani

Yoox, sindacati: annuncia 211 licenziamenti, oltre il 20% della forza lavoro

Yoox net-a-porter group ha avviato formalmente la procedura di licenziamento collettivo, che riguarda 211 lavoratori (di cui circa 150 sul territorio bolognese e una cinquantina a Milano), su un organico di 1.091, cioè oltre il 20% della forza lavoro complessiva.

"È inaccettabile scaricare sui lavoratori il peso di una ristrutturazione strategica", affermano Filcams, Fisascat e Uiltucs in una nota. L’azienda, dichiarano i sindacati, ''motiva tale scelta dichiarando una riduzione dei ricavi di 191 milioni di euro nell’ultimo esercizio e perdite complessive superiori a 2 miliardi di euro negli ultimi due anni''.

''In realtà il dato più rilevante è rappresentato dalla riorganizzazione imposta dalla nuova proprietà Luxexperience, che prevede una riduzione e un accentramento delle funzioni attualmente svolte da Yoox a livello di gruppo'', secondo Filcams, Fisascat e Uiltucs. L’azienda ha inoltre comunicato di non voler ricorrere ad ammortizzatori sociali, qualificando gli esuberi come strutturali e definitivi, ''senza alcuna considerazione per il futuro delle oltre duecento famiglie coinvolte''.

Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs ritengono ''inaccettabile che, a pochi mesi dall’acquisizione da parte di LuxExperience, l’azienda scelga di scaricare sui lavoratori il peso di una ristrutturazione decisa esclusivamente sulla base delle strategie del nuovo gruppo''.

Le tre sigle sindacali chiedono pertanto "il ritiro immediato della procedura e l’apertura di un tavolo di confronto, sottolineando come l’azienda non abbia adempiuto agli obblighi di legge in materia di comunicazioni preventive sullo stato di crisi''. Un processo di delocalizzazione di tale portata deve ''prevedere da subito il coinvolgimento delle istituzioni competenti".

"Non consentiremo che venga smantellata una realtà industriale storicamente radicata nei territori di Bologna e Milano, con gravissime conseguenze sociali e occupazionali".

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