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Esteri
Coronavirus, critiche interne alla Merkel. I Verdi volevano più solidarietà

La Groko parla di solidarietà. I Verdi definiscono l'"intesa imbarazzante"

Grosse Koalition parla di "solidarietà", ma opposizione tiepida: le reazioni in Germania all'accordo dell'Eurogruppo sul pacchetto per contrastare l'impatto violento della pandemia sulle economie europee sono in chiaroscuro. In particolare, mentre il leader dell'Spd, Norbert Walter-Borjans, parla di un "raggio di luce per il continente" perché vi sarebbe ora "il tempo per trovare finanziamenti equi e solidali" per il dopo-coronavirus (ma chiede al tempo stesso "ulteriori passi per Italia e Spagna"), è duro l'attacco delle opposizioni: "Paragonata ai piani d'emergenza nazionali nell'Ue e a quello degli Usa, l'intesa dell'eurogruppo è imbarazzante", ha detto il portavoce per il Bilancio dei Verdi all'europarlamento, Rasmus Andresen, secondo il quale è solo "uno specchietto per le allodole" dato che solo i costi per la sanità rientrano nell'ombrello del Mes (Meccanismo europeo di stabilita'). A detta dei Verdi, "c'è bisogno di un vero fondo per la ricostruzione, con investimenti miliardari e anche con i coronabond", ossia con la condivisione dei debiti.

Le diverse reazioni all'accordo 

Di segno opposto all'attacco dei Verdi è la critica dei liberali dell'Fdp, che con Florian Toncar sostengono che l'intesa "si concentra esclusivamente sui programmi statali finanziati tramite i debiti" e ritiene che nei fatti il tema degli eurobond "è ancora nell'agenda". Per quanto riguarda l'Afd, il partito dell'ultradestra, i leader Alice Weidel e Alexander Gauland si limitano ad un tweet in comune nel quale affermano che "i coronabond non sono solidarietà, ma solo una truffa nei confronti dei contribuenti". Non sorprendentemente si mostra soddisfatta la Cdu/Csu di Angela Merkel: "La Germania è solidale e contribuisce con la gran parte delle garanzie per i crediti", afferma l'esperto finanziario del gruppo parlamentare conservatore al Bundestag, Eckhardt Rehberg, secondo il quale l'intesa "non prevede" coronabond o eurobond e anzi avverte che "non dovranno entrare per la porta posteriore" solo perché nel testo si parla anche di "strumenti finanziari innovativi". Si esprime in termini più scettici la Zeit online, che in un commento sull'intesa dell'eurogruppo afferma che "il continente che vive la più grande crisi dal dopoguerra, non è ancora in grado di dare una gran spinta dal punto delle politiche d'integrazione". E per quello che riguarda i 500 miliardi messi a disposizione, a detta della testata amburghese, per quanto "prevalentemente senza condizioni", "non è chiaro fino a che punto i Paesi membri faranno davvero uso di queste offerte". Secondo la Welt, i ministri europei delle Finanze "vogliono sostenere i Paesi più deboli con 500 miliardi di euro, ma per questo accettano la rottura delle regole esistenti sul debito". A detta del quotidiano berlinese, "i Paesi del nord sono andati incontro ai Paesi del sud, soprattutto all'Italia, soprattutto nell'utilizzo dello scudo di protezione dell'euro, in questo caso le richieste sono talmente leggere che i crediti vengono emessi praticamente senza condizioni". Secondo la Welt, questo fa sì che "dei coronabond probabilmente si continuerà a discutere anche nelle prossime settimane, non importa sotto quale nome". Durissima, invece la Sueddeutsche Zeitung: "La risposta dei ministri delle Finanze dell'Ue alla drammatica pandemia del coronavirus è piccina e tecnocratica. Questo pacchetto d'aiuti non impedirà che l'economia andrà a strapiombo". 

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