Esteri
Chi voleva uccidere Charlie Kirk? Lo rivela la prima biografia in lingua italiana
L'esito è inquietante: è rinato il tempo degli omicidi politici

La prima biografia italiana sul capo degli universitari conservatori americani ricostruisce il contesto generale dell'assassinio
"A più di un mese dalla scomparsa dell'attivista più controverso d'America non ci sono ancora prove e neppure moventi plausibili. Inizialmente la polizia ha trattenuto in custodia un uomo anziano, che però è risultato estraneo e quindi rilasciato. Il giorno dopo, è stato reso noto il nome del presunto omicida: Tyler Robinson, studente ventiduenne della stessa università, costituitosi dopo essere stato convinto dal padre. Si dice che il colpo sia partito da un fucile 30-06. Questo è difficile. Si tratta di munizioni utilizzate per cacciare orsi grizzly e alci e avrebbero avuto un impatto ancora più distruttivo sul corpo di Kirk. Difficile dire chi volesse metterlo a tacere. Egli era un giovane capace di mobilitare milioni di persone. Su alcuni temi, i suoi ideali potevano essere discussi o divisivi, ma negli ultimi tempi aveva iniziato a toccare nervi scoperti parlando dei teatri di guerra nell’Est Europa o in Medio-Oriente come utili esclusivamente all’industria bellica e agli Stati occidentali. Osava mettere in dubbio narrazioni che sembravano intoccabili." Sono affermazioni che alludono ad un'altra versione della storia, presentata nella prima biografia sul capo degli universitari conservatori. Una vera e propria indagine scrupolosa sulla figura di un intellettuale simbolo e sul contesto generale del suo assassinio.
Charlie Kirk non era “uno dei tanti- si sostiene- Rappresentava la voce che si alzava quando tutti preferivano abbassarla. Charlie è un trentunenne che ha trasformato gli unilaterali campus americani farciti di retorica in arene di dialettica e confronto. Il 10 settembre 2025, in un’università dello Utah, un colpo di fucile spegne il suo microfono, ma accende un dibattito mondiale: è ancora possibile difendere la libertà di parola in un’epoca che premia il conformismo e il linciaggio digitale? Dalle origini in Illinois alla fondazione lampo di Turning Point USA, Kirk ha ridisegnato le priorità di una democrazia concreta ed autentica non formale, lanciando la sua sfida vitale all’Occidente tecnocratico odierno che ha visto i suoi valori storici tramontare cancellati da un tempo di nuove guerre cruente, steccati ideologici e dogmatismi. Questo libro non è un necrologio, è un grido di disperazione che ci interroga, chiedendoci se siamo ancora disposti a difendere la libertà di parola, anche quando la parola è quella di chi ci contraddice." Arriva in libreria, il primo testo biografico in lingua italiana sul profilo controverso e dinamitardo di un ragazzo in grado di tracciare tragicamente il suo destino per ribellarsi, a nome di un’intera generazione, alla vuota e epoca corrente.
"Charlie Kirk" (FS Editore) è il racconto di questa battaglia affidato a Carmelo Frascati, acuto comunicatore che dimostra come la” cultura della cancellazione della storia, della natura, della logica ” la sua imperatività digitale, sia ormai uno strumento di costruzione artificiale di verità ufficiali pre-confezionate che marchiano di condanna le opinioni indesiderabili sino ad eliminare il dubbio e ad erodere, giorno dopo giorno, la libertà di pensare. E’ questo il terribile clima nel quale sembra farsi strada, dopo decenni, un ospite inquietante, mostruoso: la follia di chi reclama la legittimità dell’omicidio politico.
