Coronavirus al centro delle primarie Dem. Biden e Sanders, sfida sulla sanità
Prove di leadership sul coronavirus per Joe Biden e Bernie Sanders nella prima sfida a due in tv in vista della sfida a Trump
Prove di leadership sul coronavirus per Joe Biden e Bernie Sanders nella prima sfida a due in tv per decidere che sarà il candidato democratico a sfidare Donald Trump il prossimo novembre. Con oltre 3.000 contagi negli Usa, 65 morti e il peggio che deve ancora arrivare, il dibattito è stato all'insegna della lotta alla pandemia anche se il favorito Biden ha sfoderato un asso nella manica: ha promesso di nominare una donna come vice presidente se sarà incoronato. Il dibattito, spostato dall'Arizona negli studi della Cnn a Washington, senza pubblico e con i candidati a quasi due metri di distanza, si è aperto con il saluto del momento, con il gomito. Uno dei moderatori, Jorge Ramos, si è ritirato all'ultimo minuto dichiarando di essere stato esposto al rischio contagio.
Il coronavirus "è come una guerra", "è più grande di ciascuno di noi" e "in una guerra si fa tutto il necessario per prendersi cura della gente", ha dichiarato Biden, attaccando Trump per i pochi test messi a disposizione. Per Sanders, "la prima cosa da fare è zittire questo presidente" che sta "danneggiando i medici e gli scienziati che stanno cercando di aiutare il popolo americano. E' inaccettabile - ha rincarato - che vada sbandierando informazioni non fattuali, che confondono il pubblico". Il senatore del Vermont, in cerca di un riscatto dopo le ultime scottanti sconfitte alle primarie democratiche, ha insistito sulla necessità di una copertura sanitaria universale, come in Italia, denunciando come il virus stia esponendo le vulnerabilità del sistema Usa. Biden, convinto che la sanità pubblica non rappresenti la soluzione, ha citato l'Italia come esempio di Paese che non è riuscito a fermare la pandemia. Il tutto mentre gli Usa si avviano alla chiusura per l'emergenza, con le nuove linee guida che saranno annunciate oggi dal governo federale e che potrebbero prevedere anche il coprifuoco.
Nel segno dei tempi, ai due candidati ultra settantenni e dunque ad alto rischio di contagio con gravi conseguenze, è stato chiesto quali sono le precauzioni che prendono. Hanno assicurato di essere entrambi in buona salute e di lavarsi le mani ossessivamente, oltre ad aver cancellato tutti i comizi elettorali e gli eventi a contatto diretto con il pubblico.
Biden, protagonista di un'incredibile rimonta su Sanders dall'ultimo dibattito dem di tre settimane fa e con un vantaggio quasi insormontabile di circa 150 delegati, ha parlato con un occhio sempre rivolto all'elezione generale pur marcando le differenze su questioni come armi, cambiamento climatico, aborto e immigrazione. L'ex numero due di Barack Obama non ha solo promesso di nominare una donna alla vice presidenza ma anche una giudice di colore alla Corte Suprema. "Il punto per me non è tanto nominare una donna ma assicurare che sia una donna progressista", è stata la risposta di Sanders. Prima del dibattito, il moderato Biden aveva offerto un ramo d'ulivo all'ala liberal del partito, adottando la proposta di riforma sulla bancarotta dell'ex rivale progressista Elizabeth Warren e quella volta a rendere più accessibile la formazione universitaria dal punto di vista dei costi.
Sebbene sia Biden a vantare la palma d'oro delle gaffe, all'undicesimo confronto dem è stato Sanders a chiamare Ebola il coronavirus, per ben due volte. Il confronto è stato molto acceso, con Sanders all'attacco e Biden in difesa. "Un dibattito molto noioso", ha sentenziato Trump via Twitter, assicurando agli elettori di non voler tagliare la copertura sanitaria.
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