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Sanremo 2021, allievo di Paul McCartney bocciato. Viaggio tra i dreamers
AMADEUS (foto Lapresse)

Festival Sanremo 2021, allievo di Paul McCartney bocciato. Probabile vincitrice una emula di Gigliola Cinquetti tra i giovani. Viaggio tra i dreamers

Sono mille ogni anno  gli aspiranti cantanti, giovani rocker, rapper e melodici, che sperano in un passaggio  sul palcoscenico dell’Ariston. E forse, poi, un posto fisso nelle hit parade,  e la strada aperta per i reality di prima serata.

Ed è ressa grande, simile a quelle nei concorsi per i vigili urbani o per una cattedra di ginnastica, davanti all’Ariston, ogni anno. Viaggio tra i  dreamers che quest’anno hanno tentato  l’impresa. Come un pacco di Amazon, da ottobre a marzo, i dreamers  del “ cantar leggero”  possono essere tracciati come un prodotto qualsiasi dall’invio del file alla consegna  all’Ariston-supermercato. Ecco, tolta dagli scaffali,  Beat-B, 20anni, allieva del conservatorio di Milano, e ancora  i fratelli  Faggi, il vocalist Lomas e  infine Alex Luca,  colto cantautore di Liverpool  nonché allievo della nave scuola fondata dai Beatles. Diversi i loro destini.

alex LucaAlex Luca 
 

Ecco le loro storie

Prendiamo Lomas, vocalist e cantautore milanese, uno dei tanti dreamer  che ogni anno fiorisce nella penisola, e a ottobre è pronto per il raccolto discografico. Ora  Lorenzo Summa  (questo il suo vero nome) si confessa :  da tre anni spedisce una mail a Sanremo Giovani ad ogni autunno inoltrato ….Dapprima   una mail con il file della canzone inedita. Poi, a ottobre arriva la  sentenza: convocazione   per i sessanta pre selezlonati. Allora  si canta davanti a misteriosi e potentissimi  giudici, simii ai  santi e indiscutibili  inquisitori della repubblica di Venezia d’un tempo.  Gli otto prescelti  dalle loro sentenze  finiranno nel  luna park  dei media, ma solo due  solcheranno  infine il fatidico palco,

Lomas è al  suo terzo tentativo... e ora racconta.

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Francesco e Elena Faggi

PRIMO STEP. LA SPEDIZIONE DELLA CANZONE

Adesso a Sanremo Giovani arrivano prodotti già definiti, non à più come una volta, che si   scoprivano nuovi talenti, oggi i cantanti  sono prodotti già confezionati, oggi comandano i manager della musica che dicono, signor Amadeus ti porto il big però tu mi piazzi  anche questo giovane… Si ripete quello che succede con i reality, dove arrivano personaggi che hanno già un seguito sui social, che portano pubblico …tu sei già conosciuto e hai già un pubblico e allora ti prendono al posto di uno sconosciuto magari più bravo…la strada per Sanremo oggi passa prima dalle piattaforme on line..devi usare questi social, i  nuovi media.. e investire lì, devi scrivere magari una canzone  al giorno per avere un tuo seguito .. tu devi insistere continuamente, puoi scrivere una bella canzone ma se non sai veicolarla non arriverai mai, ormai l’artista deve conoscere più il marketing  che le sette note” conclude un poco amareggiato,

Lomas  ha presentato  il suo pezzo, “Sorridere alle cose” . Bocciato dalla santa inquisizione musicale.

“ Io davo un messaggio positivo  , siamo fatti per  sperare che le cose possano avere un domani migliore, io cantavo…  non era un pezzo trap..” dice.

Beatrice Brucoli, 20anni, di Meda, è stata un’altra candidata tra i mille dreamers. Tra le sue frecce canore  c’è l’impegno, la canzone sociale ma non urlata,   passerebbe senz’altro ogni  selezione se tra gli Inquisitori di Sanremo ci fosse una Mannoia o  un signor De Gregori … le sue  sono pop ballad che parlano di donne sovrappeso, di ragazze vittime del bullismo. La voce ricorda Mina. Non è tatuata né strafatta, Un handicap per Sanremo Giovani. A  ottobre così Beat B presenta il  suo pezzo  sugli Hikikomori, ovvero quella strana tribù di ragazzi che vivono la giornata reclusi davanti al computer e sono preda di una sindrome depressiva.

Spedisce insieme al pezzo un video,  lei sembra una piccola Turandot, balla canta e soffre.

Bocciata senza un rigo di commento dagli Inquisitors.

SECONDO STEP. L'AUDIZIONE

Diverso è  stato il destino per Alex Luca, al secolo Alexandre Luca Abbuhel, cantautore di Liverpool, ex studente svizzero -milanese.

Eravamo in settecento: di solito scrivo le mie canzoni in inglese, vivo a Liverpool, amo da sempre Sanremo, e ho scritto la mia canzone in italiano: studio in una scuola che appartiene a Paul McCartney. Io non ho dietro una casa discografica, ho registrato nella mia camera la canzone, io  non ho speso nulla, mi iscrivo on line, mando  e firmo un modulo. Sono due i percorsi, Casa Sanremo e Sanremo Giovani. Ti  arriva una mail, dopo la selezione on line. Mi hanno accettato per fare la audizione a Sanremo. Arrivo da Liverpool a ottobre, prima della grande ondata Covid.  Tre o quattro week end di audizioni.  entro, aspetto il mio turno, canto davanti a una giuria di cinque persone, non c’è pubblico, non c’è niente, sei giorni pieni di audizioni. Io canto dal vivo con la base registrata. Oddio, i giudici erano tutti cantautori, non mi ricordo i loro nomi,. Eravamo in 700, siamo stati ridotti a 450 , alla fine i cinque cantautori hanno selezionato i  semifinalisti, i fortunati  60.

Io suono di solito il pianoforte, mi sono sentito spiazzato a cantare con la base, sentivo un pò di ansia.. Una settimana dopo mi telefonano ,  una voce mi dice : sì, mi sei piaciuto, ti aspettiamo per la finale. Poi non s’è fatta  la finale, e  qualcuno ha selezionato  i pezzi in base alle registrazioni, e mi hanno bocciato. 8 selezionati su 700 candidati e adesso, niente, sto studiando nella scuola di McCartney e canto le mie piano ballad, canzoni tranquille”.

Fenomenologia della canzonettestica ben temperata, , dunque. Sentiamo chi ce l’ha fatta.

TERZO STEP. IL PROVINO ALL’ARISTON

elena faggiElena Faggi
 

I  dreamers romagnoli che vedremo in finale sono due fratelli, Francesco e Elena  Faggi. Nel team degli 8 finalisti a Sanremo, Elena  brilla   e si prepara  al debutto sul mitico palco accompagnata al piano dal fratello.

I Faggi, giovanissmi e sicuri forlivesi, già navigati esperti di marketing, con  un team  di amici che confeziona video a manetta, si confessano ad Affari.

“La mia è musica pop barra R&B, un macrogenere con contaminazioni jazz, soul,funky…” spiega sicuro di se Francesco  Faggi, producer e pianista. Scrive canzoni  da sempre fa arrangiamenti e produzioni musicali e ha una formazione a 360 gradi, danza, recitazione, teatro “quello  che si vede negli artisti americani” spiega.

Ma perché Sanremo?  chiediamo.

“Sanremo è una icona, ma non è l’unica strada. Oggi il mercato è fermo, per gli emergenti è difficile campare di  musica.

Dove si suona oggi? Si fa fatica a suonare in giro. Sanremo è una vetrina per ottenere delle date. Dove potrebbe cantare  mia sorella?

Oggi solo su Internet. Sono sempre meno i locali che supportano la musica dal vivo.

Io e mia sorella abbiamo  così pensato cosi. Iscriviamoci entrambi, siamo due artisti solisti  e ci incontreremo a Sanremo. Io sono l’arrangiatore dei suoi pezzi, siamo una squadra. Due canzoni distinte. Lanciamo due frecce,. Tanto per fare. Non si sa mai. Non avevamo nessun supporto discografico. Magari ci vedono come ragazzini, pensiamo, Bè,  io sono arrivato tra i primi 14 finalisti. Ho cantato davanti ai giurati a Sanremo. Cantautori e cantanti famosi.

Poi mi hanno bocciato ma hanno preso mia sorella, ma io essendo il producer .. ecco, ci siamo dentro entrambi.  Area Sanremo, 8 finalisti, e solo due saranno a Sanremo. Una è mia sorella Elena,

Elena è così tra le  nuove proposte di Sanremo e io suonerà con lei al piano, ho curato l’orchestrazione e l’arrangiamento.”

Cosa provavi  sul palco dell’Ariston?

“Ero felice. Sono anni che sognavo questo . Io ero carico , la musica sarà il mio lavoro per sempre, pensavo, Mia sorella, diciottanni,era emozionata Non provava  ansia. Ma sa stare sul palco. Sa gestire l’ansia

E’ una canzone anti trap, quella di Elena Faggi. Un pò Giliola Cinquetti,. un po’ Arisa…ingenua ma scafata , teatrale , una petit Milva  post moderna. Lei canta che non ha l’età rivolta  al fidanzatino…

Il mood della canzone è Sincerità di Arisa… è l’atteggiamento di Elena che fa ricordare Arisa..” ammette  il fratello, commentando la  canzone  . Stravincerà a Sanremo? Commuoverà  le mamme, regine del televoto?

Una canzone sui buoni sentimenti, insomma.

“Guarda come perdo tempo
A pensarti ogni momento
Quando molto probabilmente
A te neanche passo per la mente” dicono i versi della Faggi. Anni luce dai testi di Mogol.

Dimmi qualcosa allora sul trap, la filastrocca con  parolaccia che spopola tra i giovanissimi,

Chiediamo a Francesco.

“La trap è un genere che se fatto bene spacca. E’  come il metal.  Il punto è che una moda… ah… certi ragazzini dicono, adesso la musica la possono fare tutti,io  ci metto due parole, e sarà una hit. Ci sono diverse cose che mi fanno incazzare, A volte i musicisti veri sono snobbati, i ragazzi pensano che basta comprarsi un computer e fare un pezzo che potrebbe anche fare tre milioni di stereaming…Già, streaming comprati.…Fai musica al computer e vai in giro con la base…un sistema che va a rovinare chi fa le cose seriamente.  Dico il  genere trap che  va per la maggiore. E i  live non ci sono. La musica non è così.. io dico , La musica la fa… scusate il francesismo, chi ha  i controcoglioni.”

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